Vargas Llosa: le élites non mi interessano io scrivo anche di calcio

Intervista allo scrittore peruviano Intervista allo scrittore peruviano Vargas Llosa: le élites non mi interessano io scrìvo anche di calcio Dall'ago al ciclotrone il «Chi è» degli inventori (i minuzione, sostituiti da quelli che guardano, da quelli che ascoltano: 'Non credo che sia vero. A me pare che si legga di meno nelle classi sociali fornitrici storiche di lettori, media e alta borghesia: ma che si molti-. plichino i lettori nuovi appartenenti ad altri strati della società, che la scolarizzazione di massa europea e nordamericana abbia molto ampliato i confini. Non sono affatto contro la cultura dell'immagine e del suòno, ma se la parola e la scrittura sparissero... certo, non ci si può aspettare un Borges o Cortizar l'anno. E' strano, Cortizar ha scritto le sue cose migliori finché e rimasto chiuso in se stesso; poi s'è aperto al mondo, e dà allora . OH sembra strano perché per lui «aprirsi al mondo» è inevitabile e fruttuoso? '• •Non so. Forse. Certo mi è ■estraneo quell'elitarismo degli intellettuali che non intendono far; alcuno sforzo per raggiungere la grande1 massa del possibili lettori attraverso i mezzi adeguati e propri. Da noi la gente ha. un'idea della cultura come di qualcosa di molto noioso; vecchi che parlano di argomenti incomprensibili, una sonnolenta, un'anestesia, lo faccio quanto posso per modificare questa idea». Ohe cosa ha fatto, per 'esemplo? 'Ah, tutto. La radio, il giornalismo sportivo, là televisióne, il cinema... Far parte della giuria d'un festival di cinema, come mi è capitato per esempio a Berlino, è la felicità: i film mi piacciono. Con il cinema ho avuito sinora poca fortuna, o forfè troppa. Ruy Ouerra, il reVista brasiliano, voleva fare un film sulla storica guerra combattuta nel Nordeste brasiliano contro i Canudos, 'la comunità ribelle guidata da uh capo santo, e mi ha Chiesto di scriverne il copione. Ho cominciato a leggere 'testi su quella storia, ho fatilo ricerche per quattro anni con passione, curiosità, influita pazienza. Il film non è mai stato realizzato, ma ne è nato La guerra della fine del mondo, e credo sia finora il • ■romanzo che mi è meglio riuscito. Mi sembra appropriato ■anche il titolo, esprime bene la natura del libro, apocalittico, (ontano nel tempo e nello spatrio. Scegliere i titoli mi costa molta fatica: esito, insisto, cambio, aspetto... Adesso ne sto appunto cercando uno». E com'è 11 nuovo romanzo cui il titolo è destinato? ^Racconta un'altra storia vera. Accaduta a Janja, un villaggio nella Cordigliero delle Ande, l'antica Xauxa dove Pisarro fondò la prima capitale spagnola del Perù, la città mitica che nel XVII secolo era in Europa il sinonimo di oro, ricchezza. LI, negli Anni Cinquanta, scoppiò una rivolta di giovani, studenti di scuola secondària che, guidati da un vecchio trozkista, vollero accendere il primo fuoco di guerri'glia e vennero sconfitti. Allora parve un'esplosione demente, un episodio di follia (pagina 3) politica, ora sappiamo che era il segno iniziale di un movimento storico che avrebbe coinvolto milioni di persone. 'Naturalmente non ne ho scritto la cronaca. Ho utilizzato l'episodio per creare un mito letterario, per fare un •romanzo che tenta di descrivere attraverso personaggi e fatti il fenomeno guerrigliero che ha caratterizzato negli ultimi trent'anni tonto parte del mondo, che è tutt'altro che spento: in Perù la guerra rivoluzionaria, la repressione, il terrorismo, sono il presente: Quale giudizio ne dà? •Non dò giudizi. Non ho mai scritto romanzi mosso da idee, teorie, ideologie, ma da sensazióni, irritazioni, entusiasmi, intuizioni. Visióni, istanti'. Quando Invece non scrive romanzi? 'Allora mi diverto. Ho scritto radionovelas, feuilleton, storie a puntate per radio Lima: La zia* Julia e lo scribacchino è, rispetto a

Persone citate: Borges, Pisarro, Vargas Llosa

Luoghi citati: Berlino, Europa, Perù