Carrà come Zico? Un investimento...

Carrà come Zico? Un investimento... Carrà come Zico? Un investimento... Più avvincenti di «Dynaéty» gli eroi di «Viale Mazzini» Brividi «gialli» nati dallo sport «Sia la Rai sia l'Udinese si rifaranno dei supercompensi» -1 sindacati ammettono: «Era giusto» Celebri polizieschi traggono spunto dal mondo del pugilato, del calcio e degli ippodromi Storia di un «network» e della sua lotta contro le altre .reti tv Girandola di miliardi, tresche d'ogni genere - Poi spunta Lady R. Dicono in un club di tifosi: Magari Lama sarebbe stato contento di avere un brasiliano nella sua Rimint, che ha una squadra da mezze tacche-. Annuiscono tutti, anche gli iscritti al pei. Quanti «steccati» politici si frantumano davanti a un uomo-gol? Dice il sindaco: -Il bacino commerciale che gravita sullo stadio è di due milioni e mezzo di persone, considerando anche una larga fetta di Veneto. Lo stadio ha 50 mila posti, metà esatta della popolazione. Un simile scenario, merito attori di primissimo plano, Il secondo motivo è economico. Zico traina una locomotiva i cut traguardi sono in netta avanzata. Oli abbonamenti sono saliti a 26 mila e 11 90 per cento di chi ha comprato la tessera ha sottoscritto azioni della società. Se consideriamo anche lo sfruttamento dell'immagine, si arriva alla previsione di un prossimo pareggio. «£' la città che ci guadagna, mentre per la Carrà si tratta solo di una questione fra Rai e tv private t cui costi sono rovesciati sull'utenza docile e Ignara*, dicono all'Udinese. E qualcuno aggiunge: «Però, che battaglia per superare divieti, per- fldte, tranelli da parte di chi proprio non voleva che Zico venisse a Udine-. Era 11 giugno scorso. Ricorda il sindaco: «La città chiedeva che si trovassero gli strumenti per riparare a un'Ingiustizia, Imposta su cavilli, come quello della presentazione In ritardo del contratto col brasiliano. Fortunatamente, ci fu buon senso nel Coni». Signor sindaco, però Udine calcò la mano. Si videro striscioni con la scritta: «O Zico o l'Austria». 'Quelle manifestazioni vanno capite. Avevano un contenuto folklorlstlco. Ma lo sa che può capitare, in una tavolata fra amici, che qualcuno si alzi tn piedi se viene fatto ti nome dell'imperatore? Lo sa che In un paesino vicino a Gorizia ti genetliaco dell'Imperatore viene festeggiato? Folklore, niente di più: l'ho spiegato personalmente a Per tini*. di Guido Coppini UDINE — Sabato scorso Arthur Coimbra Antunes detto Zico, ha compiuto i trentun anni divertendosi al Carnevale di Rio. Una vacanza brasiliana, approfittando d'ella parentesi calcistica internazionale. S'è cosi sottratto a un altro «carnevale», quello che partendo dal superppmpenso offerto dalla Rai a Raffaella Carrà non poteva non coinvolgere il giocatore pagato sette miliardi. 'Ma allora, la Carrà come zico? «Niente affatto — spiega il sindaco di Udine, avvocato Angelo Candolini, produttore di grappa ma anche titolare di uno studio legale — i due casi presentano una divaricazione notevole. Innanzitutto, quello della Carrà è un "godimento imposto" da un ente la cui gestione (per di più deficitaria) pesca nel danaro pu bblico, per cui il pagamento del personaggio non è affidato a libere scelte. Invece, un gruppo di privati ha voluto Zico, sostenendone le spese. E' ben diverso. Tuttavia un aggancio fra la show woman e il calciatore c'è: sia la Rat che l'Udinese hanno previsto di rifarsi dei supercompenst attraverso lo sfruttamento dell'Immagine del personaggio. Ma la somiglianza fra i due cast è solo questa-. ■ Udine. 100 mila abitanti, la crisi che comincia farsi senti' re non solo per la «Zanussi», ma anche nel tessuto delle piccole e medie industrie, non vuple sentir parlare di *scan dato Zico». Ha voluto il suo giocattolo, se lo paga, ed è' contenta. Anche le forze sociali e politiche (comunisti compresi) che al momento dell'ingaggio del brasiliano avevano parlato di -vergogna., hanno rivisto i loro giù dizi. Ancor oggi, in città, si critica Luciano Lama che nel giugno scorso, quando ci fu la «battaglia per Zico», aveva duramente attaccato Lamberto Mazza, presidente della «Zanussi» e dell'Udinese calcio. di Mauro Anselmo I pugili falliti delle storie di James Hadley Chase, vita balorda e Incontri truccati, lasciano 1 guantoni per la pistola e si ritrovano a fare 1 gorilla per il gangster di turno. I fantini onesti dei romanzi di Dick Francis (astro nascente del «Giallo Mondadori», ex fantino autore di una serie di mystery ambientati nel mondo degli ippodromi) finiscono assassinati con una pallottola nella schiena per essersi rifiutati di «vendere» la corsa. Lo sport ha dato più volte al (rialto spunti e personaggi. E se anche un filone di più insospettabile di tutti era stato addirittura arrestato, e l'audience era ili nuovo catturata! O quando • Ctcallna., là ballerina più amata d'Italia; aveva tenuto col fiato sospeso per tutta l'ottava fintata sia l'uno che l'altro contendente, è una cifra record di spettatori aveva;, letteralmente svuotato le città, cóme ai Mondiali (anche se non C'erano stati cortei)., tt >£j i Quando poi ih questa loti I fra emittenti, fra i personaggi chiave fui 'ano introdotte anche le star dell'economia, dell'alta finanza e della politica, l'interesse raggiunse le stelle. C'era però una cosai strana.. Di queste «guerre stellari* i protagonisti del telefilm non parlavano mai mentre erano, diciamo, nella loro identità'-lavorativa. Presentavano il loro programma, leggevano il loro foglio, sorridevano o si sbracciavano che fosse, ma nulla traspariva. Il serial era In realtà spiegato,, puntata per puntata, dalla stampa. Già, solo, sui giornali si sapevano tutte queste cose. Però c'era, da parte degli autori, un'altra grande sottigliezza: di chi erano i giornali se non degli, stessi delle stazioni televisive? E di chi erano le stazioni, se\non del gruppi politici? Che thriller, altro ^Michael Jackson. I- «M - - Insomma, la gente aveva' capito che «Viale Mazzini» era, oltre che un serial, una perfetta metafora di tutta la vita, con le sue contraddizioni e i-suol interessi. Ma tutto questo non era ancóra nulla. Per la protagonista delle prime Hue pùntate del secondo ciclo, lady R, gli autori avevano dato il meglio di sèi Lady R. era il personaggio ideale, nella 'pàtrie di una anchor-woman comunicatila e ottimista, capace di parlare con chiunque;'perfino di fare l miracoli in diretta, intórno a lei, un'asta vertiginosa, condotta fra pascoli di azalee e spille di diamanti, quotazioni alla Zico, rilanci e smentite, pianti e interpellarne parlamentati. E poi crociate moraliste, strilli In prima pagina, interventi dall'alto, j ■ Nell'ufficio del produttóre1 di. .-Viale Mazzini» entrò trafelato1» sud-fedele assistente. «Non era mai successo! Le due puntate su lady R, sonò state' viste dalla quasi totalità del paese! Né facciamo una terza? Oppure ne facciamo una in cui arriva una legge, e tutto si calma per uh attimo?.. ■ f" [ «Sciocco — gli rispose il'produttore zittendolo —.Vuol che finisca tutto subito, non li guardi mal i telefilm: americani? Non vedi che il paese-» impazzito, si è spaccato In due, non pària' d'altro? Mancano otto puntate: di' agli autori che s'inventino di tutto, e che sia sempre più forte». ■- ii di Carlo Massarini - A Cario Mattarlnl, Il celebre Hitler Fantasy dalla Rai-tv, abbiamo chiatto un parere sul etto Carrà. Rltponde con questa «novella...,. «Viale Mazzini» era ormai l'unico programma di cui si parlava. Il nuovo serial non solo aveva superato' ogni indice d'ascolto, ma era diventato'— come al tempi' dell'attentato a Gelar —'un vero e proprio fatto di costume. Originariamente previsto sulla durata delle dieci puntate, gli autori erano stati costretti a pensarne in fretta e furia altre dieci. «E che siano più eccitanti delle primel », era stato detto loro. «Vogliamo una girandola di miliardi, tresche di ogni genere, star di prima grandezza, bluff e rilanci come nel film di Bond. Intesi?». Oli autori si misero al lavoro. Il telefilm era la storia di un network e della sua lotta contro le altre reti televisive. Iniziato in sordina, in seconda serata, già alla fine della prima puntata il primo colpo di scena aveva infiammato la platea. Il Re del Quiz era passato sorpreso alla concorrenza, e da quel momento in poi era stata guerra totale. Lo show era stato promosso in prima serata, il meccanismo si ■era dimostrato irresistibile. Era il telefilm dei telefilm, il serial definitivo: lo recitavano gli stessi divi, i più famosi, nella parte di loro stessi. Cosa volere di più da uno spettacolo? La lotta fra Rai e private era una chiave Ideale per un viavai pazzesco di volti, e ormai il pubblico confóndeva realtà e fantasia, mitizzava l protagonisti. Il immaginava come eroi del Bene e del Male. Managers senza scrupoli con le tasche gonfie di assegni in bianco che dietro le quinte compravano e rivendevano, come a monopoli. Divi di tutte le età contattati da agenti travestiti da alberi o da lavandini, come nei film di Peter Sellers. E poi, questa lotta coinvolgeva proprio tutti: attori e calciatori; giovani vee-jays e quiezaroli d'annata, soubrettes, giornalisti, registi, presentatori, maghi, bimbi di tre anni - tutti/! Ogni tanto, qualche •comprato* spariva e lo s'immaginava parcheggiato in enormi silos; si vociferava anche che in certi laboratori segreti si preparassero i cloni per le star più di successo. All'inizio i protagonisti erano un po'perplessi, scettici su come il pubblico l'avrebbe presa, questa corsa al miliardo. Ma ben presto si era fugato ogni dubbio. Altro che senso di cólpa, il pubblico era Impaurito! DI curiosità, di cattiveria, di bontà/ Quando l'interesse calava arrivavano delle puntate fulmine come la settima, quando il ' <£• ^ ; <£ ^ ; Agatha Christie 'mystery sportivo, non esiste ancora, tutto lascia prevedere che 11 romanzo poliziesco finirà prima o poi col prendere seriamente in considerazione anche questa strada. Perché finora non lo ha fatto? Perché è mancata —■ da parte degli autori — la cosiddetta specializzazione. Dal classici al contemporanei, da Agatha Christie (chi non ricorda 11 film A ssassinio al galoppatolo con Margaret Rutherford, tratto dal romanzo Dopo te esequie?) a Ed Me Baln, nessuno scrittore ha osato misurarsi stabilmente e a tondo con 11 mondo sportivo, perché l'im¬ presa richiedeva una conoscenza professionale degli ambienti. Il mondo sommerso del pugilato e degli ippodromi, del calcio o della pallacanestro. ' In 007 Missione Goldfinger, James Bond sfida il suo nemico in un incontro di golf: Fleming, che di questo sport conósceva ogni segreto, fa una descrizione avvincente della gara, raccontandone le fasi, svelando regole e trucchi con la precisione dell'addetto ai lavori. In un altro romanzo, II castigo dell'Elger (dal quale fu tratto il film omonimo interpretato da Glint Eastwood) lo scrittore Trevanian descriveva con la competenza dello scalatore professionista una tragica danza di morte: la scalata dell'Elger, la piti Insidiosa parete del mondo, diventa una sfida all'ultimo sangue fra un alpinista-killer e 1 tre avversari. Lo sport offre al romanzo poliziesco gli ingredienti per una trama. Raramente diventa protagonista. Tuttavia le eccezioni non mancano. Se lo scrittore inglese Dick Francis (345 vittorie come fantino in 2305 gare) semina di cadaveri gli ippodromi e svela 1 retroscena del mondo delle corse, anche 11 mystery italiano ha avuto il suo giallo sportivo, SI intitola Hanno rapito la Juve? L'ha scritto un giornalista torinese, Carlo Moriondo, e 11 romanzo è stato pubblicato nel '74 da Mondadori. La storia dove si Intreccia-, no fantasia e realtà si svolge a \ New York. La Juventus sta per disputare la finale di Coppa Universo' contro l'Atletico. Asunción, quando un commando di ganga te rs sequestra il pullman con tutti 1 giocatori. Solo Furino riesce a fuggire dalla prigione (una nave in disarmo ancorata nel porto di New York) e con l'aiuto del poliziotto Dick Tracy, l'eroe del fumetti, libera tutta ia squadra. Bonlpertl 6 felice, il presidente Nixon prega 1 dirigenti della Juve di non informare 1 giornali «dello spiacevole episodio*. l'ordinando Camon Storia di Sirio Parabola per In nuova generazione 158 pagine, 12.000 lire