Per storia e politica

Per storia e politica Per storia e politica AREZZO — Sono nove i libri vincitori del «Premio internazionale di cultura città di Anghiarin, per la sezione «storia e politica», ognuno di essi scelto da un membro della piuria. Alberto Ronchey ha premiato Mussolini socialfascista di Giorgio^ Bocca (Garzanti); Giuseppe Fiori e Lamberto Sechi: Sardegna di Manlio Brigaglia (La Torre); Gaspare Barbiellini Amtdei: La rovina di Kasch di Roberto Calasso (Adelpht); Plero Magi: Tolstoj di Pietro Citati (Longanesi); Gianni Baget Bozzo: I giovani e 11 futuro di Roberto Guidacci (Rizzoli); Carlo Bo: Storia! di Roberto Calvi di Gianfranco Piazeesi e Sandra Bonsantì (Longanesi); Cesare De Michelis: Comunisti al potere di Franco Ptro (Marsilio); Emanuele Macaluso: Un certo De Benedetti di Alberto Staterà (Sperllng & Kttpfer); Gian Franco Vene: Camilla Ravera di Nora Villa (Rizzoli). Tra questi libri una giuria di studenti e lavoratori sceglierà il vincitore assoluto. Corderò è giurista e scrittore, noto per una sua triste vicenda all'Università Cattolica qualche anno fa non meno che per i suoi romanzi. E il suo è libro di uno studioso di diritto nella prima parte, per il modo acuto in cui ricostruisce sotto i nostri occhi i processi agli untori della peste milanese del 16M) dove vanno a finire i promessi sposi di manzoniana memoria. Ma assolto egregiamente questo compito, il libro vira rapidamente dal diritto all'etica, dalla storia alla cultura; dalla peste balza sul suo grande descrittore, e dal processo agli untori sull'autore della Storia della Colonna infame. Dopo una prima «incursione nell'inferno milanese», in quella Milano ch'era «l'ombelico dell'inciviltà barocca», teatro orrendo di «malavita, finti taumaturghi, stregoni dilettanti, false reliquie, industrie decotte, luminari scimuniti, santi imbalsamati, istrioni da pulpito, processioni macabre, accademie enuretiebe» eccetera eccetera (pag. 116), Corderò passa a quell'altro mondo, non molto diverso a suo giudizio, dominato da un «sornione, pavido, uterino, fluttuante, querulo,' obliquo, fio¬ Filosofìa in proverbi mento e la traduzione di alcune favole di Esopo. L'Influenza esercitata con' queste opere fu notevole, pur non essendo né volendo essere uno scrittore di professione, Lutero poti comunicare In modo estremamente rapido ed efficace la sua dottrina ai contemporanei. Con un uso nuovo della parola, spregiudicato per l'umanesimo del tempo — l'inserzione frequente di proverbi, frasi argute e detti popolari — egli riuscì ad accorciare le distarne con I «noi lettori tanto che molti del suol scritti vennero letti ancor prima della celebre traduzione tedesca delta Bibbia. Il volume presenta 11 testo In lingua originale con le traduzioni di Emilio Bonfattl, Andrea Casalegno, Germana D'Alessio e Valdo Vlnay. b.b.

Luoghi citati: Arezzo, Milano, Sardegna