Gli esuli sovietici contro Solgenitsyn

Gli esuli sovietici contro SoJgenttsyn Gli esuli sovietici contro SoJgenttsyn Quando apparve presso Fayard alla fine del 1983, il pamphlet di Solgenitsyn / nostri pluralisti cadde nell'imbarazzato, ma compatto, silenzio di gran parte dell'emigrazione russo-sovietica, con la sola eccezione di Andrej Sinjavskij ■ che sul «Nouvel Observateun attaccò sia il pamphlet, sia il romanzo La ruota rossa pubblicato contemporaneamente dal medesimo editore parigino. .11 libello (80 pagine dure come pietre) investiva quelle personalità dell'emigrazione, colpe'.voli, secondo lo scrittore di Rjazan, di aver abbracciato le concezioni occidentali in materia di «pluralismo», da loro considerato «la più bella conquista della storia, il bene supremo del pensiero, la più alta virtù della vita occidentale»; per Solgenitsyn, «in tutte le scienze esatte che poggiano sulla matematica, la verità è una.i. il pluralismo delle verità nelle scienze umane dimostra soltanto la nostra imperfezione»; la nostra epoca ha oggi bisogno di dare «un fondamento universalmente valido alle azioni e al pensiero umano», mentre «i/ pluralismo si degrada in indifferenza, perde ogni profondità, si diluisce nel relativismo, nel nonsenso, nel pluralismo degli errori e della menzogna»: è questo ciò che «paralizza l'Occidente. Tra le colpe dei «pluralisti», tuttavia, ve n'è una assai più grave agli occhi di Solgenitsyn: al pari di tanti intellettuali occidentali (dal viaggiatore ottocentesco de Custine all' ex consigliere di Reagan Richard Pipes) essi «coprono di calunnie il popolo russo, privato della parola» e riprendono la vecchia accusa lanciata alla Russia di essere «la prigione dei popoli». La tradizione russa non c'entra con il comunismo . eJa Russia e l'Urss non possono essere identificate, esclama indignato Solgenitsyn:' «In Russia non si conoscevano né la Ceka, né il Gulag, né le retate d'innocenti, né il sistema di assoggettamento ' generale alla menzogna». Infine, l'ultima imperdonabile colpa dei «pluralisti» è quella di auspicare per il loro Paese — l'Urss — il modello occidentale, fallimentare c improponibile per i russi. Una minoranza di intellettuali emigrati si è tuttavia ribellata a questa consegna del silenzio: dalle colonne della rivista francese «L'Alternative» (marzo-aprile 1984) in un am"pio «dossier-Solgenitsyn» alcuni «pluralisti», sentitisi investiti, anche personalmente, dagli attacchi dell'esule del Vermont, hanno replicato, non senza asprezza. Efim Etkind, ebreo-russo, aiutò Solgenitsyn a nascondere jl manoscritto dell''Arcipelago Gulag e fu per questo costretto all'esilio (ora insegna a Parigi) è un «pluralista», facilmente identificabile tra i bersagli del pamphlet: Etkind contrappone al giudizio solgenitsyniano sulla rottura di continuità tra Russia ortodossa e monarchica e Urss comunista, quello del grande - scrittore, anch'egli ebreo-russo, Vasilij Grossman, il cui romanzo Vita e destino (pubblicato postumo in Svizzera nel 1980: nel '61 il Kgb ne aveva confiscato il manoscritto, e l'autore ne era morto po. chi anni dopo di crepacuore) non solo «arricchisce la polifo ina del requiem dei lager», ma aiuta a cogliere il senso profondo della tragedia storica russa. " • Leonid Pljusc (quattro anni nel «manicomio speciale» di Dnepropetrovsk, ucraino, ora esule a Parigi, autore de 'Il carnevale della storia) è con Andrej Sinjavskij (scrittore, saggista, professore alla Sorbona, protagonista del più clamoroso processo politico-letterario dell'era brezneviana) il critico più 'duro delle tesi solgenitsyniane. Per Pljusc, Solgenitsyn ha il torto di atteggiarsi a «unico- depositario della verità» e a «profeta». ■ Per Sinjavskij, oltre all'ulti mo pamphlet, anche l'attività propriamente letteraria di Sol genitsyn (quella successiva al romanzo breve Ivan Denlsovic) è criticabile: «La tendenza all epopea a tutti i costi, l'aspiralione al grandioso, al panorama totale è una tradizione dèlia letteratura sovietica». Fiero Sinatti y k

Persone citate: Andrej Sinjavskij, Efim Etkind, Etkind, Nouvel, Reagan, Richard Pipes, Sinatti, Sinjavskij, Vasilij Grossman