Urss-Cìna: quarto «round» per riprendere il dialogo di Fabio Galvano

Urss-Cìna: quarto «round» per riprendere il dialogo Urss-Cìna: quarto «round» per riprendere il dialogo A Mosca nuove consultazioni - Sostanziale prudenza da entrambe le parti - Le aperture di Cernenko e lo scetticismo di Pechino più che ventennale fra le superpotenze del mondo comunista. . Il Cremlino non sembra voler scoprire le sue carte, ed è già molto se ha dato notizia (Tass) dell'arrivo della delegazione cinese e del colloqui. I cinesi continuano ad auspicare «legami più, amichevolU, come ha detto 11 mese scorso l'ex ministro degli Esteri Ji Pengfel; oppure affermano, come ha fatto recentemente Deng ricevendo Brzezinskl, che la Cina «giudica possibile e cerca un parziale miglioramento- dei rapporti, ma ritirano subito la mano e ricordano (lo stesso Deng) che »sfortunatamente permangono l tre ostacoli di fondo a una vera e completa normalizzazione: Sul dopo-Andropov Pechino non sembra nutrire molto ottimismo: «La politica di un Paese non cambia con la morte di un uomo-, ha detto 11 vi ce premier Wan Li, ma può anche essere una mossa per non allarmare gli Usa, a un mese dalla visita di Reagan a Pechino. Le due carte, quella sovietica e quella americana, continuano a determinare 1 giochi cinesi. Che cosa aspettarsi allora dal colloqui moscoviti, che sulla base delle precedenti esperienze dovrebbero durare tre settimane? Quasi sicuramente l'Impegno a un round successivo, cosa di non poco conto se si considera la fragilità del rapporti; forse anche un Innalzamento del livelli di quel prossimo contatto, se cosi sono da Interpretare le piti recenti dichiarazioni di Konstantln Cernenko sul. «capitolo cinese: Nel suo discorso elettorale di dieci giorni fa 11 leader del Cremlino dichiarò che l'Urss è «assidua sostenitrice' di una normalizzazione, perché ciò «accrescerebbe il ruolo del socialismo negli affari internazionali' ; pur sottolineando che «permangono divergenze su talune questioni di princi¬ pio» e che «non si possono raggiungere accordi che pregiudichino gli interessi di paesi terzi», eglt disse che l'Urss è favorevole all'innalzamento del livello del contatti in una misura accettabile da entrambelepartl». ■ E' su questa frase che 11 mondo diplomatico s'interroga. Può darsi che Cernenko si limitasse a registrare una realtà, e cioè che per i funerali di Andropov venne a Mosca, un mese fa, 11 vicepremier cinese Wan Li, il quale Incontrò Il vlcepremier Allev" (occórre risalire di quindici; anni, al settembre del '69 nell'inf uocnto clima degli scontri di frontiera sull'Ussari, per registrare un incontro a livello di premier, in quel caso fra Clu EnLat e Kosygln). Può anche darsi che Cernenko facesse riferimento all'Imminente viaggio a Pechino (aprile o maggio) di un altro vlcepremier sovietico, Ivan Archlpov. Ma può anche essere che Cernenko volesse Intendere un Innalzamento di livello delle -consultazioni, in corso, avviate a Pechino nell'ottobre 1982. Affinché Pechino accolga tale proposta sovietica, che segnerebbe davvero l'avvio di un nuovo corso nel rapporti fra 1 due Paesi, sarebbe tuttavia necessario che i sovietici cedessero su uno del tre punti indicati dalla Cina, come lrrl nunciablle gesto di buona volontà da parte del Cremlino: la riduzione del contingenti militari sovietici lungo 1 confini con la Cina, compresi quelli che si trovano in Mongolia, nonché dei missili SS-20 puntati verso Est ; 11 ritiro di Mosca dall'Afghanistan (fu quel l'invasione, nel '79, a far croi lare definitivamente 1 nego zlatl di confine che stancamente, da anni, vedevano im Degnati 1 due Paesi); l'alt al l'appoggio sovietico per l'occupazione vietnamita della Cambogia. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il quarto atto delle «consultazioni» fra Urss e Cina — Mosca ha sempre rifiutato l'etichetta del negoziato per questi colloqui — si avvia oggi nella palazzina sulle colline di Lenin che, nell'alternarsl semestrale fra le due capitali, già ospitò un anno fa 11 secondo round. Il vice ministro cinese degli Esteri, Qlan Qichen, è arrivato Ieri a Mosca: all'aeroporto è stato ricevuto dal suo omologo sovietico.Leonia Illchcv, anch'egll già protagonista degli altri incontri. Il fatto stesso che 11 dialogo prosegua è un segno positivo, ma sarebbe azzardato dire che dalle difficili consultazioni, dopo tre tornate sostanzialmente infruttuose, possa scaturire la scintilla In grado di sbloccare un'impasse Per un prete sciopero della fame in Polonia URSUS — Sette persone, tre donne e quattro uomini dai 30 ai 40 anni, hanno deciso ieri di riprendere uno sciopero della fame nella sacrestia della chiesa San Giuseppe di Ursus — città operala presso Varasavla dove si trova la più grande fabbrica di trattori della Polonia (20.000 operai) — per chiedere 11 ritorno dell'abate Henryk Nowak «promosso» dal primate della Polonia, cardinale Jozef Glemp nella parrocchia di Lenkl Kosclelne, a 100 chilometri da Varsavia. L'abate Nowak, organizzatore delle «messe per la patria» che ogni domenica dall'Inizio dello stato di guerra (13 dicembre 1981) si tenevano ad Ursus, è nella lista del 69 sacerdoti accusati dalle auto rita di essere «estremisti» è d'abusare dei luoghi di culto per scopi politici. Fabio Galvano Dopo le cinque fatte scoppiare nella capitale inglese