«Feci catturare il capo br Moretti ma la polizia non rispettò i patti»

«Feci €atturare il capo hr Moretti ma la polizia non rispettò i patti» Il presunto brigatista rosso Renato Longo testimone e imputato al processo di Pavia «Feci €atturare il capo hr Moretti ma la polizia non rispettò i patti» A giudizio anche l'ex capo della Mobile pavese accusato dì aver favorito Fattività terroristica dell'infiltrato DAL NOSTRO INVIATO PAVIA — Il «pent^snj^l politico come business: 20 my,lon.i,per rarresto„dl(1M^r^, Moretti, leader delle Brigate rosse, offerto come garanzia per la serietà di un affare; quindi mezzo miliardo, si dice, per Barbara Balzarani e Giovanni Scnzanl, più la cancellazione di un passato non cristallino. Quando nell' aprile '81 si trovò con le manette ai polsi in una stanza della questura di Pavia, un terrorista assai presunto. Renalo Longo, 28 anni, astigiano, lottò come si dice con la propria coscienza, ma in poche ore decise di accettare la collaborazione che gli veniva chiesta insistentemente dalla polizia, soprattutto dal commissario Ettore Filippi, capo della Mobile. Avevano trovato in casa sua alcuni volantini Br e questo autorizzava gli inquirenti a sospettare di aver messo le mani su un ^personaggio» dell'organizzazione clandestina. L'accordo fu raggiunto. Moretti, l'inafferrabile, fini in carcere nel giro di 24 ore Ma la storia non andò come gli inquirenti e forse anche 1 aspirante terrorista si erano augurati perché qualcuno non tenne fede al patti. Lon go intascò venti milioni per la cattura di Moretti, altri venti gli vennero dati quale 'anticipo». Ma non vide altro e lini por sfuggire al control lo degli inquirenti: fece una decina di attentati, rapine, altro ancora. Ora sono tutti di fronte alla Corte d'Assise di Pavia, per rispondere di una lunga serie dì accuse: la sola letlu ra dei 75 capi di imputazione ha richiesto ieri più di un'ora, Sono in 28 alla sbarra: il presunto terrorista con un pas sato di tossicodipendente; il capo della Mobile; il dott. Michele Cera, oggi all'Ucigos di Roma e due anni fa vlce-que-, store a Pavia; una quindicina di gioiellieri accusati di ricettazione o di incauto acquisto per aver comprato preziosi rubati dal gruppo di Longo.. Minaccioso ieri mattina 11 presunto terrorista ha detto: «In quest'aula mancano gli imputati principali». E si riferiva, ovviamente, all'inchiesta su quattro giudici condotta dal magistrati di Brescia conclusa con pieno proscioglimento. Dal suo canto il dott. Filippi, che col sorriso ha nascosto una logica tensione, ha commentato: «Ho 'fiducia nella giustizia, che cos'altro posso dire? Molte cose d'altra parte non sono ancora state verificate. Occorrono nervi assai saldi per affrontare una situazione come questa. Ma anche nel 7nio lavoro erano indispensabili». Il poliziotto, agli arresti domiciliari, dopo 38 giorni trascorsi nel carcere militare di Peschiera, è sospeso dal lavoro e dallo stipendio e riceve un -assegno alimentare» di 500 mila lire mensili. Ha rischiato l'incriminazione per partecipazione a banda armata, ma la sua posizione è ugualmente difficile: lo accusano di truffa, di concorso morale negli attentati, di aver procurato armi e di numerosi episodi di favoreggiamento. Forse la sua colpa principale è stata quella di aver affrontato il terrorismo con le sue stesse armi e quindi di aver superato i limiti imposti dal codice. E' questo il vero nocciolo del processo. Lo stesso pubblico ministero, Erminia Lombardi, ha detto: Sarà importantissimo il dibattimento e il convincimento, dei giudici.& Atit.fmnma fritti*® chlarazioni. Certo i limiti della legge appaiono precisi». Pacalo, riflessivo, attento a ricordare ogni dettaglio, Longo ha iniziato a deporre come tesle e come imputato alle 13,30. Con calma ha cercato date, nomi e situazioni, nella memoria e in un blocco di appunti. «L'eleménto scatenanr le per la mia crisi fu la prospettiva di un isolamento umano e politico» ha assicurato. Decise cosi di accettare lC proposte, fatte .da Filippi ..per tutto ^Lnòmerittgi" del 3 aprile. «Posi sul 'tappeto come richiesta prioritaria la rivalutazione delle mie pendenze penali». Altri punti: «// rilascio e la segretezza su tutto quanto». Offriva Morctll come garanzia della sua buona lede. Ha detto: «Credo che la prospettiva di arrestare un personaggio come quello abbia fatto cadere ogni scrupolo». E ha aggiunto: «Filippi ha una mente molto fertile». Poi lia accennato alle trattative, al mezzo miliardo oggetto di contrattazione, ad altri venti milioni ricevuti come anticipo, a quaranta •finiti non so dove». Alle nuove proposte, perché la polizia non aveva tenuto fede al patti: «Mi dissero che Moretti non era sufficiente. In buona sostanza quello die veniva proposto ' in realtà era una forma di ricatto». Oggi, forse, l'acconterà come fece a Inserirsi nel gruppi terroristici. E anche altro. Vincenzo Tcssandori

Luoghi citati: Brescia, Pavia, Roma