Moser antipasto di Giro

Moser antipasto di Giro Ieri a Bardonecchia sulle strade dèlia 16" tappa Moser antipasto di Giro DAL NOSTRO INVIATO BARDONECCHIA — Francesco Moser, ciclista, ha fatto irruzione a Bardonecchia ieri verso le 13, precedu-, to da un'auto con altoparlante che chiamava la gente. Moser pedalava in tuta e si impegnava anche. C'era sole, per strada tipi subito attenti, e in un certo punto del circuito cittadino tanti scolari. Era una visita combinata da cicloni! locali, 11 pretesto la ricognizione da parte del campione di strade speciali: quelle del finale della sedicesima tappa del Giro d'Italia, il pròssimo 4 giugno. La tappa cioè che porta al tunnel del Fréjus, e poi'appunto un ghirigoro fra viuzze e viali, sino all'arrivo proprio di fronte all'albergo dove ieri Moser è andato a lavarsi. Dopo la doccia ricevimento in municipio, sala consiliare piena specialmente di bimbi, una festa: sindaco Gibello assai conciso, premi vari, foto con Casse e Vachet, quelli del chilometro lanciato, record e vittorie mondiali prima che la specialità lasciasse nevi e gambe italiane. Botta e risposta con i giornalisti, a uso soprattutto del pubblico. Pranzo d'alta cucina, quindi a Torino per una trasmissione televisiva, a Milano per una visita, stamani, alla schiena che fa male. Poi casa e allenamenti, martedì partenza per il Belgio a fare mercoledì la Gand-Wevelgem. Ieri Moser, partito in auto da Milano, è salito in bici dopo Exllles, ha pedalato per un 25 chilometri, facendo la salita di Salbertrand e quella appunto della nuova superstrada sotto lo Jafferau. 'Dovevo riposare, giovedì a Noto ho fatto un circuito assai duro, ma chilometri così fan no bene comunque-. La tappa è stata messa da Torrianl, or¬ ganizzatore del Giro e «nemico» personale di Moser, fra quelle di montagna; 'Fossero tutte così le tappe di montagna, finalmente vincerei il Giro-, ha detto Moser. ' Ha parlato del Block Haus abruzzese, visto in auto, duro assai. Del lappone dolomitico, un su e giù epilettico, senza però mai lunghe scalate. Di se stesso: «A parte il mal di schiena, continuo a star bene, conto di fare una bella Parigl-Roubaix». E' cosi sere¬ no, cosi amico della vita, che può persino rifugiarsi nell'ovvio, lo Impreziosisce per il solo fatto di esporlo, come in un bel bicchiere sta bene anche l'acqua. Subito matti per lui i bambini: Quando un giornalista gli ha chiesto come mal non fa anche 11 Giro delle Fiandre, e Moser ha risposto che quest'anno deve fare Giro di Spagna e poi d'Italia, e dunque un po' deve risparmiarsi, 1 bambini lo hanno applaudl- to. Bambini magari saronnlani sino a ieri, però adesso fervidi nel tifo nuovo come ieri, più di ieri. Innocentemente, un'evoluzione di tifo che altri ciclofili fanno di nascosto, o con un senso di peccato. 'Ma se Saronni riprende a vincere, e io glielo auguro, altri bambini tiferanno Saronni*. ha detto Moser. Il quale Moser al mattino a Milano aveva, casualmente, Incontrato Rummenigge, stesso albergo, e col tedesco dell'Inter, là sua squadra del ciiore, aveva fatto la prima colazione. Poi si era messo In strada con l'auto di un amico, aspettando il sole su e il vento giù per pedalare. Sulla strada, già a Chiomonte, scritte di benvenuto. Scritte anche sul muri, e manifesti bianchi, rossi, verdi con tanto Francesco. E moserianl di montagna, come i suol trentini, ad applaudirlo, chiamati da chissà quale tam-tam. g. p. o.