E l'ingegno quanto rende?

Il caso della Carrà e il lavoro culturale: confronto con artisti, scrittori, intellettuali Il caso della Carrà e il lavoro culturale: confronto con artisti, scrittori, intellettuali E l'ingegno, quanto rende? uno pensa a come il mondo dell'Università è sempre assillato dalla povertà...». Abruzzese sospira: -La ricchezza circola veramente in modo maledetto». Enzo Biagi, giornalista e scrittore di successo e solidi redditi, non ha dubbi: -Dipende dal rapporto che uno ha con il pubblico, dal con tatto che sa stabilire. E' l'applauso che premia l'attore. E' Jack London die vende di più di certi scrittori calligrafi. Il mio successo? Io non me lo spiego, spero nasca dal fatto che non ho mai imbrogliato il prossimo, che nei miei limiti sono quello che sono-. C'è anche la televisione, moltiplicatrice di immagini, di talenti e ottusità, filtro un po' ossessivo di tut- ^eiM^i^. «rfttwrdelle relazioni esterne Mondadori, riconosce al video questa virtù: -L'ingegno finisce per valere di più se mediato dalla televisione. Potrebbe sembrare un male, alla fin fine però tutto questo aiuta a rendere più visibile la società. Certo, emergono soprattutto personaggi che sanno comunicare: ma forse è meglio che il successo maturi li, più ttosto che nei bui corridoi del Palazzo-. C, E' uno stipendio che divide l'Italia: sei miliardi per tre anni (coreografo incluso) a Raffaella Carrà «quella ragazza dolce e familiare che balla e telefona in tv» sono uno sproposito? Oppure il giusto prezzo di chi conquista il grande pubblico? Esperti Invocano la logica del mercato, politici e sociologi distillano riflessioni più o meno amare, Qualcu. no si domanda: e l'ingegno allora quanto rende nel Paese del calciatori e delle «star»? Con quali criteri è compensato da una società divoratrice di mode? Risposta difficile perché, nel caso dell'ingegno e del suol prodotti, la materia è sfuggente, le cifre si confondono e scattano meccanismi complicati: le •tirature,..il. fto^niM6fa,\m*mspubblicitario, 11 contatto con 11 pubblico. Uno studioso delle comunicazioni di massa, Alberto Abruzzese, difende il «cachet» della Carrà. ma spiega: «Si paga di più ciò che dà profitto immediato, si paga di meno ciò che dà profitto a lungo termine; più ciò che è messo in scena di ciò che serve a formare-. E' già una piccola verità. «E, forse, si pagano di più in genere le prestaeioni del corpo di quelle dcllintelligenza-. Esempi? Un intellettuale di fama che svolge una relazione a un seminarlo o a un convegno se guadagna un milione è cosa rara, il massimo del mercato. Spesso si deve accontentare di 300 mila lire o mezzo milione. -Nel sistema dell'industria culturale il lavoro intellettuale di ricerca è poco premiato. Se tro un po ossessivo di utcomplicati: le tirature,..il. fto^niM6fa,\m*msi^eiM^i^. «rfttwrv- gravlma di valori economici». Aggiunge però che se un Karajan guadagna l'equivalente di trenta milioni per dirigere un'opera o un concerto -prende certamente meno di taluni noti presentatori-. Ma qual è la graduatoria delle «stelle» della musica classica? -In una recita guadagnano di più un Domingo q un Pavarotti di un Abbado o di un Muti-. Perché? -Il pri-. mata della voce, una tradizione storica-. Anche tra quelle quinte austere si delinca una classifica: i tenori, poi i soprani, quindi 1 baritoni e 1 mezzo soprani. Squilibri? -Un grande tenore in genere guadagna poco rispetto chili che ha dovuto vendere l'alloggio per curarsi, in cllnica. -Però — spiega Spagnofc— in campo /ette-' ratio esistono delle eccezióni. Gli scrittori di professione, che vivono esclusiva-mente di diritti d'autore, sono cresciuti rispetto a trent'anni' fa quando si contavano sulle dita di una mano-. Qualche caso? L'editore ribalte : •/ calcoli fi può fare lei. .Consideri un autore di best-seller, die arriva al 12-15 per cento di diritti, e vende 100 mila copie Ecco, senza essere matematici, prendiamo Moravia, la Morante, Chiara, ' Calvino, Bevilacqua, Frutterò e Lucentlni, Biagi, De a un cantante famoso o a un complesso di musica leggera. Anche perché il complesso si può esibire tutte le sere mentre un tenore deve provare a lungo e, fatta la recita, deve riposarsi due o tre giorni-. Senza parlare del «play back» di Sanremo, -dove bastava, muovere la bocca-. I misteri dell'editoria sembrano piti trasparenti. Dice Mario Spagnol della Longanesi: -Per antica tradizione si sa che il lavoro intellettuale è sempre stato pagato poco: è un indice eloquente della considerazione che gli riserva la collettività-. Pensiamo a un Gadda, solitario, appartato, povero; o a un Bac¬ da, dal fare notizia-. Esempi? -C'è un caso quasi per ogni decennio: la Pop Art, l'Arte Concettuale, la Transavanguardia: Il ci sono state cifre sproporzionate rispetto ad altri artisti di pari ingegno, ma con un linguaggio non di moda-. Secondo lui, oggi non è compensato solo l'ingegno, ma -il modo di farsi protagonisti-, la notorietà creata da riviste d'arte e di costume. Per Umberto Allemandl, editore de -Il giornale dell'arte- 11 meccanismo perverso del mercato ha bisogno di novità per poi magari bruciarle: -Si cerca l'innovazione, un linguaggio diverso rispetto al passato, più che la "bellezza del dipinto"come accadeva una volta. Attuti della Sandro Chia, ÉnzoCuccht, ' Francesco Clemente. Mimmo Paladino hanno raggiunto una rapida affermazione internazionale: qualcuno ha venduto quadri a 30-50 milioni. L'anno scorso una galleria di Basilea offriva un dipinto di Chia per l'equivalente di 100 milioni-. Artisti degni di rispetto, glorie che nascono In fretta. Dureranno? Uno sguardo al teatro, dalla parte della cassa. La scena è piena di chiaroscuri, di reticenze. Tra le compagnie private, nel cosici-detto «capocomleato», spiccano quattro o cinque nomi (1 più bravi? I superprotagonlstl?) che possono, arrivare a un milione per' sera; nel teatro pubblico le cifre più alte sono sotto 11. mezzo milione, regolate da un calmiere. -In Italia — dice Maurizio Scaparro, Illustrazione di Grandvillc un bersaglio che si centra qualche volta. E Umberto Eco che ha raggiunto con «Il nome della rosa- quattro-centomila copie di vendita solo in libreria? Si calcola che, accanto a quella rosa singolare, siano fioriti oltre 700 milioni di diritti d'autore. Crescenzo, Goldoni e qualche altro. Centomila copie, a 15 mila lire in media 11 prezzo di copertina, fanno 150 milioni. Fermiamoci qui, in questa larga approssimazione, perché se ci addentriamo nel meandri delle cifre, bisogna soppesare 1 tipi di contratto, 11 variare di percentuali e clausole, 1 club del libri, 1 tascabili. E poi ci sono autori poco conosciuti di libri tecnici o testi scolastici che intascano somme di tutto' rispetto. Ma il best-seller del narratore è un flore raro, con Ingredienti Incerti sui quali si teorizza dopo 11 successo conseguito. Una magia dell'estro o del mestiere,

Luoghi citati: Basilea, Italia, Sanremo