Pinochet dopo l'ultima spallata

Pinochet dopo l'ultima spallata Calma a Santiago e nel resto del Cile, il regime ha risposto al «martedì caldo» con arresti, morti e ordini di confino Pinochet dopo l'ultima spallata Il dittatore sembra ancora saldamente in sella ma la crepa apertasi all'interno delle forze armate tende ad allargarsi -1 «gio- ■ , j capita* negoziato vani ufficiali» puntano sulla linea dura, Marina e Aviazione premono per un cauto aperturismo - L'arcivescovo della capitale: «E' ora di dialogo, l'iniziativa questa, volta spetta al governo» - Anche l'opposizione rivolge ai militari l'invito al DAL NOSTRO INVIATO j SANTIAGO — Quand'è protesta la città si svuota, 11 centro commerciale diviene un deserto. Il .martedì caldo» mobilitò tutti, compresi 1 Venditori ambulanti che reclamizzano col loro gridi povere cose. Adesso sono tornati ed è il segno che la tempesta, per ora almeno, è passata. C'è calma a Santiago e nel Cile, ma è una calma precaria, che durerà In tensione '"fino al prossimo giorno di i protesta. La cronaca registra il dolo•;re e l'intrusione violenta del■la polizia a Valparaiso e a ' Conception durante i funera" 11 delle due vittime della pro" testa di martedì e, a San ti a* go, l'ennesimo abuso di un " regime psicologicamente oramai alle corde. Quindici persone, fra le quaranta incappate in una retata della poli- zia alla vigilia della giornata di protesta del 27 marzo, sono state inviate al confino, in remote e ingrate località delle Ande. Solo «sospetti», nessuna imputazione specifica. E ieri, nell'ospedale «Barros Luco» è morto José Aravcna Mejias, di 15 anni, colpito martedì dalla polizia. Il ragazzo viveva nella poblaelon di Santa Adriana, nel comune di San Miguel. L'arcivescovo di Santiago, monsignor Fresno, parte per Roma, chiamatovi da impegni di carattere ecclesiastico, lasciando, come ha detto, un seme che spera, al suo ritorno, abbia germogliato. La sua proposta di -dialogo, fra il regime e l'opposizione è stata bene accolta, In linea di massima, da guelfi e ghibellini. Ma chi deve fare la prima mossa? Secondo il governo spetta all'opposizione, ma quest'ultima replica citando l'arcivescovo: .L'iniziativa, questa volta, spetta al governo-. Sono, appunto, parole di monsignor Fresno. L'Alleanza democratica pretende, e non a torto, che in un eventuale .dialogo» 1 suol interlocutori siano muniti di pieni poteri. E' un modo indiretto di contestare il ministro dell'Interno Jarpa il quale fu esautorato da Pinochet durante l'abortito ■•dialogo, dell'anno scorso. Due dirigenti dell'Alleanza, il socialista Ricardo Lagos e il socialdemocratico Mario Sharpe, propongono che il •.dialogo,, sia intavolato direttamente con le forze armate, arbitre nel bene e nel male delle sorti della dittatura. Codesta proposta — che, come vedremo, è stata raccolta in una dichiarazione pubblica di Alleanza democratica — nasce dalla consapevolezza di una vera e propria frattura in seno alle forze armate. Schematicamente: da una parie ci sono 1 .giovani ufficiali», maggiori, colonnelli, che hanno fatto carriera con Pinochet i quali spingono per •un'azione decisiva di pulizia» al fine di dare al regime -la forza perduta». Insomma, vogliono governare a colpi di stato d'assedio, con le baionette, i carri armati, la tortura. Dall'altra troviamo tutta la marina, tutta l'aviazione e alcuni alti ufficiali dell'esercito, quali i generali Canossa e Sinclair, che vorrebbero ridare alla giunta militare (il triumvirato delle forze armate) quei pieni poteri che aveva nel 1973 e che nel 1980 con un golpe bianco le tolse Pino¬ chet, diventando di fatto dittatore. E ciò per ridimensionare il generalissimo costringendolo ad accettare «in un lasso di tempo ragionevole» un plebiscito popolare che, in fatto, anticiperebbe le elezioni nazionali che il dittatore prometterebbe vagamente -per dopo il 1989». Lo abbiamo scritto in passato e' lo ripetiamo ancora oggi: la fine della dittatura non è per domani, ma giorno dopo giorno Pinochet è sempre più isolato, in Cile e nel contesto Internazionale. La disoccupazione, la crisi degli alloggi, la precarietà del servizi assistenziali ed educativi, i redditi di livello asiatico: questi ed altri mali perdurano inalterabili dopo ogni protesta e, fatalmente, stimolano alla ribellione più aperta. La maniera brutale con cui 11 regime, sotto l'usbergo del riesumato stato d'emergenza, continua a reprimere manifestazioni assolutamente pa¬ cifiche, mietendo vittime anche tra I fanciulli delle poblacfones, é stata aspramente condannata in tutto il mondo democratico. E' dunque gran tempo, come dice la dichiarazione pubblica in sei punti diramata dall'Alleanza democratica, di »operare. un cambiamento profondo»:Q popolo cileno ha detto ancora una volta, e questa volta in misura veramente eccezionale, -che non vuole miseria e oppressione né polarizzazione e violenza». •Il popolo anela a un patto nazionale per restaurare la democrazia in Cile». Purtroppo, continua il documento, .il governo anziché fare autocritica scade nell'insulto e accentua la repressione». «Vittime innocenti, piovani, bambini, ha provocato la violenza di chi, dovrebbe assicurare l'ordine. Chiediamo sia fatta giustizia, la* responsabilità non è di altri bensì del governo». : Cosi stando le cose -ancora una volta sollecitiamo le forze armate a raccogliere l'alto grido del popolo: nessuno vuole una radicalizeazione del conflitto, al contrario una chiara, precisa, concertata soluzione. Ecco perché abbiamo accolto l'appello del nostro arcivescovo». La dichiarazione conclude: -Abbiamo molta buona volontà ma per il bene del Cile si impone un deciso e urgente ritorno alla democrazia». Richiesto di commentare la dichiarazione, 11 presidente dell'Alleanza democratica, 11 democristiano Oabriel Valdes, ha detto di considerarla un documento di alto valore politico e sociale. Ha aggiunto come •dopo l'ultima, per V esattezza l'ottava, giornata di protesta il Cile abbia fatto un gran passo avanti in direzione della democrazia». «La nostra — ha concluso — non è una nazione terrorizzata nonostante tutto; è una nazione che con coraggio e decisione esprime la sua volontà: volontà di pace, di libertà, di democrazia. Chi non vuole prendere atto di tutto ciò è cieco o insensato; in ogni caso sarà travolto dalla Storia». Igor Man Santiago. 1.» polizia scioglie con la forza una manifesta/ione per le strade della città. La fine della dittatura di Pinochet non è vicina, ina giorno dopo giorno il leader cileno è sempre più isolato sia nel suo Paese, sia a livello internazionale (Tel. Ass. Press)