E per ogni generazione ritorna Hesse pendolare della gloria

Due biografie svelano la figura dell'autore di «Siddharta» Due biografie svelano la figura dell'autore di «Siddharta» E per ogni generazione ritorna Hesse pendolare della gloria giungere che tutt'e due le famiglie erano devotamente protestanti. I genitori erano fervidamente pletlstl, avevan lavorato in India dove il nonno materno era stato missionario. Le loro vite erano protette e disciplinate dalla Missione pietista di Basilea. Cosi a quattro anni, nel 1881, il piccolo Hermann si trovò a vivere a Basilea dove il padre insegnava alla Missione. A nove anni era di nuovo a Calw. Ancor prima di sentir insorgere in sé l'istinto del vagabondo, era riginalità, a valutare 1 suoi difetti come 1 suol meriti. E ci aiuteranno ancor di piti a seguire 11 suo Immancabile ritorno. •Per poter raccontare la mia storia, devo cominciare molto, molto indietro. Ami. se mi fosse possibile, dovrei partire dai primissimi anni della mia infamia e, più in là ancora, spingermi sino alle origini remote...* (H. H. da Demian). 'Quando parlo poeticamente del bosco e del fiume, della vallata erbosa, dell'ombra dei castagni o del profumo dei pini, parlo dei boschi e dei pini della Nagold di Calw, e cosi anche la piazza del mercato, la cappella e il ponte, la Bischofstrasse e la Ledergasse, i sentieri di Bruhl e Hirsame compaiono ovunque nei miei libri, anche In quelli che non appaiono direttamente legati alla Svevia...» (da Qebersau). 'Da quando ebbi tredici anni mi fu chiara una cosa: io volevo diventare un poeta oppure nulla...» (da Breve biografia). Hermann Hesse nacque il 2 luglio 1877 a Calw nel regno del WUrttemberg, secondo figlio di Johannes Hesse, cittadino russo di origine baltica, e di Marie Gundert, vedova Isenberg, d'origine aveva da parte paterna, ma con madre francese. Un certo miscuglio di sangue esisteva già In partenza in lui, il suo esser scrittore tedesco non gli avrebbe mai Impedito di essere scrittore internazionale. Bisogna ag¬ Hesse a Pisa nel 1911 (a sinistrglia Hesse nel 1899, con al cen storielle dell'Est. Con la nuova edizione (il titolo viene da un verso di Heine) si ha il vantaggio della polacchità e .deU"univeri*llta!^è><làl morazUmesi allarga dultìau! '<\; tori tariamo comunista ad ogni possibile padrone, anche a quei padroni umanitari che 'Si cospargono il capo con la cenere delle proprie vittime'. La stessa vita di Lec è una specie di aforisma dilatato. Pensate un nobile ebreo galiziano che studia a Vienna e a Leo-poli, che pubblica satire ed epigrammi sui giornali di Varsavia negli Anni Trenta 'Che viene internato in un lager dai nazisti nel '41, che fugge travesti to da SS, che fa il partigiano in Polonia e poi il fustigatore del regime comunista. Per forza uno del suoi pensieri spettinati suona: 'Sesamo apriti, voglio uscire». Lec raggiunge in biblioteca i grandi spiriti di Quella cultura mitteleuropea che, anche negli scherzi, poteva dilapidare tesori. Si capisce che adesso se ne raccolgano golosamente le schegge, soprattutto schegge, perché mal tiplicano il piacere. tura. Preedman nella sua biografia (pubblicata nel 1978, da lui, tedesco d'Amburgo emigrato negli Stati Uniti nel 1940 inizialmente solo per 11 pubblico americano come replica all'enorme popolarità di Hesse negli Stati Uniti e poi nel 1982 tradotta in tedesco per Sunnkamp) precisa che «con la sua risposta alle crisi, e con la risposta a lui tributata dai suoi lettori, l'opera di Hesse è stata sulla cresta di diverse ondate di entusiasmo, in determinati periodi: aHInleio già un pendolare per ragioni di famiglia tra la romantica Selva Nera l'austera Basilea. Nonostante le aspettative della famiglia Hesse si rivelò ben presto incapace di studiare, aveva la vocazione per l'evasione, magari persino l'evasione totale, quella dalla vita, e, infatti, tentò persino 11 suicidio. Non fu assolutamente un caso, dunque, l'incontro del giovani del campus americani con lui! Un maestro, a suo moda di vita ancor più che di lettera¬ tra); accanto al titolo, a sinistra, Hesse nel 1926 e, a destra, la famitro 0 giovane Hermann (Foto da «Hesse» di R. Freedman, Rizzoli) ii-u'ìr.i.' imm il £G eoeoM t.t> ruamòììffi r Róhia Leonardo e il leonardlsmo — SI tratta della mostra giù presentata al Museo di Capodlmonte a Napoli, incentrata sull'influenza di Leonardo nel Mezzogiorno ma con alcune modifiche per mettere in evidenza la diffusione del leonardlsmo anche a Roma Pagina non molto nota ed Invece di grande interesse. Da ieri, alla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini Milano Enrico Castellani — Nato nel 1930, è una delle figure più significative dell'arte italiana dell'ultimo ventennio. E suo lavoro consiste in strutturazioni geometriche create da punti in rilievo nella tela, monocrome e modulate con grande sensibilità e finezza dall'ombra e dalla luce. Alla Galleria Pero, fino al 31 marzo. Ce rrina Monferrato Albino Galvano—Alla Galleria Vinata, una dozzina di olii datati 1981/83 e altrettanti disegni scalati dal 1930 al 1950. Una specie di arco gettato Idealmente tra 11 momento iniziale e quello odierno di una delle personalità principali, per oltre un cinquantennio, dell'arte torinese. Fino al 28 aprile. Pordenone Luigi Veronesi — Al Centro Iniziative Culturali Pordenone, a S anni da una sua memorabile antologica di pittura, una antologica della grafica, dal 1932 ad oggi, di uno del padri dell'astrattismo italiano. A complemento, documenti del suo lavoro per 11 teatro e dipinti recenti Fino al primi di maggio. Dall'Atala all'Isottle «piccole-grandi del secolo, quando era appena ventisettenne; verso la fine della prima guerra mondiale, quando toccava l quarantanni; dopo la seconda guerra mondiale; e infine negli Anni 60, in specie dopo la sua morte negli Stati Uniti...». Quattro momenti di crisi della coscienza individuale, ma anche socia1 e e culturale dell'Occidente. Ognuna di queste fasi ha corrisposto non solo a un momento capitale della storia occidentale (l'inizio e la fine di una guerra, crisi industriali o economiche, insicurezza sociale o agitazioni pubbliche) ma anche e soprattutto a una svolta, a un cambiamento di coscienza nel mondo giovanile. Ripercorrere testo per testo la vita di Hesse, come fa anche Zeller nella sua biografia (pubblicata nel 1963, ovvero l'anno successivo alla morte dello scrittore svevo, nel tascabili Rowohlt), significa ripercorrere la storia dell'inquietudine giovanile di questo secolo. Hesse dovette decidere di lasciar perdere la propria condizione sociale e le aspirazioni della propria famiglia per non naufragare del tutto nella follia, dovette ridursi al lavoro'materiale e manuale. Da apprendista meccanico presso una fabbrica di orologi da campanile a Calw ad apprendista libralo a Tublnga e a apprendista scrittore le tappe furono faticate e necessarie. D suo primo grande successo, il. romanzo Peter Cameneind, 11 suo primo matrimonio e il suo primo premio letterario coronarono l'ascesa nel 1904. Libero scrittore a Gaiendhofen sul lago di Costanza sino al 1912, poi a Berna sino al 1919. durante la prima guerra mondiale Hesse fu collaboratore del servizio assistenza per i prigionieri, editore di giornali per i prigionieri di guerra tedeschi,-convinto pacifista e accusato di tradimento. Nel 1919 con il romanzo Demian, pubblicato sotto lo pseudonimo di Emi] Sinclar, seppe dar voce al turbamento del giovani tedeschi che tornavano da una guerra perduta. Ma quello stesso anno cominciò a scrivere Siddharta che fu pubblicato nel 1922, risultato di vent'anni di familiarità con il pensiero indiano e cinese. Nel 1923, Hesse acquisi la cittadinanza svizzera. La Oermania era sempre la sua patria, ma una patria difficile. Hesse non perdonò mal la Repubblica di Weimar né tanto meno il m Relch. E nel 1927 il suo nuovo romanzo Il lupo della steppa propose un'altra sconvolgente illuminazione sulla solitudine, croce e delizia insostenibili, orgoglio e bestemmia vergognosi eppure amaramente esaltanti. Non aveva fortuna con i matrimoni, si sposava si risposava le mogli gli impazzivano o gli morivano. I critici nazisti gli rimproveravano l'indulgenza per comunisti ed ebrei.