Letteratura

Letteratura Letteratura T E Dissertazioni ftloso1 fiche, che il ragazzo Leopardi compose negli anni 1811-12, hanno suscitato polemiche e discussioni fra chi ne riteneva molto opportuna la pubblicazione e chi. Invece, non ne vedeva né l'urgenza né la necessità: una di quelle polemiche che ogni tanto, con l'aiuto di settimanali alla ricerca di argomenti, si accendono (si fa per dire) nell'abbastanza stagnante cultura Italiana, per poi sopirsi rapidamente perché il livello è quello, In genere, alquanto basso, di «scandali» e accuse di malafede e di sottrazione di documenti letterari o di sfruttamento editoriale del nome leopardiano, che proprio nulla hanno a che fare con la cultura. La pubblicazione delle Dissertazioni filosofiche (pagine 294, lire 20.000) a cura di Marco De Poli e Roberto Gagliardi presso gli Editori del Grifo (un piccolo, ma per questo molto meritorio editore di Montepulciano) arriva a concludere la fase delle prese di posizione astratte, in assenza del testi, e a riportare tutta la questione alla concretezza della lettura di questi scritti molto giovanili dèi Leopardi. Dico subito che lo non appartengo alla schiera sempre più numerosa di coloro che si pongono in atteggiamento di adorazione di fronte a tutto ciò che è uscito dalla penna del «grandi», classici o moderni che siano. Non mi emozionano particolarmente 1 versi scritti a quindici anni, 1 diari adolescenziali, le lettere scambiate con le amanti e con le lettrici, tutto 11 resupero, che é 'tanto di moda, dei primi vagiti letterari ovvero del .privato» di scrittori minimi, piccoli e grandi. Le Dissertazioni filosofiche del Leopardi non mi sembrano costituire un'eccezione rispetto alla condizione consueta di esercizi di scuola che le scritture giovanili possiedono. Certamente, c'è da proclamare l'ammirazione incondizionata per un ragazzo di cosi ampie e diffi¬

Persone citate: Marco De Poli, Roberto Gagliardi

Luoghi citati: Montepulciano