II piccolo pantheon della Bela Rosin devastato dai vandali e dall'incuria di Angelo Conti
II piccolo pantheon della Bela Rosin devastato dal vandali e dall'incuria Giace nell'abbandono il monumento funebre della moglie morganatica di Vittorio Emanuele II II piccolo pantheon della Bela Rosin devastato dal vandali e dall'incuria Aperto al pubblico nel '72, è diventato preda di squadre di teppisti che non hanno risparmiato nulla - Scritte d'ogni tipo sulle pareti, cumuli d'immondizie, profanate le tombe - Le spoglie trasferite nel Cimitero generale A Mlraflorl c'è la casa dei fantasmi. L'ha scoperta (e non poteva essere altrimenti) un turista inglese, a Torino per studiare le glorie di casa. Savola. Voleva visitare 11 mausoleo di Rosa Vercellana, la moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, vivace popolana di Moncalvo, passata alla storia con 11 soprannome di Bela Rosin. Ha faticato non poco a trovare il centenario monumento, Ignorato com'è da quasi tutte le guide della città. Finalmente c'è riuscito, ma quando si è trovato In strada Castello di Mlraflorl, davanti alla cappella che ricorda va¬ gamente il profilo del Pantheon, è rimasto amaramente sorpreso. ,E' abbandonato a se stesso — ha telefonato deluso a La Stampa — Lo abitano i vandali, le pareti sono coperte da scrìtte oscene o inneggianti alla rivoluzione. Per terra, decine di siringhe, montagne di immondizia, segni di incendi dolosi, devastazioni*. Tutto vero, purtroppo. Il pantheon della Bela Rosin ha poco più di un secolo, ma è ridotto In condizioni pietose: proprio di fronte all'immenso parco Colonnetti, a duecento metri da via Artom, in mezzo agli orti lungo il Sangone (quasi tutti abusivi), emerge la cupola circondata dal lungo muro che racchiude una vasta fetta di parco. Il cancello è divelto, le due portinerie a fianco dell'ingresso ridotte al rango di latrine, le otto colonne del frontespizio portano scritto, a lettere cubitali: fantasma. Il portone è bruciacchiato, un muretto costruito per ostacolare l'accesso al vandali è stato abbattuto, le nicchie che ospitavano i feretri svuotate e poi colmate di Immondizie. Sui muri convivono le Ideologie piti disparate: c'è chi sostiene che .il camerata Benito è presente*, chi Inneg¬ gia con un coloratissimo murales a Berlinguer, chi opta per la -rivoluzione proletaria», chi si dichiara esponcn-, te dei -fantasmi associati*, chi ha un debole per 'felce e mirtillo*. Sul blocco monolitico che racchiudeva le spoglie della Bela Rosin un contestatore chimico ha vergato: «cforo al clero e diossina alla de*. Dietro a tanto abbandono una storia triste: l'ultima discendente di Rosa Vercellana, la contessa Margherita di Mirafiorl, nel '72, decise di cedere al Comune la costruzione e l'annesso parco, riservandosi 11 diritto di esservi sepolta II parco fu immediatamente aperto al pubblico e subito cominciarono gli atti vandalici: prima scritte, poi buchi nel muri, infine, metodico saccheggio e distruzione di tutto quanto era in vista. Nel '74 vennero profanate tre tombe: quelle del genitori della Bela Rosin e quella di suo nipote, conte Gastone Guerrieri, senatore del regno. Scomparsi i monili che avevano indosso. Altre profanazioni si susseguirono negli anni (nel '78 la polizia fermò quindici ragazzi sorpresi a sparare all'interno del mausoleo, tramutato in poligono). Non fu risparmiato neppure 11 sarcofago della compagna del re. Per impedirne lo scempio, le spoglie della Bela Rosin. insieme con quelle del genitori (11 padre era «tamburo maggiore » dell'esercito, una sorta di capitano di musica), del figlio Emanuele di Mlraflorl e del nipote vennero traslate nel Cimitero generale. Cosa si intende fare per recuperare la struttura? In Cojmune^eslatqno-molte froaohte>>at nufgi'è adattò perfino biblioteca, un centro d'incontro o una sala musicale — spiega il dottor Odone dell' assessorato ai Lavori Pubblici — ma ci penseremo nel quadro del riassetto di tutta la zona verde a ridosso del Sangone*. Caustico 11 liberale Dondona ■.•C'è un progetto per trasformarlo in un planetario, ma in realtà nessuno sa die farne*. La cappella è intanto completamente abbandonata: dodici anni di affidamento alla pubblica fede l'hanno completamente sfasciata., Sino a qualche tempo, fa si celebravano messe nere e i drogati si radunavano a decine: «Afa ora non ci vanno più né medium né eroinomani*, spiegano l vigili urbani. E' tutto troppo brutto e poi c'è il rischio, come talvolta accade, che dalla volta si stacchino le lastre di vetro, tremolanti ad ogni soffio di vento. Dopo che i feretri della Bela Rosin e dei parenti sono stati traslati, anche la contessa Margherita di Mirafiorl ha cambiato le sue ultime volontà: 11 non si è più fatta seppellire. Sono rimasti solo civette e fantasmi. Angelo Conti L'accesso al pantheon, in mezzo agli orti, lungo il Sangone: il cancello è divelto, il portone bruciacchiato. Anche all'interno nulla si è salvato dai vandali
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