Scuola, è guerra anche in Usa

Scuola, è guerra anche in Usa Il «no» al ripristino della preghiera rilancia l'offensiva degli istituti religiosi contro quelli pubblici Scuola, è guerra anche in Usa Sono 25 mila i centri di insegnamento cattolico (con un milione e 100 mila studenti) e crescono ad un ritmo vertiginoso: 80 al mese - Un «boom» sorretto da una forte ripresa del sentimento religioso - «I genitori vogliono che i loro figli crescano nella fede: la nostra è un'oasi nella crisi delle strutture scolastiche» - Il potere politico è diviso: teme un esodo dalla «public school» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Alla scuola di Blkridgc, liei Maryland, 11 maestro, Terry Nauman, comincia ogni giorno le lezioni chiedendo alla classe: «Lo sapete clic siete cristiani rinati?», e la classe risponde in coro: «Si, lo sappiamo». I banchi non sono disposti in modo tradizionale: sono allineati lungo le pareti, con una paratia tra l'uno e l'altro, e gli alunni, che in questo modo non riescono a vedersi, presentano la schiena all'insegnante. Se vogliono chiedergli qualcosa, alzano una bandierina «cristiana» (bianca e con la croce), se vogliono rispondero a una domanda alzano quella Usa a stelle e strisce. Sul libro di testo di scienze non appare il nome di Darwin: la creazione è spiegata in termini biblici, con Dio che «i! secondo giorno circonda la terra di una fascia d'aria-. La scuola è privata, e la retta annuale è di 650 dollari, oltre un milione di lire, la stessa delle scuole cattoliche, negli Stati Uniti aggregate solitamente a una parrocchia. Si, chiama «Faith Bìble Church Academy», Accademia della] Chiesa della fede della Bibbia. Terry Nauman è l'unico insegnante. Durante le sue 40 ore di lezioni settimanali, usa il curriculum elaborato da una fondazione religiosa del Texas, «l'istruzione cristiana accelerala», un piatto precotto dicono i suoi critici, che basta riscaldare. Nauman considera il suo compito principale plasmare il carattere dei suoi alunni, non istillare loro nozioni. «Prima che grandi esperti — afferma — devono essere buoni cristiani». Perciò legge loro ogni giorno la Bibbia, ne riproduce le scritte sui muri, li fa pregare. Di scuole come la «Faith Bible Church Academy» in America ne esistono circa 25 mila. Crescono al ritmo di un'ottantina al mese. I loro alunni complessivamente sono un milione e 100 mila. Le agevola una legislazione eiaslica, cangiante a seconda degli Stati. Qualsiasi sede è buona: uno scantinato, una chiesa, un deposito deserto. Ronald Godwin, il vicepresidente della Maggioranza morale, 11 movimento conservatore e religioso di Jerry Falwell, sostiene che il loro livello accademico è superiore a quello delle scuole pubbliche. «Ma non è la maggiore disciplina né il maggiore impegno ad attirare le famiglie», dichiara. «E' il revival cristiano. I genitori d'oggi vogliono che sia inculcata ai figli la fede e il timore di Dio. Nella crisi generale della scuola, la nostra sembra un'oasi». Il fenomeno non sembra transitorio. Gli Stati Uniti vivono una sorta di risorgimento religioso che trabocca in un associazionismo attivo. Si rifanno a Dio, nella loro condotta quotidiana, sei americani su dieci, molto di più di una decina di anni fa, stando ai sondaggi d'opinione. Tra l'82 e l'83, le offerte di denaro alle chiese sono salite del 12 per cento. Aumentala percentuale degli universitari che studiano il Vecchio e il Nuovo Testamento. Dovunque vengono organizzati corsi sulla Bibbia o il Vangelo per adulti. Persino a Broadway si è formato un «gruppo per l'apostolato», diretto dall'attore Ben Harney del musical «Dreamgtrls». Se nel '76 faceva sorridere l'affermazione di Carter di essere «un cristiano rinato», adesso gli elettori rifiuterebbero un presidente ateo. Harvcy Cox, un professore della Harvard University, osserva che la religione «é di nuovo una potente forea sociale». «La morte di Dio, proclamata 20 anni fa — spiega ironicamente — era perlomeno prematura. Nel '60 fece scalpore die Kennedy, un cattolico convinto, rivendicasse la Casa Bianca. Oggi nessuno obietta a Jackson, che non solo è un negro, ma è anche un pastore battista. E chi mette in dubbio l'autorità dei vescovi, quando si pronunciano contro la bomba atomica?». I motivi del cambiamento? «C'è un'esplosione di spiritualità — commenta Cox — eie chiese si sono ammodernate. Soprattutto le sette fondamentaliste fanno un uso molto efficace della radio e della televisione. Nel loro caso, si potrebbe parlare di persuasione occulta: il loro messaggio è potente, tra la liturgia e la pubblicità, e scuote le coscienze». Si capisce cosi, spiega il docente, la lacerante polemica sulle preghiere nelle scuole pubbliche, che ha preceduto, accompagnato e seguito il «no» di stretta misura del Senato. Soltanto il problema dell'aborto ha suscitato tante passioni. Intorno al voto della scorsa settimana, si è svolto un dibattito etico e giuridico, di liberta individuale e di costituzionalità, politico e di costume. «Non voglio entrare nel merito della decisione del Senato — conclude Cox — né della mostone del presidente Reagan per le preghiere nelle scuole. Ma devo rilevare die il "ilo"parlamentare non ha rispecchiato il sentimento pubblico. Nei sondaggi d'opinioni ne, ben l'SO per cento della gente era per il ripristino delle preghiere, abolite dalla Corte Suprema nel '62. Per questo, sono convinto die qualcun altro tornerà alla carica, e abbastanza presto». Una delle maggiori sorprese dell'Amministrazione reaganiana è stato l'attivismo del Presidente in campo religioso. Nella campagna elettorale dell'80, Reagan aveva quasi nascosto le sue convinzioni. Ma negli ultimi mesi si è schierato contro l'aborto e per il movimento del diritto alla vita; ha riallacciato 1 rapporti diplomatici col Vaticano, spezzati oltre un secolo fa, e ribadito la sua amicizia per¬ sonale con il Papa; e ha tentato di riportare le preghiere nelle scuole. L'ultima mossa l'ha compiuta con cautela, ma con fermezza estrema. Reagan aveva proposto che 'nessun articolo della Costituzione possa essere posto come un divieto alle preghiere individuali o di gruppo negli istituti della pubblica istruzione-. «Né il governo federale né quelli statali — ha aggiunto detteranno le preghiere». In altre parole, l'orazione sarebbe stata sempre volontaria, sarebbe caduta semplicemente la sua preclusione. Per passare, alla mozione occorrevano 1 due terzi dei voti del Senato (67 su 100): ne ha ottenuti 56,11 meno del previsto. Ha guidato la battaglia contro 11 Presidente il repubblicano del Connecticut, Lowell Wicker, e l'hanno combattuta leader come Harl, che per votare ha interrotto la campagna elettorale ed è tornato a Washington. L'argomentazione di fondo è stata che bisogna rispettare la separazione dei poteri, che 1 governi non debbono prendere posizione sulle questioni della fede, che l'insegnamento si rivolge alle lettere e alle scienze, non alla teologia. Wicker è giunto ad accusare Reagan di corteggiare i suffragi dei cattolici alle elezioni di novembre: «L'orologio della storia — ha tuonato — non può procedere a rovescio, non si può dare aita Chiesa il potere temporale». Per sottrarsi alla tempesta, alcuni senatori hanno avanzato compromessi. L'italoamerlcano Dennis De Concini ha suggerito «un minuto di silenzio»; Jeremy Denton, un ex colonnello dei marines (per sette anni prigioniero nel Vietnam), e Gary Hatch, uno del fautori della moratoria atomica, hanno Ipotizzato la figura della «preghiera mentale». Mentre 11 Senato votava, Jerry Falwell e 1 suoi seguaci organizzavano picchetti al Campidoglio, minacciando gli «atei» di voltargli gli elettori contro. Quando è stato annunciato 11 risultato, l'ultra conservatore Jesse Helms è balzato dal suo banco: «C'è più. di una maniera di spellare un gatto—ha detto — non accetto che il Senato condoni l'arroganza della Corte Costituzionale». Il suo veicolò per recuperare la mozione: un progetto legge che limiti le competenze della corte stessa. Sul voto del Senato, le Innumerevoli Chiese americane si sono quasi spaccate in due. Alcune lo hanno esaltato come una prova di buon senso. Parecchi gruppi ebraici, già Indignati del «privilegio» concesso al Vaticano col rlallacclamento dei rapporti diplomatici, hanno sostenuto che il ripristino delle preghiere nelle scuole avrebbe ulteriormente favorito 11 cattolicesimo, che ha 11 seguito pia alto di fedeli, oltre 50 milioni di persone. Altri, come il .Seven hundred club», una delle denominazioni cosiddette elettroniehe, dlffusesl cioè attraverso l'etere, hanno accusato il potere politico di parteggiare per gli agnostici e penalizzare 1 credenti. «E' un altro Icolpo ai sistema della pubblica istruzione», hanno dichiarato ed hanno proposto sgrani fiscali per le famiglie che ! volessero mandare 1 figli alle Iscuole private, una misura 'che accentuerebbe l'esodo 1 dalla scuola pubblica. Harvey Cox considera questa eventualità «un grosso pericolo». «Il nostro sistema d'istruzlone è già frammentario», commenta. «Dipende quasi totalmente dalle autorità locali. Non può spezzettarsi ancora». Vi sono segni che lo Stato intende impedirlo. Nel Nebraska, all'Inizio dell'anno, si è verificato un caso controverso. Un giudice di nome Ronald Reagan — ironia della sorte — ha fatto chiudere la «Faith Baptist Church Academy», l'Accademia della Chiesa della fede battista, e ne ha imprigionato 11 direttore, 11 pastore Everett Sileven, e sei genitori che avevano rifiutato di presentarsi a deporre in tribunale. Il motivo: l'Insegnamento non si uniformava alla legge dello Stato. E' scoppiata la protesta e su molte auto, 11 giorno dopo, è apparsa questa scritta: «L'a yatollah Khomelni impicca i 'cristiani, Io Stato del Nebraska li imprigiona». Ennio Caretta