La Roma del basket vuole sbancare l'Europa

La Roma del basket vuole sbancare l'Europa COPPA CAMPIONI Stasera a Ginevra nella difficile finalissima contro il Barcellona La Roma del basket vuole sbancare l'Europa In un clima di polemiche assurde, la squadra di Bianchini decisa a non perdere la 'grande occasione - Gilardi difende Wright e dice: «Siamo pronti per la battaglia» DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA — Sembra incredibile: stasera, sul brutto parquet del poHnoire Vernets, il Bancoroma gioca contro il Barcellona la prima finale di Coppa Campioni della storia del basket capitolino, eppure ancora ieri l'attenzione di tutti, dentro e attorno alla squadra romana, pareva concentrata su ben altri temi. E' vero che Wright ha «rotto» con 1 compagni, si sente isolato, non amato, ghettizzato e per di più perseguitato da una stampa scandalistica? E' vero che per giocare questa finale ha preteso 10 mila, centomila, un miliardo di dollari di premio? E' vero che ha fatto a botte con Gilardi? E' vero che Bianchini ha già deciso di lasciare la panchina di Roma per allenare a Pesaro, a Torino, a Bologna, a Milano? E* un'atmosfera strana questa per il basket: non appartiene a questo mondo, profuma piuttosto di calcio. E' la tassa che la pallacane- stro paga per la promozione a questi li velli di una squadra romana: Roma da scudetto e da finale europea significa, nel bene e nel male, anche questa bolgia esplosiva di interesse, popolarità, curiosità, -pettegolezzi, che certo, le Imprese internazionali di Cantù o Varese non potevano suscitare. Il primo a stupirsi della situazione è Enrico Gilardi, 27 anni, romano de Roma, azzurro importante agli «europei» di Nantes, 11 giocatore italiano più rappresentativo del Banco: «Mi sembra un'allucinazione. Noi stiamo andando a giocarci un titolo d' Europa e anziché di Sibilio o Epifanio tutti sembrano occuparsi delle vicende personali di Larry Wright o dei piti disparati argomenti di varia umanità. In tutto Ciò vedo solo un lato buono: mi sono reso conto che tutte queste polemiche, queste faccende di dollari e di fratture, queste sciocchezze di razzismo, queste aberranti fantasie di litigi e cazzotti sono passate sulla squadra senza toccarla minimamente. Noi tiriamo avanti per la nostra strada: non ci serve neppure fare silenziostampa. Scrivano tutti quel che vogliono, la cosa non ci riguarda-. In effetti è questo anche 1' atteggiamento di Valerlo Bianchini, che di Wright .e dòl suol problemi diretti é indiretti non vuole neppure sentire parlare. A lui importa solo che Larry giochi e faccia dM canestri. Il «profeta» del Banco ha perso le sue cravatte (ha atteso invano anche ieri 11 bagaglio smarrito a Fiumicino e la notizia della nascita del secondo erede prevista da un momento all' altro), ma non la sua vocazione oratoria. Se gli'mettcté attorno un pubblico e dimenticale l'argomento Wright Bianchini incanta tutti per un'ora intera con la sua facondia da oracolo scatenalo. Parla di «entropie» e di «eoa gulazionc subconscia delle tensioni», rifa la storia di questa Coppa, .e di tutte lo Coppe; l Inquadra sé stesso* come un Ulisse («fa Coppa Campioni era mia due anni fa, era la mia casa, era Itaca: ora voglio riprendermela, scacciando i Proci catalani») e soprattutto parla di Roma, della Roma-calcio, della Roma-basket, delia «doppia occasione storica- che si ripete: «Un anno fa rifacemmo di Roina la capitale d'Italia nel due s]K>rt più popolari, ora possiamo farne la capitale d' Europa: Il Bianchini pubblico guarda Insomma a questa finale come dalla luna, inutile tentare di strapparlo alle sue vi-, sioni panoramiche per chiedergli di scendere a terra e analizzare ' dettagliuzzl concreti, tipo difesa, attacco, tiri, rimbalzi. Concede soltanto uno zoom: -In una cosa certamente noi siamo migliori: nella capacità di reazione tattica e temperamentale ad una partita difficile. Come a Nantes fra le due Nazionali, come ad Ostenda fra Real e mezzo Simac, anche in quest'altro duello al vertice fra basket d' • Larry Wright Ieri non ha voluto parlare con 1 giornalisti e non rilascerà dichiarazioni o interviste fino a nuovo ordine. Insiste a dire che lui non sa l'italiano, 1 giornalisti romani non capiscono il suo Inglese,' e cosi ogni sua frase rischia di essere fraintesa. Italia e di Spagna noi abbiamo il vantaggio di essere abituati a giocare ogni domenica una partita difficile. A loro, in Spagna, capita due-tre volte in tutto un campionato. Su un tasto molto slmile batte Oli ardi: «Credo che una finale di Coppa si vinca più combattendola che giocandola. Conta prima saper lottare e poi saper fare canestro. In questo credo che noi siamo superiori, tant'è vero che il Bancoroma ha battuto il Barcellona all'Eur senza di me e giocando tecnicamente maluccio: però la squadra ci credeva, voleva vincere ad ogni costo e ha vinto. Possiamo farcela pure qui anche se quasi tutti danno per favorito il Barcellona. Io credo che con Larry, Solfrini e il sottoscritto si potrà più o meno impattare lo scontro tra gli esterni. La chiave del match è dunque sottocanestro: Gianni Menlchelli Così in campo Bancoroma Bareellona Wright 4 Santtlana (m 1,83) (m 2,03) Sbarra 5 Seara (1,86) (1,80) Salvaggi 6 Sibilio .1 (1,90) (2,02) . Grimaldi 7 Solozabal . (2,00) (1,85) Kea 8 Flores (1,99) (1,92) Tombolato 9 Ansa (2,03) (1,95) Gilardi 10 Starks (1,92) (2,05) Polesello 11 De La Cruz (2,06) (2,03) Solfrini 13 (1,99) 14 Davis (2,07) Bertolotti 15 Epifanio (2,00) (1,95) Allenatori Bianchini Serra Arbitri Grigoriev (Urss) e Rigas (Grecia) Ginevra: Salle des Vernets, ore 21 cpntnsenactsgssgtmEcBspnq*■ E Ginevra. I-arry Wrigth uomo decisivo per il Bancoroma