Stroncato il racket ai Mercati generali Cinque persone in carcere 2 latitanti

Stroncate il racket ai Mercati generali Cinqae persone in carcere/ 21aiHanti Nuova inchiesta sui ricatti e sul clima di paura che regnava in via Giordano Bruno Stroncate il racket ai Mercati generali Cinqae persone in carcere/ 21aiHanti In manette, tra gli altri, è finito Francesco Bronte, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso e di estorsione - Processo il primo giugno - La polizia sta indagando su sequestri e su alcune misteriose scomparse Nuova inchiesta sul racket dei Mercati generali di via Giordano Bruno. Sei i nomi nuovi di persone colpite da ordine di cattura per estorsione. Quattro sono In carcere: Franco Rinella, Francesco Greco — figlio di un grossista dei Mercati generali e imparentato al clan della famiglia Greco, di Claculli, In Sicilia — Luigi Pelullo, detto Gino il Foggiano, e Giuseppe Zanca, che era già detenuto a Palermo per altri fatti. Due l latitanti: Orazio Giuffrida e Giovanni De Lollis. Oli uomini del commissario Faraoni, sezione antiracket della Mobile, hanno anche arrestato Francesco Bronte, contro il quale il magistrato che coordina l'indagine, il sostituto procuratore Marabotto, muove le accuse più gravi: associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Sono state le dichiarazioni di un pentito ad aprire un varco nel muro di omertà che aveva impedito alla precedente inchiesta del giudice istruttore Lanza di arrivare fino a quelli che gli inquirenti ritengono i vertici dell'organizzazione. Il magistrato aveva rinviato a giudizio nove persqne con le stesse accuse contestate oggi a Bronte, che, però, se l'era cavata con un proscloglimlento. Al processo, già fissato per il primo giugno prossimo, ci sarà dunque anche Francesco Bronte, ritenuto un boss Stando a quanto avrebbero accertato gli inquirenti, i ricatti e le minacce a cui erano sottoposti gli standisti di via Giordano Bruno sono diventati più pesanti da quando Bronte ha assunto il ruolo del capo Indiscusso. Fino al 1978-79 gente come Rinella, Pelullo, De Lollis e Giuffrida, era costretta ad usare la maniera forte. Gli importi delle estorsioni erano sull'ordine del cinque-dieci milioni, ma in qualche caso sono stati anche chiesti 30 milioni: per convincere un malcapitato commerciante gli hanno fatto saltare in aria un pezzo di cascina fuori Torino. Tra la vecchia e la nuova inchiesta non mancano altri punti di contatto: come la vecchia amicizia tra Francesco Greco e Luca Bonanno (rinviato a giudizio da Lanza), anche lui originarlo di Ciaculll. Oppure il fatto che un altro degli imputati del giudice Lanza, Giuseppe Pirrone, sia stato colpito da un ordine di cattura di Marabotto. Ancora più inquietante è lo sfondo su cui si muovono 1 personaggi: potrebbero essere implicati in sequestri di persona.

Luoghi citati: Palermo, Sicilia, Torino