Sempre più spesso le malattie vegetali viaggiano clandestine a bordo dei jet

Sempre più spesso le malattie vegetali viaggiano clandestine a bordo dei jet Sempre più spesso le malattie vegetali viaggiano clandestine a bordo dei jet plicano in queste cellule e le colture in vitro sono sane. Anche nel caso dell'introduzione dall'estero di semi sarà necessario prestare molla attenzione per evita-' re che qualche parassita sia introdotto assieme al materiale vegetale. Purtroppo si deve dire che da un lato il sempre più intenso e rapido commercio ' internazionale e dall'altro le precarie condizioni di efficienza dei nostro servizio di controllo alle frontiere fanno si che diventi sempre più facile l'ingresso in Italia di nuovi parassiti. Questo fatto vorrà dire per gli agricoltori riduzione e al limite annullamento della produzione unitaria o aumento del costi di produzione. Per evitare ciò anche gli agricoltori e 1 tecnici agricoli dovrebbero contribuire facendo la massima attenzione alla comparsa di una nuova malattia. Se infatti si riesce ad evidenziare la presenza di un parassita subito dopo la sua introduzione, possono ancora essere usati del sistemi, detti eradicanti, per cercare di eliminare sul nascere 11 focolaio della malattia E' quanto si sta facendo in questi mesi in Piemonte, nel Saluzzese, da parte dell'Osservatorio per le malattie delle piante di Torino in collaborazione con 11 Laboratorio di fltovlrologla del Cnr al fine di sradicare una malattia da virus, nota con 11 nome di •sharka», assai pericolosa per le drupacee (pesco, albicocco) recentemente diagnostleata nella zona e prò-. □abilmente importata dal-j l'estero con materiale vegetale da qualche operatore ' agricolo locale. OGNI volta che si scende all'aeroporto Kennedy di New York o che si entra negli Stati Uniti per nave o in automobile, una domanda che ci si sente rivolgere alla dogana riguarda l'eventuale possesso di materiale vegetale (piante, semi, frutti, tuberi) e spesso i bagagli vengono perquisiti come se si cercasse della droga. Negli Stati Uniti esiste, infatti, un controllo assai severo per difendere l'agricoltura americana, in quanto con facilità e inconsapevolmente si possono Introdurre con 1 più vari prodotti vegetali anche parassiti molto dannosi: basti pensare alla fillossera della vite, un insetto che ha rappresentato un vero flagello per l'Europa dove non vigevano regole cosi ferree come negli Usa, alla dorifora, un altro insetto della patata, alla peronospera della vite e alla bronzatura del pioppo (queste ultime due sono malattie fungine). Oggi, più che In passato, al fine di diversificare le colture di un determinato Paese si assiste in realtà a un vasto movimento Internazionale di piante o parti di piante, però pochi si rendono contò del fatto che l'origine delle varietà e dei cloni che essi impiegano può essere un Paese remoto rispetto all'area di coltivazione. Va anche tenuto conto che molti organismi, non estremamente pericolosi nel loro Paese d'origine, lo possono diventare se introdotti in un nuovo ambiente: come esemplo si può citare la recente diffusione nel Sud Europa di una grave malattia detta arricciamento dell'anemone causa¬ to da Colletotrlchum gloeosporlotdes, un fungo Importato dall'Olanda (dove non provoca problemi) mediante rizomi già infetti di questa bulbosa. Risulta, inoltre, attualmente assai temibile la possibilità di importare In Italia mediante materiale di moltiplicazione 11 cosiddetto «colpo di fuoco» delle pomacee (melo e pero) causato da un batterlo, Erminia amylovora. Per rimediare alle gravi carenze esistenti, 11 Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Ai 1 (Associazione fitopatologlca italiana, un ente che riunisce ricercatori e tecnici del settore della difesa delle piante) hanno organizzato negli ultimi anni a Washington con l'Usda (il ministero dell'Agricoltura americano) e in Italia seminari e convegni per discutere 1 problemi della «quarantena», termine che indica tutte le misure volte a prevenire l'Introduzione di nuovi parassiti. Dall'insieme di questi lavori è risultato che 1 servizi fltosanltarl di controllo import-export di prodotti vegetali del nostro Paese devono essere resi più efficienti allo scopo sia di proteggere la produzione agricola italiana da nuovi parassiti provenienti dall'estero, sia di Incrementare le correnti di esportazione migliorando lo caratteristiche sanitarie del materiale e delle derrate prodotte nel nostro Paese. Quindi sono necessari controlli severi alle dogane e impiego di personale altamente specializzato. Recentemente a Brlghton (Inghilterra) 11 tema è stato ripreso ed è emerso come la moltiplicazione in vitro (ossia in provetta, tec¬ nica in cui si Utilizza l'apice vegetativo della pianta che ha una lunghezza di 0,1-0,5 inni o anche solo di qualche micron prelevato da un germoglio aplcale o ascellare c allevato in un apposito substrato) dando origine a una pianta o a un clone che sono sicuramente immuni sia da virus sia da altri patogeni, rappresenta unj mezzo validissimo di scambio di materiale tra 1 diversi Paesi senza rischio di dif-: fondere parassiti. E' stato infatti sperimen-' talmente dimostrato che nelle cellule dell'apice vegetativo in rapida moltiplicazione 11 fabbisogno da parte della pianta degli acidi nucleici (di cui sono In gran parte costituiti 1 virus) ha valori cosi elevati per cui 1 virus non potrebbero utilizzare 1 precursori comuni per la loro duplicazione. Perciò 1 virus non si molti¬ Elena Accatl ; Un pesce comune nel Mar Nero e nel Danubio

Persone citate: Kennedy