Come vive l' Italia austera

Come vive I ' Italia austera BILANCIO '83 /Dal rapporto di Goria e Longo gli effetti della crisi Come vive I ' Italia austera Più generi alimentari, meno vestiti e scarpe, più spese per la salute e meno acquisti di mobili e elettrodomestici, meno vacanze, meno spettacoli e meno giornali: «sono stati questi gli effetti della recessione sulle abitudini degli italiani ROMA — Più generi alimentari, meno vestiti e scarpe, più spese per la salute e meno acquisti di mobili ed elettrodomestici, meno vacanze, meno spettacoli e meno giornali: sono stati questi gli effetti della crisi economica sul consumi degli Italiani nel 1983.1 dati sulla situazione economica del Paese approvati dal consiglio del ministri mostrano un profondo cambiamento nelle abitudini degli italiani che, di fronte alla riduzione dei loro redditi (aumentati complessivamente del 13 per cento e, perciò, ridottisi in termini reali dato che l'inflazione è stata superiore al 14 per cento), hanno diminuito — è vero — le loro spese dello 0,7 per cento ma distribuendole contemporaneamente in modo diverso rispetto al passato. Nettissima a questo proposito è stata la tendenza delle famiglie a spostare 1 loro consumi sui generi alimentari, tralasciando le spese più impegnative come gli elettrodomestici o l'auto, i mobili o le vacanze. I consumi di generi alimentari e di bevande registrano cosi un aumento dell'1,5 per cento In termini quantitativi, addirittura superiore a quello del 1982 (0,9 per cento) che riguarda tutta la gamma del prodotti con la sola esclusione dello zucchero (meno 0,3 per cento) e dei consumi di pesce che sono rimasti fermi al livelli dell'anno scorso e tutto ciò nonostante l'aumento dei prezzi del settore del 15,7 per cento. Per tutti gli altri generi alimentari, la relazione generale sulla situazione economica del Paese — illustrata ieri nel corso di una conferenza stampa dal ministri del Tesoro e del Bilancio, Oorla e Longo — indica aumenti anche consistenti dei consumi: pane (più 0,7 per cento), carne (più 2,4), latte, formaggi e uova (1,3), oli e grassi (0,7), frutta e ortaggi (1,6), patate (1,1), caffè, tè e cacao (2,5), bevande analcoliche (1,8) e bevande alcoliche (0,5). Ma gli Italiani non hanno soltanto «affogato» le loro preoccupazioni attorno ad una tavola più riccamente imbandita rispetto al 1982: gli aumenti dei consumi hanno interessato anche il tabacco (più 0,3 per cento), 1 combustibili e l'energia elettrica (1,8), 1 servizi sanitari e le spese per la salute (2,2), le comunicazioni (più 3,9 per cento). A «farne le spese» — è il caso di dirlo — sono stati tutti i settori dove i consumi comportano esborsi monetari più consistenti: 11 1983 è stato cosi un anno di «austerity» dal punto di vista delle vacanze e del tempo libero, del rinnovo del guardaroba, dell'abbellimento della casa o dei trasporti. Il settore vestiario e delle calzature, In particolare, ha accentuato le flessione registrata nel 1982 (meno tre per cento) che è salita fino al 5,8 per cento; quasi altrettanto consistente è stata la riduzione — sempre in termini quantitativi — degli acquisti di mobili, articoli da arredamento, di apparecchi e servizi per la casa (meno 4,5 per cento, una flessione lievemente inferiore al cinque per cento registrato nel 1982); netta Inversione di tendenza, invece — confermata d'altronde anche dalle cifre sulle vendite di auto — nel settore del trasporti e delle comunicazioni. Oli italiani hanno ridotto le loro spese per l'acquisto di mezzi di trasporto del 5,5 per cento contro un aumento dello 0,5 per cento registrato l'anno precedente. Analogamente si sono ridotte le spese per la manutenzione del loro veicoli (meno 1,6 per cento) mentre sono rimasti fermi gli acquisti di servizi di trasporto. Calo generalizzato, Infine, nel settore del tempo Ubero: dopo un aumento del 2,2 per cento registrato nel 1982 negli acquisti di apparecchi radio e televisori, 11 1983 ha visto una flessione delle spese in questo settore dello 0,2 per cento cosi come si sono ridotti gli acquisti di libri, giornali e periodici (meno 1,2 per cento), quelli di biglietti per spettacoli (meno 1,3 per cento) 'Roma. 1 ministri del Tesoro, Goria, e del Bilancio, Longo, durante la conferenza stampa di ieri per presentare la relazione generale sulla situazione economica del Paese per il 1983 (Tel. Ansa)

Persone citate: Goria, Longo

Luoghi citati: Italia, Roma