Roma per il colpo alla Securmark i rapinatori insistono: «Siamo br» di Giuseppe Zaccaria

Romei/ per il colpo affa Seturmark i rapinatori insistono: «Siamo f»r» I banditi, per sviare le indagini, cercano di accreditare la pista del terrorismo Romei/ per il colpo affa Seturmark i rapinatori insistono: «Siamo f»r» ROMA — Quattro identikit, una «Opel» familiare che sembra Introvabile ed un misterioso pulmino verde: per la caccia al rapinatori miliardari della «Securmark» carabinieri, polizia e agenti privati di varia provenienza possono contare solo su questi elementi. I volti di quattro del cinque banditi sono stati ricostruiti Ieri sulla base delle testimonianze, ma non sembrano dire molto: mostrano due quarantenni (uno è quello che èra rimasto a sorvegliare 1 familiari dell'impiegato, l'altro quello che lo aveva accompagnato pistola in pugno fino al «caveau»), un uomo sulla trentina ed una quarta persona, più giovane. L'uomo, precisa la didascalia, che era «alla guida di un pulmino verde». Evidentemente, la seconda vettura sulla quale, una volta usciti dal cancelli della «Securmark», t rapinatori hanno caricato i 35 miliardi, prima di scomparire. Ieri sera con un volantino al Messaggero I rapinatori hanno tentalo ancora una volta di accreditare la pista del terrorismo. Sicuramente il messaggio è giunto da loro (lo dimostrano le prove inviale assieme al volantino: 3 pallottole uguali a quelle lasciate alla Securmark, e ricevute di versamenti fatti di recento dalla ditta rapinata), ma è l'autenticità politica a risultare poco credibile. Nel volantino (con la stella a 5 punte Incollata sopra) si par la di un bottino di 45 miliardi si sparla di banche sindO' ninne. Forse gli uomini d'oro cercano 6olo di sviare (o ri lardare) le Indagini. Alle indagini, da ieri si è anche accodato lo 007 dell'Assicurazione: Renato Sforza, romano. Ispettore della Graham Miller, società specializzata in perizie assicurative, Sforza dovrà accertare eventuali responsabilità, compila re una relazione e dare 11 via alla liquidazione del danno, La Securmark, si è saputo, è assicurata con la Norlh America, a sua volta riassicurata Adesso, dicono 1 carablnlc- tori si sono divisi, e '.dopo aver messo 1 soldi al sicuro sono tornati alla vita «normale», in attesa di poter mettere in circolazione quella enorme massa di denaro. Probabilmente, nelle ultime due sere, si sono goduti in televisione 1 due film sui «Sette uomini d'oro riproposti per una curiosa coincidenza proprio in questi giorni, e a quanto dice la Rai particolarmente seguiti dal pubblico. Piste concrete, per 11 momento, non ce ne sono anche sulla base di questa constatazione che l'altra sera, da Firenze, 1 responsabili della «Securmark» hanno deciso di offrire l'enorme ricompensa di 2 miliardi e mezzo a chi fornisca Informazioni. Impropriamente, si 6 parlato di «taglia»: in realtà, la «Securmark» è ricorsa a un articolo del codice .civile che disciplina la cosiddetta «promessa al pubblico». Dall'altra sera, la società e obbligata a versare quanto promesso chiunque dovesse metterla sulla pista giusta. Alla «promessa» il codice pone anche un termine, che è di un anno: ma è evidente che in questo caso alla «Securmark» non staranno certo a guardare 11 calendario. L'incentivo potrà funzionare? In Italia, l'unico precedente di un certo peso è quello che nel gennaio dell'82 riguardò 11 «caso Rothschlld» Erano stati 1 familiari della baronessa scomparsa con la sua cameriera friulana a promettere, dall'Inghilterra, 250 milioni a chi avesse potuto far ritrovare le due donne. Ma quel danaro è arrivato solo per un decimo al tre cacciatori che, nell'agosto successivo, ritrovarono in una macchia sul monti del Maceratese 1 resti delle due donne. Per quella ricompensa, c'è ancora una causa in piedi. Alla «Securmark», comunque, hanno una certa esperienza in materia. Anche a Londra, lo scorso anno, la filiale inglese della «Brlnk's» aveva subito una rapina clamorosa: quasi sessanta miliardi in lingotti d'oro e preziosi. Un altro «colpo» da professionisti, compiuto da gente che era slata in grado di mettere fuori uso tutta una serie di sistemi d'allarme. Pochi giorni dopo, la «Brlnk'6» inglese aveva offerto pubblicamente due milioni di sterline (l'equivalente di quattro miliardi) a chi avesse potuto far recuperare 11 bottino. E nel giro di una settimana, uno dopo altro, quasi tutti gli autori del furto finirono in carcere, anche se del bottino venne recuperata solo una parte. Naturalmente, del gruppo faceva parte anche un addetto alla sicurezza della società. Non si è mal saputo (in queste operazioni, la riservatezza è d'obbligo) che ruolo avessero giocato quel quattro miliardi nella brillante operazione conclusa da Scotland Yard. Nel nostro sistema, cosi poco abituato a slmili iniziative, sarà Interessante verificare l'effetto di questa «proposta». Fino ad oggi, nonostante le Iniziative che In qualche caso erano state sollecitate (come nel primi giorni del processo Moro: curiosamente a ritenere utile l'Imposizione di una taglia» sul terroristi era stato lo stesso giudice, Domenico Sica, che fino a ieri si è occu palo della rapina alla «Securmark ») nessuno da noi ha fatto ricorso a slmili soluzioni. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Domenico Sica, Graham Miller, Renato Sforza, Sforza

Luoghi citati: America, Firenze, Inghilterra, Italia, Londra, Roma