Dorina, prova generale per vincere l'Olimpiade

Dorina, prova generale per vincere l'Olimpiade Dorina, prova generale per vincere l'Olimpiade Torino. Dorina Vaccaroni con i genitori e con «Giglo», 11 suo piccolo yorkshire portafortuna ha inventato Mestre come capitale della scherma italiana negli ultimi anni —e assalti con i compagni di sala, l vari Barella, Numa, Dal Zotto. Spigliata, sorridente, Dorina si è presentata a Torino per il collaudo olimpico con due cagnolini (.Li avrò con me anche a Los Angeles») come portafortuna. Il primo, un boxer battezzato Carlo, le ha fatto compagnia nei turni eliminatoti, il secondo, uno yorkshire a nome Gigio, ha fatto la sua comparsa per la finale. Nonostante l due portafortuna e il successo finale, la gara della Vaccaroni ha vissuto anche qualche momento difficile, ieri mattina, durante il turno a girone che precedeva la fase ad eliminazione diretta. Due sconfitte hanno messo in crisi la veneziana che, a caldo, ha manifestato il proposito di ritirarsi (•Tiro troppo male, che significato ha continuare la gara?»); ma dopo, superato il momento difficile, ha proseguito senza più intoppi. Interessante, poi, che a contenderle il successo abbia trovato la sovietica Sidorova, una delle più forti e classiche schermltrici, tornata in auge proprio in questa occasione dopo un periodo abbastanza lungo di appannamento. Dorina l'ha, comunque, battuta piuttosto nettamente (8-5), tanto che dopo non ha potuto trattenersi dal dire: «Me la aspettavo più forte, almeno per quanto le avevo visto fare negli altri assalti». Eppure, a Los Angeles, proprio la Sidorova potrebbe essere la più temibile rivale per l'azzurra, che è campione del mondo individuale e a squadre in carica: «E' vero, anche se — ribatte la Vaccaroni — la gara singola può portare alla ribalta chiunque, sovvertendo ogni valore». 1 Classifica finale: 1. Vaccaroni (Ita); 2. ' Sidorova (Urss); 3. Brouquier (Fra); 4. Gaudin (Fra); 5. Niklaus (Ger); 6. Janosl (Ung); 7. Veber (Rom); 8. Zalaffi (Ita); 9. Cicconetti (Ita). di GIORGIO BARBERIS TORINO — fanno dell'Olimpiade, dell'unico alloro cioè che ancora non ha conqulstato, s'è iniziato per Dorina Vaccaroni nel modo più significativo: vincendo il torneo Cassa di Risparmio di Torino, che già si era aggiudicata nel 1981, ha conquistato anche il trofeo quinquennale che veniva appunto assegnato quest'anno. Ma l'importanza di questo successo va al di là del fatto in sé, ed è stata la stessa ventenne fiorettista veneziana a spiegarlo scendendo dal podio: «Nel miei programmi di allenamento per Los Angeles questa gara rappresentava la prova generale. Mi ero preparata come se l'Olimpiade fosse oggi, per verificare d'accordo con il mio maestro un certo tipo di preparazione. Il mio obiettivo era dunque vincere, ed ora .potrò proseguire secondo le scadenze che mi sono prefissata,». ' Quali ne siano i segreti, Dorina preferisce non svelarli. Si limita ad osservare come, accantonate occupazioni alternative, tutti i suoi sforzi siano concentrati sulla scherma. «Per il momento — dice — ho chiuso con tutti gli altri Impegni. L'esperienza come presentatrice televisiva è stata Interessante, però non potrebbe rappresentare mai per me una professione. ■ Specie in un campo, dome quello cinematografico, dove non mi sento preparata. Semmai mi andrebbe di condurre un programma sportivo. Ma adesso non è il caso di pensare a questo: ci sono l'Olimpiade e lo studio, visto che dopo Los Angeles mi piacerebbe laurearmi in microchirurgia oppure chirurgia per i bambini». Gli allenamenti sono quotidiani, sette giorni alla settimana. Un palo di ore di esercizi atletici al mattino, secondo un programma del prof. Zucchetta, due-tre ore di palestra al pomeriggio, divise tra lezione con il maestro Di Rosa — l'uomo che

Luoghi citati: Los Angeles, Torino, Urss