Il capo aiuta Fantozzi a difendersi dallo stress

Il capo aiuta Fantozzi a difendersi dallo stress Il capo aiuta Fantozzi a difendersi dallo stress Se l'acqua sa di cloro è il minore dei mali grado di tenere sotto controllo 11 loro lavoro». Un libro di Pelletler, -Healthy People in Unhealthy Piaces» (Gente sana in posti insalubri) è appena uscito. Michael Lombardo, docente di comportamentismo al Center for Creative Leadership di Greensboro, dà queste Indicazioni per definire il tipo di direttore che dall'Inchiesta risulta più efficace nel combattere lo stress dei subalterni. • Dare ai dipendenti gli strumenti per risolvere 1 problemi, ma non risolverli per loro. «E' più giovevole dare una canna da pesca a un uomo affamato che dargli un pesce», dice il professor Lombardo. • Il capo incoraggiante Malattie e Le sbarre orizzontali rappresentano ii totale medio annuale in una scala di indisposizioni collegate allo stress. Una malattia importante come l'epatite è valutata 1500 punti, un raffreddore 50 punti. Alto livello di sostegno da parte: Basso livello di sostegno da parte: In uno studio sui lavoratori colpiti facilmente da stress, quelli che hanno detto di essere fortemente sostenuti dalle famiglie risultano ammalarsi quasi due volte di più. in media,di quelli che hanno giudicato il loro capo un tipo che li appoggia. I lavoratori che hanno capi che li sostengono poco si ammalano di più di quelli che dicono di ricevere uno scarso sostegno dalle famiglie. protegge 1 suoi collaboratori dal problemi minori. Per esempio, se un reparto cambia direttore, un Impiegato non ha bisogno di saperlo fino a quando non accade, al fine di evitargli inquietudini. Uno degli studi condotti ultimamente mette in rllie-; vo In modo drammatico i poteri di un «boss» capace, perfino nel proteggere i propri dipendenti da disturbi fisici e psicologici associati con lo -stress, fra i scoperta nella gen quali i più comuni possono essere l'obesità, l'instabilità sessuale e la depressione. I' ricercatori, professori Kobasa e Mark C. Pucettl, hanno cominciato con il chiedersi perché negli stabilimenti di lavoro c'è gente che soccombe allo stress di tipo professionale, mentre altri che lavorano nelle stesse condizioni di pressione reagiscono molto meglio. Kobasa e Pucettl, quest'ultimo dell'università di Chicago, hanno svolto la loro Inchiesta su 170 persone che lavorano come quadri dal livello medio in su in una sussidiarla dell'American Telephone and Telegraph, la A.T.&T., dell'Illlnols. La divisione si presta-1 va allo studio per partlcola- e s enetica ostegno cont ri condizioni di inquietudine alla vigilia di cambiamenti organizzativi. Si è dimostrato che impiegati sotto rilevante stress, ma coscienti di avere il sostegno dei loro capi, soffrivano la metà delle malattie, nella media dell'anno, rispetto a quelli che ritenevano di non poter contare sul sostegno del loro dirigenti. I rapporti capo-dipendente non sono tutto: Certa gente.è .semplicemente più forte'di'altra. Gli stu- ericane mato che 11 comportamento' di capi e direttori é più Influente della famiglia nel limitare lo stress del lavoro. Sono stati interrogati e seguiti più di 600 lavoratori di 23 gruppi di occupazioni diverse. Ma in questo studio non è stato rilevato che la famiglia possa influire negativamente. Invece è risultato chiaramente il danno che un capo può provocare, da un'indagine su 357 dipendenti dal ministero della Difesa nelle basi dell'Aviazione del Middle West. Un «boss» troppo, duro, eccessivamente auto-, ritarlo, aveva provocato un Insolito alto livello di colesterolo nel sangue dei suol sottoposti, unica correlazione di tutto 11 gruppo. Uno del ricercatori, William Hendrlx, docente di Management alla Clemson University della Carolina del Sud, crede che 11 punto fondamentale di questo genere di rapporti sia nell'eccessiva aderenza a certe regole che provocano frustrazioni nel sottoposti. Quando le relazioni fra un capo e un dipendente vanno male c'è qualcosa che la famiglia possa fare? Secondo la professoressa Kobasa, la famiglia dovrebbe adoperarsi per ottenere dal proprio membro una migliore comprensione della realtà del lavoro: «Le famiglie dovrebbero far qualcosa di più che esprimere -simpatia». Si tratta di prendere coscienza che i rapporti fra capo e dipendenti riproducono 11 più delle volte un rapporto di autorità che ha radici in relazioni con capi precedenti e fino al padre e alla madre dell'impiegato. «Tutte le organizzazioni ripetono la struttura base della famiglia», dice lo psicologo Harry Levlnson, consulente di organizzazione. «Le nostre prime esperienze con i genitori in qualche modo vengono ripetute nel successivi rapporti con l'autorità». In questo senso il capo migliore è colui che aluta a crescere 1 dipendenti sviluppandone la competenza. Quelli che non ce la fanno a seguire questo sviluppo, in qualche modo si sentono «orfani», dice Levlnson. Inevitabile è un compromesso tra la domanda ii acqua e l'impossibilità tecnologica di fornirla non inquinata e senza odori sgradevoli diosl hanno notato però negli impiegati più resistenti alcuni tratti in comune, come un senso dell'impegno, la coscienza di avere sotto controllo la propria esistenza e 11 piacere della sfida. Ma 11 risultato più sorprendente della ricerca è stato che gli impiegati convinti di sentirsi appoggiati dalle proprie famiglie avevano 11 più elevato indice di infermità correlate allo stress. E ciò risultava vero anche per persone con alti stipendi e posizioni importanti. Fra i più esposti al rischi, secondo la professoressa Kobasa, sono quel lavoratori che mancano di carattere solido e pensano di non avere 11 capo dalla loro parte, PER avere un indice Indiretto dello scarso grado di gradevolezza delle acque potabili erogate dagli acquedotti delle grandi città basta esaminare l'aumento del consumi di •acque minerali» negli ulti-' mi anni. II caratteristico odore e sapore di cloro che accompagna l'acqua del nostri rubinetti è il prezzo (e la garanzia) della potabilità,, in quanto prova che l'acqua ha subito un trattamento didislnfezlone. Essa, infatti, è un veicolo Ideale per la trasmissione all'uomo di nu-, merose malattie infettive (colera, tifo, paratifo, epatite A, febbri Intestinali). Agent i e malattie trasmisslbili con I'acqua potakile MALATTIA AOENTE Colera vibrio cholerae Febbre tlfolde Salmonella tiphl Febbre paratlfolde Salmonella paratiphi A, B, C Dissenterla bacillare Shigella spp Dlarrea infantile Escherichia coll Leptosplrosi Leptospira spp Epatlte A virus ep. A Tularemia Pasteurella tularensls ro lo stress 6000 punti Da circa 70 anni il cloro è utilizzato, per il suo alto potere disinfettante, nel trattamento delle acque. Certo non sempre e non tutte le acque debbono subire «trattamenti» prima di essere utilizzate dall'uomo, ma l'accresciuto fabbisogno idrico e una rapida e dif fusa degradazione del patrimonio acquifero hanno stimolato la ricerca verso lo studio e l'applicazione di tecnologie sempre più evolute nel campo della potabilizzazióne delle acque e 11 cloro Indubbiamente ne è un elemento fondamentale. L'uso oggi frequente di acque superficiali è dovuto alla necessità di far fronte ad un'accrescluta domandapro-capite giornaliera, a cui . per cui cercano sostegno nella famiglia. La professoressa Kobasa sospetta che le famiglie in questi casi diano un aiuto sbagliato. Nel'niomento in cui il lavoro richiederebbe disciplina e Impegno, i famigliari possono incoraggire l'autocom.mlserazione e la depressione. Ne deriverebbero alienazione e tendenza all'assenteismo. In uno studio parallelo, , gli psicologi dell'Università del Michigan hanno confer¬ Daniel Goleman Copyright iTht New York Times . Servite» e per l'Italia <<\& Stampa» A. alla formazione di composti organici capaci di dare odore e gusto sgradevole all'acqua, anche se presenti i quantità piccolissime. Anche se numerose sono state, negli ultimi anni, le critiche alla pratica indiscriminata della clorazione sollevate da biologi, tossicologi ed epldemiologi, a tutt'oggl per praticità d'uso, basso costo, caratteristiche di persistenza nel tempo, non è ancora disponibile una valida alternativa alla dislnfezlone con cloro, al quale storicamente l'igiene moderna e la sanità pubblica devono un enorme riconoscimento. Potremmo quindi affermare che, dovendo fornire acqua potabile partendo da risorse idriche superficiali di tipo fluviale e lacustre contenenti In quantità variabile nel tempo ammoniaca, cianuri, acido solfidrico, sostanze organiche, detergenti e quantità notevoli di microorganismi, occorre predisporre un impianto di potabilizzazione avente la necessaria affidabilità sia per l'abbattimento di sostanze chimiche Inquinanti sia per l'eliminazione di ogni rischio dovuto a microorganismi responsabili di malattie. Per ora è inevitabile un compromesso tra la domanda di acqua e l'impossibilità tecnologica di fornire un'acqua esente da odori e sapori. Forse in un tempo non molto lontano l'uso alternativo di sostanze disinfettanti diverse, come l'ozono, parallelamente a un ulteriore sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, consentirà di eliminare dall'acqua l'odore e il sapore indesiderati che, pur essendo fenomeni tra i più evidenti, non sono certamente gli unici elementi negativi circa l'uso di acque potabili clorate. Giorgio Glìlr 1 Enzo ScursatÒne .! fanno riscontro l'impoverimento e l'Inquinamento delle riserve idriche sotterrànee. Ciò conduce necessariamente a una proporzione sempre maggiore di acque «trattate» rispetto alle acque naturalmente potabili. CI si trova quindi dinanzi alla perentoria necessità di «produrre» acque con caratteristiche chimiche e ! biologiche tali da non pregiudicare la salute dei con-, stimatori partendo da acque con elevate concentrazioni di sostanze inquinanti. L'uso del cloro, accanto agli Indiscutibili effetti be- neflci, può essere responsabile di reazioni non sempre prevedibili per tipo e per entità. Tra queste c'è la formazione di composti chimici che conferiscono all'acqua un odore e un sapore •di disinfettante» non gradevole. All'origine di questi com- ' posti indesiderati troviamo numerose molecole organl- > che normalmente trascinate dalle acque superficiali e derivate oltre che da fenomeni di inquinamento anche da normali sostanze del terreno, come acidi umici e acidi fulvlcl. L'interazione tra una complessa famiglia di molecole inquinanti e naturali con il cloro aggiunto nel trattamenti di pota blitz-azione conduce ' quindi

Persone citate: Agent, Daniel Goleman, Fantozzi, Giorgio Glìlr, Harry Levlnson, Mark C. Pucettl, Michael Lombardo, William Hendrlx

Luoghi citati: Chicago, Italia, Michigan, Tularemia