Detenuto si ribellò a una guardia e venne pestato a sangue in cella

Detenuto si ribellò a una guardia e venne pestato a sangue in cella Torna in istruttoria un grave episodio di violenza avvenuto alle Nuove Detenuto si ribellò a una guardia e venne pestato a sangue in cella Alla prima udienza in Tribunale i giudici hanno sospeso il processo ordinando nuovi accertamenti medici dei periti - Imputati: la vittima. 5 agenti, un brigadiere, due marescialli ■ ..... « Il processo per un pestaggio avvenuto alle Nuove 11 30 ottobre '80, approdato Ieri in tribunale, è tornato in istruttoria. Motivo: i periti dovranno stabilire la reale entità delle lesioni subite dal detenuto Franco Femia, di 24 anni, (ieri a piede libero, in atlcsa di giudizio per rapina), se gli hanno provocato menomazioni permanenti alla spina dorsale, all'apparato urinarlo e al volto. Lo hanno deciso ieri i giudici della terza sezione penale (pres. Iannibelli), accogliendo la richiesta del pubblico ministero Del Savio. Sul banco degli imputati, Femia, che deve rispondere di oltraggio e lesioni a un agente, e 1 presunti autori del pestaggio: 1 cinque agenti carcerari Stefano Tendas, 25 anni, Matteo Zanza, 26 anni, Fernando Melis, 24 anni, Raffaele Mozzino, 28 anni (assente Antonio Lepori, 24 anni); il brigadiere Vittorio Campanile, che non sarebbe intervenuto per impedire la violenza; i marescialli Gino Maronglu, 45 anni e Pietro Galletta, 36 anni. Non è sialo semplice individuare 1 protagonisti della tremenda .lezione, infinta a ; :. ,„ „„_.le mani e oltraggiato la "cm(à! colpévoli guardia Rocco Capece. Il 1° novembre '80 Femia è ricoverato alle Molinelte. I medici di guardia non credono alla sua versione: «Sono caduto per le scale e ho battuto contro uno spigolo.. Il detenuto ha dei vistosi ematomi agli occhi con un'emorragia, una frattura ad una vertebra lombare, ecchimosi In tutto 11 i MAÉBBrfSHutto .ai genitali ir una. caduta dalle scale. La verità viene a galla soltanto dopo mesi di pazienti indagini. Il mattino del 30 novembre Femia ritarda volutamente il rientro in cella, dopo l'ora d'aria. La guardia Rocco Capece Io sollecita e per tutta risposta Femia lo oltraggia e lo prende a schiaffi. Il detenuto è immediatamente trasferito. Ufficialmente la misura è adottala proprio per evitare possibili ritorsioni contro di lui. Avviene esatlamcnte il contrarlo, almeno slando a quanto accertato dall'inchiesta. Una squadretta di cinque agenti armati di bastoni entra nella cella di Femia e per lui non c'è scampo, le botte arrivano da tutte le parti. II peggio arriva dopo, nella notte, quando viene prelevato e portato a fare la doccia fredda: più esattamente, un .bagno sadico.. Gli autori del pestaggio sono individuali e arrestati ma alle Nuove si vivono momenti di profonda tensione: gli agenti minacciano manifestazioni di protesta. Anche 11 direttore del carcere finisce sotto inchiesta ma è poi pro- ddainrZCrII llllllllllllllIDIllll 1IIIMIIIIIIK MMS*^bitfeyescertza dei fatti, disse al maresciallo Galletta di preparare un rapporto all' autorità giudiziaria, cosa che il sottufficiale ritardò di fare, non dicendo poi tutta la verità. Gli agenti Melis, Mozzino,Zanza, Tendas e il brigadiere Campanile, hanno frattanto risarcito con 10 milioni Femia per le lesioni subite.