Zamberletti punterà ancora sui volontari

Sostituirà Scotti alla Protezione civile Sostituirà Scotti alla Protezione civile Zamberletti punterà ancora sui volontari «Bisogna migliorare force efficientissima DAL NOSTRO INVIATO MILANO — E' tornato da Roma, inseguito dal telefoni del Palazzo. La prima giornata da ministro In fieri dell'ori. Giuseppe Zamberletti, sabato, è stata un correre senza pause da un punto all'altro della Lombardia: un convegno sulla protezione civile a Brescia sponsorizzato dalla de locale, un analogo Impegno a Milano presso un centro salesiano, poi gli scouts e una riunione a Gallarate, prima del ritorno a Varese In famiglia. Ovunque lo attendevano ansiose strette di mano, presentazioni, brevi discorsi. L' onorevole si doleva del ritardo, l'Immancabile piccola folla si accalcava. «Per di qui — lo sottraeva la voce dell'ospite di turno —, prima deve chiamare Roma. L'hanno cercata Scotti, Amato...: Onorevole, sempre cosi convulso II suo fine settimana? 'Abbastanza, 7na..sa, questo è anche un po' speciale: ci sono tante cose nell'aria. La domenica, però, mi riposo a casa. Slacco anche con la protezione civile. Eppoi, io non sono più ministro da quindici mesi. Questa è un'altra vita*. Ma sta per ricominciare la vecchia. E' questione di ore, ormai. Zamberletti risponde con un sorriso imbarazzato. La sua nomina al dicastero della Protezione civile,. venerdì scorso, è improvvisamente slittata a questa settimana per un problema di costituzionalità: il governo non poteva rinnovare la sua composizione mentre stava chiedendo la fiducia ad una delle due Camere. Senza una nota ufficiale, però, si erano sparse numerose illazioni sul «ritardo» di Palazzo Chigi. In questo momento di transizione il quasi ministro f«rébW *vaférWlerr'* "ai meno delle interviste. Se le lascia strappare senza osare il -no, venga un'altra voltai Prudenza, però, s'impone, le parole devono essere calibrale. A Roma lo attendono 1 problemi dell'Italia disastrata: Pozzuoli, un disegno di legge sul servizio nazionale di protezione civile, un ministero da far funzionare. E, dietro l'angolo, sono appena scomparse le pressioni per far posto a qualcun altro al vertice di quel dicastero. Ragione di più per badare al fatti sembra suggerire 1' espressione dell'onorevole, I fatti sono un disegno di legge presentato dal ministro dimissionarlo Scotti che ha reso più istituzionale 11 suo progetto, mollo attento a far spazio al volontariato, 'Scotti ne ha rinviato l'inserimento alle norme di attuazione della legge. La mia proposta tendeva ad imporre il principio del lavoro interdi scipllnare. In questo senso il volontariato è una voce importante dell'orcìiestra. In Irpinia, attorno al Natale del 1980, più della metà dei 60 mila soccorritori erano sem' pllci cittadini. Occorre una nuova normativa che colmi le lacune della vecchia, concepita all'alba degli Anni Settati ta per fronteggiare l'emergenza e limitata all'organizzazione statale dell'intervento. Oggi si deve aprire alla società die si mobilitai: Lei parla sempre della necessità di uno scatto mentale rispetto alla concezione comune della protezione civile. Vuol dire che in Italia continuiamo a scoprire questo grande tema davanti alle Immagini di Immani sciagure? •Il terremoto del Friuli era stato archiviato come un fatto eccezionale, irripetibile. Il dopo-Irplnia è stato diverso: nel Paese è maturata una certa sensibilità. Dobbiamo approfondirla. Non ci occorrono leggi che riflettano la preoccupazione per l'emergenza trascurando la prevenzione. C'è bisogno che la gente cominci a salvarsi alla distanza, pensando alla tutela dell'ambiente, alla qualità della vita. Questa- è la protezione civile. Non certo una task force efficientissima pronta ad ogni evenienza, la sirena che lacera l'aria accorrendo». Aveva lasciato 11 «suo» mi nistero nel dicembre del 1988: In questi quindici mesi è cambiato qualcosa in me gllo? «72 Paese va avanti, più delle forze politiche, assillate dal problemi quotidiani. L'atteggiamento è quello di far gli scongiuri. Ma sappiamo che esistono aree di rischio sismico e che, prima o poi, ci saranno terremotU. | la qualità della vita, : più che l'emergenza Il primo problema, oggi, si chiama ancora Pozzuoli. «La mia è la valutazione di un esterno — puntualizza Zamberletti —; non c'é nulla di più difficile del combattere nell'incertezza. Nelle scelte del politico c'è sempre un margine di rischio, deve esserci anche per gli scienziati. Dico questo perchè è necessario decidere senza essere contraddetti ogni cinque minuti. Per Pozzuoli si è posto questo problema. E c'è stata pure, da parte di taluni, lillustone di tempi rapidi per la soluzione di problemi piuttosto complessi'. i; «uomo» della protezione civile sta per tornare al suo posto. Lasciandolo, aveva detto 'Ogni volta che sentirò suonare un allarme avrò come un riflesso condizionato'. Oggi ripete: 'Ero ossessivo con la sala operativa del Ministero. Sa, ho vissuto due grandi sciagure Alberto Galno Rapallo: si tin non siamo una task c'è la prevenzione» Sul traghetto 7 clandestini CAGLIARI — Sette ragazzi nord - africani di età compresa tra i 18 ed i 20 anni sono riusciti ad Imbarcarsi clandestinamente sul traghetto 'Staffetta Tirrenica', una nave tutto - merci della Tirrenia, durante una sosta nel porto di Tunisi. La presenza a bordo dei clandestini, che per gran parte del viaggio sono rimasti nascosti dentro una scialuppa di salvataggio, è stata scoperta dall'equipaggio poco prima dell'arrivo a Cagliari. Ai sette giovani è stalo impedito, nello scalo cagliaritano, lo sbarco e per un'intera giornata gli agenti del commissariato di porto hanno attuato un rigoroso servizio di vigilanza per evitare die qualcuno del clandestini mettesse piede a terra. ■ ge di giallo la scomp

Persone citate: Alberto Galno, Giuseppe Zamberletti, Pozzuoli, Prudenza, Zamberletti