Lama: «Battaglie aziendali se passa il decreto Craxi»

Lama: «Battaglie aziendali se passa il decreto Craxi» Lama: «Battaglie aziendali se passa il decreto Craxi» Marini (Cisl): «Il salario reale si difende solo battendo l'inflazione» BERGAMO — «Se II decreto del governo Craxl passerà in Parlamento, fatto questo di cut non starilo per nulla sicuri, allora noi svilupperemo l'iniziativa di dare avvio alle rivendicazioni salariali in tutte le aziende, a tutti i livelli; apriremo la conflittualità ovunque sarà possibile, perché il sindacalo non può accettare a cuor leggero la perdita del potere di acquisto del lavoratori». Con questa prospettiva di inasprimento del fronte sociale, in caso di approvazione da parte del Parlamento del tanto contestato decreto economico, il segretario generale della Cgll, Luciano Lama, ha respinto ieri, dinanzi a 4000 delegati sindacali lombardi riuniti a Bergamo, ogni possibilità di accordo o di arrendevolezza nei confronti del governo. Successivamente, in un breve incontro con i giornalisti, Lama ha ribadito il concetto in forma più articolata: «In questo momento non ci sono altre proposte sul tappeto — ha dichiarato — il governo et chiede di accettare qualcosa chea noi non va per una serie di molivi: il decreto non ci dà nessuna certezza sull'entità del prelievo die verrà effettuato nelle buste paga dei lavoratori. E' la sostanza di questa iniziativa che non ci piace, la sua pericolosità e inaccettabilità. E' errato pertanto affermare che ci opponiamo per la forma, cioè l'imposizione dall'ulto, o perché a proporcelo è Craxi. In sostanza, noi chiediamo alla controparte o di ritirare il decreto oppure di rivederlo limitandone nel tempo gli effetti, contenendoli cioè in sei mesi, e che una volta scaduto si ripristini la copertura della scala mobile: • Comunque — ha aggiunto >— il decreto non passerà, più che altro per motivi tecnici. I giorni rimasti sono pochi e la discussione sarà lunga. Badate bene, però, non credo die questo significhi la caduta del governo Craxl. MI sembrerebbe sproporzionato e comunque sbagliato far derivare da uno scontro serio, su un problema serio, una crisi politica che il governo può evitare studiando altre forme». Dopo questo ramoscello d'ulivo offerto in extremis a Craxi, Lama si è soffermato sul rapportt che intercorrono all'interno della Cgil e del sindacato In generale. «Abbiamo sfiorato la paralisi del sindacalo negli ultimi 20 giorni — ha ammesso —, ci sono state inerzia e volubilità, con atteggiamenti ora di sfida, ora di disponibilità, da parte delle altre componenti. Ogglperò la relazione che ti segretario regionale della Cgil, Bellocchio, ha tenuto qui a Bergamo rappresenta un Ravvicinamento delle due anime della Cgil. Ora si punta più su quello die ci unisce die su quanto ci divide». A questo punto è stato chiesto a Lama: che succederà nel sindacato se il decreto verrà approvato? «I rapporti interni si orienteranno decisamente verso il peggio, perché si esaspereranno i contrasti tra i lavoratori. Credo invece che la mancata approvazione del decreto rafforzerà nel suo insieme il sindacato, per lo meno la Cgil». A Lama ha risposto, sempre da Bergamo, Franco Marini, segretario generale aggiunto della Cisl, che Ieri ha presieduto l'assemblea dei quadri locali della sua organizzazione: 'Il salarlo reale — ha detto — si difende In un sol modo, abbattendo l'inflazione. Tutte le altre strade sono Illusorie. Per questo, se la maggioranza della Cgll continua a non condividere i contenuti del decreto approvato dal Senato, allora essa ha il dovere di avanzare proposte equivalenti in quantità egualità a quelle definite dal decreto stesso, abbandonando quelle ipotesi di recupero dei tre punti che sarebbero un rimedio peggiore del male, perché innescherebbero nuovamente l'inflazione e salvaguarderebbero soltanto fasce sempre meno numerose di lavoratori». A Marini che si è fatto in questo caso portavoce non solo della Cisl, ma dell'intera ala sindacale che appoggia le tesi del governo, è arrivata indirettamente ia reazione di Lama applaudito dai 4000 delegati Cgil: «Non siamo Fregoli, non siamo abituati a travestirci, a mascherarci per far rendere accettabili cose che invece non riusciamo a trangugiare». Gianfranco Modolo

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