Forse il campionato di Sacchetti si è concluso domenica a San Siro

Forse il campionato di Sacchetti si è concluso domenica a San Siro BASKET | Mentre i riflettori si spostano sulla finale di Coppa Campioni Forse il campionato di Sacchetti si è concluso domenica a San Siro TORINO — Meo Sacchetti è stato ingessato al ginocchio destro ieri al 'Maria Vittoria' di Torino. Porterà il gesso per 15 giorni, poi il traumatologo Giovanni Sobrino valuterà il da farsi: nel giro di altre due settimane Meo potrebbe tornare in campo. Ma forse il suo campionato è finito domenica a San Siro. La diagnosi di Sobrino parla di 'distrazione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro., Il menisco sembra, integro, ma certamente non sarà integra, dopo duetre settimane di totale inattività, la poderosa macchina niusp.ofare di Sacche^,fh -W"di tempo. LauBer-A Ioni può permettersi di aspettare il suo .Magic- per un mese esatto. Il 29 aprile le toccherà giocare la prima partita dei quarti di finale del play-off (contro Peroni o Febal, si presume). Prima di allora le ultime tre giornate di 'Stagione regolare' non hanno alcun significato per l-tortnesl, che sono matematicamente terei, se non nel caso del tutto inopinabile di una nuova sconfitta della Granarolo. Basteranno trenta giorni a Sacchetti? •Magic, non conta? Domenica a San Siro la Bertoni ha dimostrato per la centesima volta che in un campionato die per regolamento bandisse gli infortuni lo scudetto non potrebbe finire che a Torino. /I bello è che, a leggere certe farneticazioni, si direbbe che 'Magic» Sacchetti — giudicato pili volte miglior cestito d'Italia —conti poco o nulla nell'economia della squadra di Guerrieri. La colpa è di Ricky Morandotti, che domenica ha fatto efficacemente le veci del Meo per tutto ti primo tempo. Peccato che Morandotti, 18 anni, 200 centimetri di classe, sia nella Bertoni il 'Cambio» di Sacchetti. May, Ray e perfino Vecchia to. Se deve fare il titolare a tempo pieno dal 6', nessuno può poi prendere il suo posto nel ruolo di rincalzo polivalente. Un Slmac bruttino. Il Simac di domenica è stato bruttino, pallido, grigiastro per i primi 25 minuti, cioè per la intera durata della partita 'Vera: In quella fase si è salvato soltanto col carattere, la grinta terribile (solo certi Einstein in incognito possono parlare di 'deconcentraeione-D e l'astuzia mentre la Bertoni bucava la sua difesa con un brillantissimo gioco d'attacco, con alte percentuali, con Ray dominatore al rimbalzi. E anche con la sua zonetta che annichiliva Carr e Meneghtn e che soltanto Premier, tirando da cento metri, riusciva di quando in quando a battere. Simulacro di partita. Se Caglieris — un bel gradino al di sopra di D'Antoni — avesse avuto al fianco un Sacchetti da lanciare in contropiede, quel Slmac (tanto diverso, per intenderci dal Slmac super di Cantù) avrebbe chiuso il pri mo tempo sotto di 15punti. Poi, nella ripresa, show di Carr, grande sputar di sàngue, gran digrignar di denti, perfino Meneghtn che si fa espellere, tutta roba sprecata, in un simulacro di partito, al cospetto di un avversario che non aveva aleuto bandiera bianca soltanto perché non gli era mal stata offerta una resa onorevole. O forse perché non aveva piti neppure la forza di sollevarla la bandiera bianca. Ora le vacanze. Comunque è andata cosi: ed è un peccato, perché gli del del campionato hanno voluto ancora una volta negarci lo spettacolo raro di una partitissima degna di questo nome. Sarebbe stato se non altro istruttivo vedere come Carr e compagni avrebbero riballato, in una sfida ad armt pari, la superiorità manifesta della Bertoni del primo tempo. Il Simac invece ora prende, incarta e -porta a casa, l due punti che anche al milanesi consentono una rigenerante vacanza fino al quarti dei playoff. Non possono invece concedersi pause le squadre invischiate nella rissa per il quarto posto e in quella'per l'ottavo, che quasi per incanto si sono miscelate in un'unica mischia, soprattutto per effetto della sconvolgente batosta che la Febal spietata di Taurisano ha inflitto al Jolly, ricaduto nelle sue miserie. - Al centro della bagarre c'è nientemeno die il Bancorovia. Ieri Bianchini, quasi dottore In filosofia all'Università l del Sacro CJjfre, «(J| cc^^gli: ipato in San fatto jxr acccn^Jn aere due gròssi'ceri uno per grazia ricevuta per il 9-0 nel-', l'ultimo minuto che ha consentito a Wright e compagni di domare la 'Cenerentola' Btnova: l'altro per grazia da ricevere giovedì séra a Ginevra, nella finale di Coppa Campioni. Un anno fa Bianchini 'apparve allo scudetto' oggi invoca protezione dal cielo: ne avrà bisogno. Gianni Menlchelli ftrarnnclevndsecinhfrppvctamèctua

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