Disco dopo disco trentadue volumi per 60 anni di jazz

Disco dopo disco trentadue volumi per 60 anni di jazz Disco dopo disco trentadue volumi per 60 anni di jazz ' ' seguire lo stesso grado di estensione e di precisione minuziosa, talvolta perfino pedante. Prima di Bruynlnckx, altri autori hanno licenziato discografie enciclopediche sul Jazz di buoh livello: basti ricordare l'opera In undici volumi di Jorgen Orunnet Jepsen. aggiornata In alcune parti fino al 1968 e tuttora molto consultata. Anzi, è stato proprio per riprendere e completare la Jazz Records, alla quale ha attinto a piene mani, che Bruynlnckx si è messo al lavoro. Ha avuto il torto, o forse la sfortuna, di cominciare giusto nel momento in cui 1 dischi, in tutti 1 settori della musica e in quasi tutti 1 Paesi, sono diventati un'alluvione contraria agli In¬ teressi delle stesse case produttrici, le quali peraltro erano poco attrezzate a capirlo. E cosi, l'opera gli è scoppiata fra le mani, raggiungendo le dimensioni che abbiamo rilevato. Ma questo è nulla al confronto dell'Invecchiamento quotidiano subito da Sixty years of recorded jazz nel corso della sua pluriennale ste-, sura. Qualunque lettore appena provveduto, ad apertura di pagina, può constatare che ci sono artisti anche famosi la cui discografia si arresta al 1676, mentre In realtà hanno effettuato registrazioni copiose In epoca successiva. Bruynlnckx è corso al ripari soltanto per maestri Illustri come Charles Mlngus e Thelonlous Monk: gli altri attendono 1 volumi d'appendice e di errata-corrige, che sono destinati a presentare, seppure su scala minore, le stesse manchevolezze. Un'opera di questo tipo, alle soglie del Duemila, trascende le capacità di ricerca e di compilazione manuale di qualsiasi équipe. Essa può far capo soltanto a un'istituzione apposita munita di computerà, e in grado pertanto d'ingoiare ogni giorno, mediante diramazioni Informative da definire, 1 nuovi dati da memorizzare. Il discorso, logicamente, non vale solo per il jazz: pensiamo per un attimo a qualcuno cui venisse in mente l'idea, per niente sciocca, di realizzare una discografia universale della musica leggera. Ai discografi tradizionali rimane un compito importante, che è quello di attendere a discografie nominative, esaurienti e precise, degli artisti più autorevoli. Non pochi, per la verità, a giudicare dalle pubblicazioni che compaiono negli scaffali del negozi più forniti, sembrano averlo capito. All'utopia di Bruynlnckx rimane quanto meno il merito di averlo posto In evidenza, fay

Persone citate: Sixty

Luoghi citati: Bruynlnckx