Aspettando una stretta di mano

Aspettando una stretta di mano Sotto il palco di Zanone, Craxi e De Mita si sono ignorati Aspettando una stretta di mano Il segretario de: «Craxi è arrabbiato con me? Perché non gli domandate quanto io sia arrabbiato con lui?» - Il presidente del Consiglio: «Il suo non è stato un attacco a freddo, ma un errore per così dire naturale» - Alla fine incontro riconciliatore, con scambio di battute sulla lunghezza dei discorsi TORINO — «Craxi è arrabbiato con me? Me lo hanno detto. Ma perché non vi domandate quanto io sia irritato con lui, dopo le cose che Ita scritto 2'Avanti! sul mio conto?». Arrivato per primo tra 1 grandi ospiti al congresso liberale, Ciriaco De Mita alle dieci del mattino è seduto in prima fila con 11 cappotto stretto tra le braccia e le gambe accavallate come a teatro, mentre la banda suona nel salone del Bit. Aspetta, e 1 curiosi che fanno grappolo attorno a lui, aspettano anche loro quella che promette di essere la scena madre dello spettacolo: il primo incontro tra Craxi e De Mita dopo lo scambio di accuse, di polemiche e di veleni del giorni seorsl, un Incontro pubblico, nella platea del congresso liberale, con Valerlo Zanone nei panni di mediatore Involontario. E 11 colpo di scena c'è davvero, ma a sorpresa: perché Craxi arriva, finisce in prima fila anche lui, ma l'incontro non c'è. Per quasi tutta la mattinata il presidente del Consiglio socialista e il segretario del principale partito' che lo sostiene stanno seduti a pochi metri di distanza 1' uno dall'altro, ma non si guardano nemmeno, non si salutano, in una parola s' ignorano. Cosa sta succedendo? E' uno strano caso, un doppio peccato d'orgoglio, o la prova del nove di un contrasto politico ormai divampato senza rimedio tra de e psi? Si innalzano i microfoni e si abbassano le lampade tivù sui due protagonisti, per cercare di capirlo. La scena sa di iperrealismo, ed è difficile sfuggire alla tentazione di leggerla in chiave simbolica. Divisi da uno stretto corridoio, ecco da una parte Craxi, seduto tra Merloni e Forlani, il suo vicepresidente, l'uomo che nella de è il più autorevole sostenitore del patto con il psl. E dall'altra parte, ecco De Mita tra Bisaglia e Bpdrato, il suo vicesegretario, . l'uomo che nella de, secondo YAvantit rappresenta l'ostilità pregiudiziale al governo socialista, e che per di più ha alla sua sinistra il comunista Mlnucci. Tutte storie, dirà nel pomeriggio Craxt sorridendo per sdrammatizzare, tutta colpa dei cronisti che sono monomaniaci, sempre alla caccia di nervosismi. Ma adesso sono soltanto le dieci e mezzo del mattino, e il nervosismo è qui nell'aria, nel salone del Bit. E' impossibile che i due leader, seduti impassibili al loro posto, ignorino la presenza l'uno dell'altro. De Mita ha visto Craxi arrivare, deciso e preciso, puntando sicuro su un settore affiancato a quello dove siede la de, ma ben distinto. Craxi ha visto Forlani alzarsi per stringere surrat^., anche. vn.a, ,baitu,t# maliziosa all'orecchio di Za¬ nzgccgsmn—ssvugts—ntgtdp none che è venuto a ringraziarlo: «Vai a salutare anche gli nitri segretari, se non vuoi che siano invidiosi: Ma le vere battute polemiche arrivano dopo. Perché giovedì scorso non dava nessun peso alle inquietudini democristiane — chiede qualcuno al presidente del Consiglio — e il giorno dopo ha sparato su De Mita? Semplice — risponde Craxi —: perette giovedì non conoscevo ancora le ultime dichiarazioni del segretario de. Appena le ho lette, ìio sentito il dovere di rispondergli. Ho fatto due righe — aggiunge ironico — appena due righe sull 'Avanti I, tutto qui. Ma ci sono altri giudìzi di De Mita che meritano una risposta. Non li ho dimenticati, lì ho solo lasciati "parte, ma ci, sarò ,tergj)ó per parlarne. Sonò agli'atti». Ma quello di De Mita è stato un attacco a freddo o un errore volontario? «Peggio — taglia corto Craxi —. E' stato un errore per cosi dire naturale». Dall'altra parte, 11 segretario de ricambia il gelo. Non volta per più di un'ora il capo verso la sua destra, dove sta Craxi, non si alza per un attimo dalla sedia. Perché non ha salutato il presidente del Consiglio? «Io qua slavo», risponde secco. Come a dire: toccava a lui, che è arrivato dopo, passare di qui. Stupiti, un po' scocciati per questi silenzi incrociati che monopolizzano l'attenzione della platea, 1 liberali osservano dall' alto della tribuna. «Noi mediatori per ridurre la tensione tfa Cxfu#:e,iDe,.M^ pronti a farlo», dice il mini¬ stro Renalo Altissimo. «Prima della fine del congresso li presenteremo l'uno all'altro-, scherza Paolo Baltistuzzl. Ma Intanto, attorno al leader, gli uomini dei due partili stanno già cercando di bloccare sul nascere quello che può diventare un Incidente diplomatico-politico. «Non c'è dribblo — dice il vicesegretario del psl Claudio Martelli —, c'è slato uno scontro polemico tra De Mita e l'AvantiI, provocato da una battuta infelice detta In un momento infelice. Ma le riunioni dell' ufficio politico de e della segreterìa socialista fianno voltalo pagina». «Slamo qui' per ascoltare Xanone, non per scambiarci saluti-, aggiunge il vicesegretario de Ouido Bodrato. E a mezz'ora dalla fine, consigliati da qualcuno o dalla loro prudenza, Craxi e De Mita improvvisamente si sporgono In avanti e si scambiano un breve cenno di saluto. Quando Zanone ha finito la sua relazione e si sono spenti gli applausi, è Craxt che taglia la lolla, cerca De Mita, gli stringe la mano con una battuta: «Per un attimo ho pensato che battesse il record del tuo discorso di cinque óre». «Vedremo quanto parlerai tu al congresso di Verona», risponde Do Mita. «Visto? Tutto bene — sorride Craxi con 1 cronisti andandosene a pranzo al "Cambio" con Altissimo —, l'atmosfera nella maggiorama di governo è serena. Nessun dramma: la politica non si fa con il mutismo, per questo /'Avanti! ha risposto a De Mita. Ma l'incidente è chiuso-. Tutto bene davvero? Tra disgelo e nervosismi questa sembra una giornata sbaglia la. E infatti, ecco arrivare Giorgio La Malfa, vicesegretario del pri. E' irritato, silenzioso mentre cammina a testa bassa tra i suol. Poi sbotta: «Questi socialisti, non li capisco. Sono rimasto colpito da Martelli: uscendo dal congresso-gll ho teso la mano; e MW'liu voluto ' strihttèrme- ,* ' Ezio Mauro T Torino. Il segretario del pli Zanone durante la relazione al Congresso (Poto G. Giovannino rappresenta l'ostilità pregiunone che è venuto a ringraMa quello di De Mita è stato

Luoghi citati: Torino, Verona