II pdup da oggi a congresso Vuol rifondare la sinistra di Giuseppe Fedi

II pdup da oggi a congresso Vuol rifondare la sinistra I lavori dei cinquecento delegati aperti da Magri II pdup da oggi a congresso Vuol rifondare la sinistra ROMA — La pace e l'alternativa, ma un'alternativa al sistema e non semplice sommatoria del pel coi partiti laici, saranno 1 temi al centro del quarto congresso nazionale del pdup che si apre oggi alla «Sala della Provincia» a Milano. Novemllaclnqueccnto iscritti, sei deputati, un senatore, uh parlamentare europeo, 178 consiglieri comunali, 1 regionali, 3 provinciali: queste le forze del piccolo partito alla sinistra del pel, fondato nel '74 a Bologna. Quale alternativa? Per Lucio Magri, la cui relazione davanti a cinquecento delegati aprirà stamani l lavori, si configura secondo queste linee prospettiche: recupero di uh ruolo pieno di opposizione, nutrita da un vigoroso movimento di massa per poi arrivare, dopo la crisi della legislatura e le elezioni politiche, ad un compromesso circoscritto con «un interlocutore-avversario che altro non è se non il partito neo borgliese in formazione», rappresentato oggi dal prl e dal psl. E la de? Per il pdup è ormai al di fuori dello scenarlo. Irri¬ mediabilmente in crisi; ha già perso la sua centralità. Mentre avranno ancora un ruolo da giocare, da una parte e dall'altra del due fronti, quello della sinistra e quello neo borghese, 1 cattolici orfani del partito che per quaranta anni ha avuto in Italia la maggioranza dei consensi. Un'alternativa troppo lunga quella che sogna Magri con tutto il pdup? «71 tempo della politica — risponde — non è quello cronologico». Per far avanzare questo processo di alternativa, essenziale è la rifondazione della sl-l nistra. «Il nostro obiettivo —, spiega Eliseo Milani — non può essere realizzato se non a partire da un rinnovamento delia sinistra nel suo complesso e in particolare di una forza che per storia, cultura, legami di massa è da questo punto di vista decisiva: il pel». Un pei sul quale 11 partito di unità proletaria per 11 comunismo non si sente affatto appiattito. Al contrario, come spiega Magri, 11 pdup finisce per influenzare la politica del pei. Dunque partito pungolo, questo vuole essere 11 pdup. Quanto alla pace, Magri ricorda che non a caso le tesi per 11 congresso sono Intitolate •/ comunisti e la pace». «E' nostra convinzione —dice — die una politica per la pace passa attraverso la rottura del bipolarismo Usa-Urss, che veda protagonista una Europa tersa forza completamente denuclearizzata». Un congresso, questo di Milano, che fra l'altro dovrà decidere come il pdup parteciperà alle prossime elezioni per il Parlamento europeo di giugno, anche se da Magri si è capito che verrà ripetuta l'operazione dell'inclusione nelle liste comuniste. Ai lavori, che si concluderanno domenica con la replica del segretario prima delle votazioni per l'elezione delle nuove strutture dirigenti (segreteria, direzione e Comitato centrale) saranno presenti numerose delegazioni di partiti e sindacati. Quella comunista sarà guidata da Renato Zangherl, quella della democrazia cristiana sarà formata da Scotti e da Rognoni, quella socialista da Covatta. Il prl sarà rappresentato dal vicesegretario Del Pennino, la sinistra indipendente da Rodotà, Democrazia proletaria da Mollharl, la Cgll da Giacinto Mllitello, la Clsl dal segretario confederale Gabaglio. Gli interventi degli ospiti sono previsti per la giornata di domani durante la quale è in programma una grande manifestazione per la pace alla quale parteciperanno molti leader della sinistra europea. Giuseppe Fedi

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