Aspettando Dustin, commesso di Miller

Aspettando Dustin, commesso di Miller Stasera a Broadway l'atteso debutto di Hoffman nel più celebre dramma del dopoguerra americano Aspettando Dustin, commesso di Miller DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Trentaclnque anni dopo la sua trionfale presentazione, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, uno dei più grandi drammi americani del dopoguerra, ritorna oggi a Broadway con un protagonista eccezionale, Dustin Hoffman. L'attesa è enorme. Una sola volta, dopo la storica sta-gione cominciata nel febbraio '49, il teatro newyorchese ha rlpresentato questo capolavoro, nel 75, con George Scott nel panni di Willy Loman. Non fu un revival felice: la produzione originale, regia di Ella Kazan, interpretazione di Lee Cobb, era stata talmente superba da rendere impossibile qualsiasi paragone. Arthur Miller, oggi settantenne, ricorda ancora la prima. Racconta che quando calo la tela il pubblico rifiutò di uscire: piangeva, si muoveva nella sala senza sapere dove andava. Alla fine, quando Lee Cobb si presentò alla ribalta, scoppiò un uragano di applausi, «tee, ha scritto il drammaturgo in un libro di imminente pubblicazione sul la Cina, dove Morte di un commesso viaggiatore è stato messo in scena l'anno scorso, è stato il più grande interprete del mio lavoro che abbia mai visto. Aveva soltanto 37 anni. In scena era un immenso, tragico vecchio». Dustin Hoffman aveva 11 anni quando il dramma esordi a Broadway, oggi ne ha 46. Tra i motivi che lo hanno spinto a chiedere ad Arthur Miller di apparire in Morte di un commesso viaggiatore c'è stata la sfida con Cobb. Nella versione originale, Willy Loman dice di sé: -lo sono basso-. Per Cobb, Miller dovette cambiarlo in: «Io sono grasso-.. Con Hoffman, il dram maturgo è tornato al testo originario. Miller non ha ancora visto l'attore in scena. Ma a Chicago, dove Morte di un commesso viaggiatore i stato presentato in anteprima, Hoffman ha ottenuto un trionfo. Era da due anni che i due uomini discutevano della messa in scena di quest'opera. Avevano avuto il primo appuntamento mentre l'attore girava a New York Tootsie: Hoffman arrivò vestito da donna, ancora truccato. Parlarono per cinque ore. La lavorazione di Tootsie si pro¬ trasse più a lungo del previsto, e Miller lasciò cadere il progetto. L'attore ricomparve un anno più tardi. Scelsero insieme il regista, Micheal Rudman e il produttore, Robert Whitehead, che avevano portato insieme 11 dramma a Londra, al Teatro Nazionale, riscuotendo elogi grandissimi. Rudman spiega che Hoffamn volle nel contratto una clausola che gli consentisse di scegliere i compagni di lavoro. «Ha un'attenzione fanatica per i particolari — dice — passarono sei mesi prima che tro¬ vassimo un accordo. Finalmente, scegliemmo Kate Reid per la parte della moglie. Linda, e John Malkovich per quella del primo figlio. Le prove furono estenuanti: l'unico a non prendersela mai fu Arthur Miller. Ripeteva clic era stata la stessa cosa con Elia Kazan e con Lee Cobb, che ci voleva tempo per entrare nello spirito del dramma. Io passavo da una crisi all'altra: Il costo della Morte di un commesso viaggiatore è stato enorme, S50 mila dollari, 1 miliardo e 300 milioni di lire. Ma a Chicago tutti i posti sono andati esauriti, e molti hanno prenotato per Broadway. La gente ha fatto la coda di notte per i biglietti della rappresentazione di questa sera. Il teatro Broadhurst sarà presidiato dalla polizia, che prevede un assedio. Il canale Cbs, il più prestigioso, ha ottenuto 1 diritti per la televisione. E' certo che Dustin Hoffman supererà il Willy Loman cinematografico, Fredric March, che pure forni una delle sue migliori interpretazioni. Arthur Miller attende con ansia 11 nuovo revival perché il dramma è da sempre al centro di interminabili polemiche letterarie. Morte di un commesso viaggiatore viene insegnato nelle scuole, fa parte ormai del classici del teatro americano, con altre sue opere, e con quelle di Tennessee Williams e di Edward Albce. Ma per alcuni critici «è soltanto un melodramma». Cosloro sono gli stessi che stroncarono Il crogiolo, osannato invece a Parigi, quando lo interpretarono Yves Montand e Simone Signoret, che ripeterono poi l'exploit in un grande film. Per Dustin Hoffman è una questione d'onore. Premiato con l'Oscar, l'attore è considerato il re di hollywood. Ma egli ritiene il teatro 11 suo vero banco di prova. Rudman lo ha descritto «leso e scavato: è riuscito a farsi fare un trucco di un verismo terribile. E' ingrigito, curvo, l'immagine della sconfitta. La sua voce è spenta. Per chi ama il teatro, sarà un'esperienza indimenticabile». Whitehead teme che l'impatto di Hof famn sarà tale da rendere impossibile la sua sostituzione quando tra due mesi tornerà a Hollywood. «Sarebbe antipatico dover chiudere perette nessuno regge il confronto». Ennio Cai-etto Per l'attore questa prova è una questione d'onore. Il regista è Michael Rudman. Dice: «Il re di Hollywood ha un'attenzione fanatica per i particolari. Il suo trucco è di un verismo impressionante». Il lavoro è costato più di un miliardo, la gente fa la coda per acquistare i biglietti Dustin HofTman con Arthur Miller: così, volto scavato e teso, l'attore apparirà stasera a Broadway

Luoghi citati: Chicago, Cina, Hollywood, Londra, New York, Parigi