Sciocchezze d'autore di Mino Maccari

Sciocchezze d'autore Sciocchezze d'autore con il teleobiettivo nell'intimità imbarazzante di qualche Personaggio Celebre. Certo, in fatto di errori anche noi qualcosa possiamo vantare. Dal discusso mazzolino leopardiano di viole e rose, che fioriscono in mesi diversi, al Rcsegonc dietro cui Carducci fa tra^montare abusivamente i^jple^Jl'upupa denigrata dal Foscolo come pennuto notturno e sepolcrale, e riabilitata da Montale come «ilare uccello». Alcuni brillanti segugi vanno sussurrando che persino a Umberto Eco sia scappata un'inesattezza nel suo Nome della rosa (ecco un ottimo spunto per un concorso a premi: scopri e vinci). Ma che cosa sarebbe stato il Resegone senza lo svarione carducciano? Un povero monte di provincia dietro cui il sole non tramonta mai. E dell'upupa, chi parlerebbe? E il mazzolino leopardiano senza viole c senza rose, quali memorandi profumi poetici potrebbe ancora sprigionare? A furia di percorrere in tutti i sensi la biblioteca di Babele, gli antologisti francesi avrebbero dovuto capire (in trentacinque anni!) che non solo al. l'errore bisogna chiedere di essere grandioso, ingombrante, provocatorio, addirittura metafisico, ma che l'intera attività dello scrivere è, proprio etimologicamente, un errare, un'esplorazione di territori vergini in cui vince chi osa prendere i rischi maggiori. L'errore ci vuole, l'errore è fondamentale, è la frattura attraverso la quale possiamo entrare dentro un'opera e scoprirne i meccanismi segreti. E dire che bastava aprire un altro dizionario, quello delle citazioni, per trovare che all'errore sono stati dedicati pensieri più acuti. «Non v'è causa di ' errore più frequente che la ricerca della verità assoluta» (Samuel Butler). «Solo gli imbecilli non sbagliano mai» (De Gaullc). «Gli errori dell'uomo lo fanno particolarmente amabile» (Goethe). «Una cosa è dimostrare a un uomo che è in errore, un'altra metterlo in possesso della verità» (Locke). No, tentare di far ridere il pubblico con le torte in faccia degli errori è un errore che non fa nemmeno ridere. nazioni, ma per culture, e [gruppi linguistici, In modo da allargare il raggio europeo della gara. Scrittori di < .lingua tedesca (comprendenti quindi anche gli austriaci e 1 praghesi); di lingua Inglese (con gli Irlandesi): di lingua francese (con la possibilità, poi non sfruttata, di scegliere anche belgi o ginevrini). Non si sono considerati, invece, i latino-americani, anche se di lingua spagnola, né gli statunitensi, anche se di lingua Inglese: 11 referendum deve rimanere europeo. Purtroppo rimangono fuori alcuni grandi che europei sono sicuramente: nell'area slava, o nel Paesi scandinavi Ma era difficile, per ragioni organizzatile, estendere la votazione al giornali dell'intera Europa, soprattutto all'Est La prima mossa del gioco è stata una laboriosa formazione delle «liste elettorali». Ognuna delle, cinque redazioni ha sugge-. Ernesto Ferrerò VELLETRI — Gino Cornabò, alias Achille Campanile, il commediografo delle oltre 500 «Tragedie in due battute», passò gli ultimi anni della sua vita sul confine fra tarlano e Velletri, dove mori nel 1971. In questi giorni Velletri dedica allo scrittore scomparso mostre e dibattiti. La rassegna intitolata «Il mondo di Achille Campanile», promossa dal Comune di Velletri e dalla Provincia di Roma, si articola In proiezioni video, Interviste allo scrittore scomparso, un recital al teatro «Artemisio» di Achille Millo e Marina Pagano che, attraverso un «autoritratto» cantato, racconteranno squarci di vita e lampi creativi dell'autore di «L'inventore del eavallo». «Ma cose questo amore», «Manuale di conversazione». Le manifestazioni si concluderanno domani: Carlo Bo, Eneo Siciliano, Ghigo De Chiara, leggeranno le relazioni sul «Teatro» di Achille Campanile. A Mino Maccart, che di Achille Campanile fu amico (e coetaneo), fin dal tempi delle riunioni fra letterati e artisti al Caffè Aragno, abbiamo chiesto un ricordo dell'umorista E* un breve ritratto dello scrittore, perché della sua opera, come testimonia U convegno di Velletri, si continua a sentire la vitalità e l'Importanza: un modo di scrivere teatro atipico per l'Italia, una satira caustica sul luoghi comuni, uno sberleffo malinconico e caustico delle convenzioni quotidiane. Un convegno a Velletri e un ricordo di Mino Maccari

Luoghi citati: Comune Di Velletri, Europa, Italia, Roma, Velletri