Edilizia abusiva e lottizzazioni distruggono il litorale del Lazio di Liliana Madeo

Insorgono Italia Nostra ed enti pubblici contro lo scempio Insorgono Italia Nostra ed enti pubblici contro lo scempio Edilizia abusiva e lottizzazioni distruggono il litorale del Lazio Cemento armato al posto dei boschi e capannoni industriali lungo le spiagge • In un anno sequestrate 1500 abitazioni illegali - A Fregene altri 5000 vani in costruzione ROMA — Villette a schiera al posto di pini e lecci secolari, villette con giardino Invece di sottobosco e macchia mediterranea, capannoni industriali dove c'erano dune e prati: un'onda ruggente di abusivismo ha investito 11 litorale romano, 1 25 chilometri di costa compresa fra Pandoro e Pratica di Mare. La frenesia del cemento armato ha avuto un sussulto tutt'altro che inatteso, negli ultimi tempi, un po' dovunque in Italia. Crescono come funghi case della domenica e nuove lottizzazioni sia In località di villeggiatura sia al margini delle grandi città. Al Campi Flegrei, dove la febbre dell'abusivismo ha raggiunto, apici incontrollati, sono sii abusivi stessi a rincorrere 1 vigili urbani sollecitando 11 verbale della contravvenzione, per rientrare nei termini che possano poi farli godere delle sanatorie di legge. Sul litorale romano dura da anni il dilagare delle costruzioni Illegali. Nel solo 1983 la pretura ha messo sotto sequestro 1500 abitazioni e centinaia di ettari, di cui 127 di pineta a Coccia di Morto, a Sud di Fregene e Fiumicino, e 70 a ridosso della tenuta presidenziale di Castel Porzlano che dovevano essere trasformati in resldences di lusso. Ma il caso piti clamoroso è rappresentato da Fregene. La zona, fino all'inizio degli Anni Sessanta, comprendeva un insediamento riguardoso del verde e degli spazi aperti. Tutto il comprensorio era assoggettato a una legge del '39 (protezione delle bellezze naturali) che poneva precisi vincoli urbanistici, e ciò lo ribadirono nuove norme nel 1954 volte a proteggere «la grandiosa pineta secolare e tutte le altre zone liberate e non alberate» della zona, definendo Fregene -un complesso di grande interesse paesistico, di eccezionale carattere pittoresco tale da formare un magnifico quadro naturale». La situazione e giunta a un punto tale che sono scesi in campo «Italia Nostra* (con proteste e denunce), la Soprintendenza al beni ambientali (che ha esteso a Nord e a Sud del comprensorio i vincoli di legge, iniziativa che almeno dovrebbe servire a sventare il progetto di un porto turistico da costruire alla foce dell'Arrone), 11 Comune (che ha imposto l'acquisto di nuovi 8 ettari di terreno alla Flnan- L'ESUBERA 109 CV, oltre 175 km/h. La più giovane della famiglia Giulietta è già rappresentativa di tutte le caratteristiche che contraddistinguono l'intera gamma. Potente, ma costruita per garantire, con la sua robustezza la massima sicurezza ed il miglior confort per chi la guida. Sportiva e veloce, la Giulietta 1.6 lascia sulla strada un'impronta inconfondibile: la famosa linea a "cuneo". Elastica e snella nel traffico, stupefacente per il suo eccezionale coefficiente di penetrazione aerodinamica il cuneo più "piccolo" è sempre il più grande nella sua categoria. JUFAROMEOWli AlfAROMlOJfWL'ti Pw rocquhto con comode foteanon, o lo CMUion» In teatina poronoliuolo co, la società con cui nel 1960 stipulò una convenzione secondo cui, In cambio della cessione di 400 ettari di terreno e delle successive prevedibili costruzioni, i'inizlatlva privata avrebbe realizzato strade, fognature, rete Ìdrica, servizi urbani insomma), la pretura (che ha disposto sequestri e perizie, per verificare la compatibilita fra quanto si è costruito e le disposizioni di legge), la procura generale della Corte dei Conti (che ha avviato un'indagine per accertare la responsabilità del pubblici amministratori e valutare 11 danno che essi eventualmente — per lassismo o distrazione o peggio — hanno causato alla collettività). Che cos'è accaduto e sta accadendo insomma a Fregene? Dal '60 sono stati autorizzati circa due milioni di metri cu¬ Firenze, convegno bi, del quali due terzi sono stati realmente costruiti. Ne sono venuti fuori 3 mila edifici, a dispetto di indici di editi-, cablllta, norme del plano regolatore, verde vincolato. E adesso 1 progetti sono ancora piti consistenti, come quantità di cemento armato che sta per essere usato e come profitti. Si sta lavorando all'edifica-, ziòne di altri 5 mila vani, pari a ben 400 mila metri cubi. Il che significa in pratica snaturamento definitivo di tutto il comprensorio, disboscamento, distruzione del sottobosco, livellamento delle dune, scomparsa di una fetta enorme del verde esistente e danno irreversibile (proprio per la mancanza di linee protettive fra 11 mare e la pineta sopravvissuta) alle piante secolari che vengono quindi lasciate o sulla pace per iniz in balla dei venti marini e degli agenti tossici e Inquinanti. Italia Nostra insiste perché si riveda la convenzione fra 11 Comune e la Financo, e denuncia la distruzione del verde e il mancato rispetto dei vincoli paesistici e ldrogeologlcl posti dalla legge. La Pro Loco, entrando nella polemica ormai arroventata, ribadisce che chi costruisce è stato autorizzata Nella Corte del Conti è riposta — da tanti — l'aspettativa che l'ambiente venga considerato un bene pubblico, da tutelare nell'interesse di tutti. E' stato questo organo dello Stato che, in passato, ha condannato un presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo a pagare un miliardo per 1 danni che a un bene della collettività erano stati procurati. Liliana Madeo iativa della rivista

Persone citate: Coccia, Potente

Luoghi citati: Abruzzo, Arrone, Firenze, Fregene, Italia, Lazio, Roma