Cani randagi e lupi problema di cultura
Pro e contro Pro e contro Cani randagi e lupi problema di cultura Mercoledì scorso «Tuttosclenze» ha pubblicato un articolo nel quale il biologo Luigi Boitanl, intervistato da Philip M. Boffey, analizzava la competizione tra lupi e cani rinselvatichiti In Italia. Sulle cause del fenomeno, e In particolare sul diffondersi del randagismo, interviene ora il naturalista Andrea Rome. DA una decina d'anni vive sui Monti Pisani, antichissima catena montuosa a pochi chilometri da Pisa, un branco di cani in completa libertà. Come si è formata questa muta che ha raggiunto un imassimo di circa cento individui? Si tratta di uno straino esperimento di reintroIduzlone in natura o di antimali fuggiti da qualche canile? Dopo una breve inda-, gine entrambe le ipotesi so' no state scartate. Si è potuto invece verificare che si è quasi sempre trattato di cani abbandonati. Ma perché e da chi? Dall'indagine risulta che per la maggior parte si tratta di cani da caccia, abbandonati perché non ritenuti più idonei allo scopo. Alcuni cacciatori ammettono, a denti stretti, di aver sentito dire che altri lo fanno, altri invece sostengono che certi cani non bene addestrati si perdono semplicemente perché non sanno ritornare dal padrone durante una battuta di caccia e il cacciatore dopo un po' di tempo non li aspetta più e se ne va. Altri ancora negano, scaricano la colpa sulle persone che tengono il cane per compagnia, ma lo abbandonano non appena arriva il periodo delle ferie per avere meno problemi. Il fenomeno purtroppo non e limitato al Pisano, anzi è molto diffuso in tutta Italia, concorrendo In fin .del conti a tutte le cause emerse in questa indagine. Analizziamo che cosa succede a un cane abbandonato. Un cane domestico In genere viene lasciato le¬ gato in una località molto distante da casa sua. Quando finalmente riesce a slegarsi, Inizia la ricerca della strada di casa, ma è molto raro che vada a buon fine: normalmente l'animale si perde in luoghi a lui sconosciuti. Può darsi che vagando 11 cane incontri qualche abitazione dove viene accolto: fortunatamente è 11 caso più frequente. Può però anche capitare che l'animale non incontri nessuno o che venga scacciato: cosi dopo qualche giorno, diventa guardingo e sospettoso e non si lascia avvicinare da nessuno. Questa è una fase critica che il cane può anche non riuscire a superare: in questo caso morirà, ma l'ambiente non subirà danno. Se 11 cane riesce invece a procurarsi clbp, col tempo potrà incontrare altri cani e formare un branco che vivrà socialmente e si riprodurrà, incrementandosi cosi In maniera «autonoma». Il randagismo è un fenomeno negativo, non soltanto per i cani stessi, ma anche per l'ambiente e per l'uomo. Un branco di cani randagi ha fame e si procura 11 cibo a spese della fauna selvatica, già tanto minacciata da numerosi e gravi fattori, come la rottura degli equilibri ambientali, l'inquinamento, la caccia. . I cani sono molto prolifici e quindi 11 branco tende a crescere rapidamente. Inoltre, rispetto agli animali selvatici 1 cani temono me- • no l'uomo e, particolarmen-. te di notte, si avvicinano alla abitazioni, cercano fra 1 rifiuti, ma anche aggreden- • do gli animali domestici. E' stato provato con certezza che molti danni attribuiti ai lupi sono in reità commessi da cani rinselvatichiti. Tra lupi e cani rinselvatichiti, fra l'altro, possono avvenire incroci, con grave danno biologico per la specie Lupo che è ridotta sull'orlo dell'estizione. Altri gravi danni derivati dal cani randagi sono le malattie Infettive, soprattutto quando gli animali si Nel numero di «Tuttoscienze» del 21 marzo l'articolo di Philip M. Boffey sul problema del randagismo è intitolato «I geni Inquinati del lupo italiano». Sarebbe stato più opportuno scrivere «del lupo selvaggio In Italia» o, più rigorosamente, del . Canis lupus itall- CUS». Infatti il termine «Lupo Italiano», dal 1066 Ìndica una razza canina creata sul ceppo del «Conte lupus italicus; perfettamente stabilizzata e per la quale pende domanda di riconoscimento; anzi, tale denominazione è stata recepita dall'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, in una comunicazione alla Federazione Ci- nologlca Internazionale. Inutile dire che la «salute» genetica del «Lupo Italiano», allevato In purezza e senza finalità di lucro i Come avviene che lontano da casa s nutrono di rifiuti alle dlsca- rlche aperte. Sembrerebbe ormai certo, infatti, che siano più i cani randagi della volpe a propagare la rabbia silvestre, perché per loro il contatto con gli animali domestici è molto più probabile e frequente. A questo punto, poiché 11 problema va affrontato e risolto, sembra Inevitabile uccidere 1 cani randagi catturati lontano dalle abitazioni, ih luoghi isolati, ma più razionale sarebbe elimi¬
Persone citate: Andrea Rome, Canis, Philip M. Boffey, Pisani
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