Cava, la lezione americana sarà utile per Los Angeles di Gianni Romeo

Cova, la lezione americana sarà Me por Los Angeles Cova, la lezione americana sarà Me por Los Angeles «Bravo lo stesso» gli ha detto Beccali -11 campione idei móndo non considera negativo Tir posto - Cera la testa, non le gambe DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — «Bravo lo stesso., ha detto domenica sera Beccali a Cova, «hai saputo soffrire e lottare, lo al tuo posto mi sarei ritirato»; Si era al terzo piano dello S Itera ton Centre, la gara mondiale di cross viveva l'epilogo della premiazione e dei brindisi, mentre al piano inferiore la gara alla presidenzadegli Stati Uniti esauriva un' altra tappa, con il candidato Hart che si presentava ai notabili newyorkesi. C'era una babele incredibile, coppie distinte che si infilavano per sbaglio nella festa dello sport e atleti ancora in tuta che si ritrovavano al party di Hart. Cova, distintissimo nel suo completo marron con camicia a righe e cravatta intonata, avrebbe potuto tranquillamente, sbagliare plano senea farsi notare, era adatto per l' una o per l'altra festa. Allo stesso modo, dioe malignamente qualcuno, non si era fatto notare nel pomeriggio, sull'erba dell'ippodromo di Meadowlands. Ma Luigi Beccali, il grande mezzofondista che alle 'Olimpiadi di Los Angeles nel 1932 scrisse una splendida pàgina dello sport italiano, vincendo i 1500 metri e da trentanni vive a New York, non è d'accordo: «Cova si è fatto notare eccome, è stato generoso nell'lnsegulre, non si è mai dato per vinto. Una grande prova di carattere». Non è d'accordo nemmeno Cova nel considerare negativo VII" posto al cross che voleva vincere: «Del dieci avversari che avevo indicato come favoriti, soltanto tre mi hanno preceduto tenendo fede alle aspettative, e cioè Lopes, Porter e Debele. Tutti gli altri più indietro oppure nelle retrovie; come,De Castella, campione mondiale anche lui, venuto qui dichiaratamente per vincere, che è arrivato 21°, o come Prleto, lo spagnolo, addirittura 80° Dopo Porter e insieme a Lo pes sono stato Inoltre l'unico a fare la gara, tirando gli In segultort per molti chilometri senza il minimo aluto. Perciò credo di essere caduto In piedi.. Già, ma è caduto. L'episodio non va drammatizzato perché Ut storia di questa gara molto atipica dice che sellerei del genere sono all'ordine del giorno. Ma è pur sempre sconcertante che un campione come Cova, che si conosce e si sa valutare molto berte, è considerato il ragioniere della corsa, patisca una battuto a vuoto del genere dopo aver dichiarato in modo perentorio che era pronto a vincere. Lui spiega il fatto cosi: «La chiave della gara è sj-alp. . l'americano g Poftj|*| scattato subito con un rnm" Infernale". Con 11 mio allenatore Rondellt avevo deciso che sarei partito forte ma senza fare pazzie; cosi è avvenuto, temevo quelle collinette di sabbia nel tratto asfaltato e pensavo di chiudere il buco che mi separava dal fuggitivi quando sarei rientrato sull'erba dell'ippodromo. Ma non ci sono riuscito». Però c'è riuscito Lopes... «SI, ho perso il primo treno per scelta tattica e ho perso 11 secondo perché non ce la facevo più. Quando ho visto 11 portoghese ohe andava a colmare il vuoto ho tentato di attaccarmi a lui, ma andava troppo forte, era In giornata di graziar. Io non ho le sue caratteristiche di cambio cosi repentino del ritmo e inoltre mi ero già logorato troppo a tirare per non dilatare 11 distacco. Forse mi sono anche sopravvalutato, pensavo che la mia condizione attuale fosse sufficiente per vincere un cross delle Nazioni, invece Lopes era più preparato di me. Ha fatto progressi da quando l'ho battuto un mese e mezzo fa in Portogallo. Gli altri no. è stata una gara Sballata, non valgo certo 1' undicesimo posto. Ma non rimpiango nulla, 11 mio obiettivo numero uno è Los Angeles e 'non avrei comunque mutato 11 mio tipo di allenamento per essere pronto qui-. L'allenatore Rondélll fa autocritica: .Un rimpianto c'è senz'altro, quello di non aver scelto di stare nel vivo della gara, a costo di scoppiare. Questo inizio della competizione ha condizionato tutto,-. Emerge dunque la verità: troppa testa, poche gambe. Cova ha deluso perdié ha usato troppo la testa, quando invece il cross, come dice Franco Fava, è una corrida, una gara a eliminazione in cui bisogna ragionare solo fino a un certo punto. E aveva, Cova, le gambe non ancora pronte a questo Impegno. Lo dimostra, al'di là di ogni considerazione, ti fatto che è stato battuto da Panetto, un giovane interessante che sta emergendo. Ma Cova non può perdere da Panetto. Personalmente riteniamo che quella di domenica sia una battuta a vuoto molto salutare: dopo, dite . anni di mondiali) ita rimesso l piedi, per terra. Forse si notava in lui già un eccesso di sicurezza, sembrava possedesse la bacchetta magica, tutto quello che toccava diventava oro. Al suo primo Impatto con V America Cova ha capito Invece die finora l'America l'aveva trovata in Europa. E' una scoperta importante sulla via di Los Angeles. Gianni Romeo Cova visto da Bruna l i