Vittoria di Duarte di Igor Man

Vittoria di Duarte Vittoria di Duarte (Segue dalla 1 ' pagina) Fino a quattro giorni fa, La Palma era in mano al guerriglieri, che pressoché alla viglila delle elezioni hanno inopi-, natamente sgomberato. Ora giovani soldati col teschio impresso sul calcio del fucile guardano ti seggio elettorale. Tutto avviene nel massimo ordine, sotto derisorie scritte della guerriglia non ancora cancellate. All'ingresso del paese, un murale primitivo ma dai bel colori: falce, martello e la scritta: «W padre Rutllto Grande —' il popolo non si Inganna con la farsa elettorale». Ma non è una farsa. I campesinos votano compatti, senza visibile timore. Lo scrutatore della de, Antonio Mendez, mi dice che 1 guerriglieri, che hanno tenuto il paese durante 18 mesi, «non lianno torto un capello a nessuno, nemmeno a quelli di Arena». Lo scrutatore di Arena, Francisco Antonio Garda, conferma: «E' vero, i muchachos non hanno fatto alcun male, ci han solo impedito di fare propaganda politica. Io sono fornaio, mi pagavano sempre il pane». . Sulla via del ritorno ci fermiamo ad Agullares, la patria di padre Ruttilo Grande, il sacerdote assassinato dal «campieri» di Orden. E tocchiamo di nuovo con mano la ciclopica disorganizzazione. Al seggio, la gente si lamenta perché i, registri elettorali han nomi che non corrispondono ai documenti di identità, sicché il 50 per cento degli elettori non ha potuto votare. Sono le 4 del pomeriggio, Il presidente del seggio dichiara chiuse le votazioni. Con due ore di anticipo, come mal? «Primo, perché manca la luce e dobbiamo sbrigarci cori i conteggi, secondo perché è tutto un pasticcio, non ci si capisce niente». Quelli di Arena, Invece, dicono di aver capito tutto: c'è stata la «fraude»,\\ loro rappresentante nella commissione elettorale si è dimesso affermando di aver depositato all'estero documenti che rive¬ lerebbero «il plono fraudolento». Alla de ci riceve un Napoleòn Duarte che sulla faccia abitualmente mesta da antico indio ha uno spolvero di allegria. Dunque, è fatta? «Poteva andar meglio, ci rifaremo col ballottaggio, calcolo che abbiamo perduto un 18 per cento a causa della disorganizzazione». Voluta o non? «Penso si tratti di negligenze non premeditate». Crede che 1 militari accetteranno il verdetto popolare? -Si sono impegnati davanti al Paese, non vedo perché dovrebbero tradire la parola data». E se le elezioni venissero Invalidate? «Caro amico, la democrazia esige un prezzo da pagare. Non si diventa democratici da un momento all'altro. Il popolo vuole la democrazia, anela alla libertà, ma c'è una classe, diclamo dirigente, che non sa proprio cosa sia la democrazia. Ci attende un lungo, difficile cammino, ma io non ho perduta la speranza di conquistare la pace». Igor Man San Miguel (Il Salvador). Un poli/iollo controlla la lunga fila di persone che hanno atteso in strada per ore prima di poter entrare nel seggio elettorale ed esprimere il voto (Telefolo)

Persone citate: Antonio Mendez, Duarte, Francisco Antonio Garda

Luoghi citati: Agullares, San Miguel