Felina, ma piena di colori

Felina, ma piena di colorì Le sfilate del prét-à-porter francese autunno-inverno 1984V85 Felina, ma piena di colorì PARIGI - La gonna è bella quando è corta, pensa Emanuel Ungaro, che fra i tessuti italiani amatissimi si è ben guardalo dall'accoglicrc la folta gamma mascolina ed ha osato scegliere lane, sete, jersey, satin di tinte canore, toni elettrici per una donna d'inverno capace di rallegrare con la sua presenza i giorni più grigi. Eppure le gonne strette che scoprono il ginocchio sono per lo più nere, in velluto o in cuoio, i tailleur in principe di Galles sono bianchi e neri, in tweed mescolano ili grigio al bianca ma a, rico,"Twirli splerraòhoK viyamsitnl blouson scozzesi; mantelli in cachemere fucsia; turchese, giacche cardigan in drap ciclamino, giallo o violetto. Ed altro colore, in forte, divagante contrasto, squilla dai turbanti di jersey, soprattutto da una sciarpetta in taffetas plissé, da arrotolare al collo come le cravatte del settecento e chiudere con una spilla gioiello. La donnissima di Ungaro non dimentica i vestiti in jersey morbidamente incrociati sul corpo, esili e rivelatori per 'giocare con i giacconi in lana boucle, giallo su geranio, turchese su ranuncolo, ma femminile resta quando sceglie 1 pantaloni in diagonale grigio c bianco, una blusa a righe degli stessi toni e uno spolverino a quadri di molti grigi fondi e perla, 11 renard argentato sulla spalla. E figuriamoci di sera, quando un pantalone di satin nero si completa di blouson in satin coloro zaffiro, di giacche in mohair verde .giada e la cosa più bella sono i 'tailleur In satin rosa, pallido e luminoso, il top in chiffon e pizzo come le sottovesti d'una volta. Sembra che tanto colore sia sfuggito, a tingere 1 modelli d'autunno-inverno, dal jcu de paume, ora che 1 tendoni per le sfilate del prftl-à-porler parigino hanno lasciato 11 cortile del Lew*re c.^oao venuti a posarsi nel.giardino delle lùillcrics, fra gli ippocastani, l giochi dràcqua, eTBuTinuscI degli impressionisti e dell'orangerie. Quando Scherrer sente la donna come Eva o compagna di Tarzan gli abiti diritti, le giacche con la sciarpa e anelli di volpe ai polsi, sono in marron e bianco, fulvo e nero perché lane, satin e jersey sono stampati nelle macchie della pantera, della tigre o del cobra e la linea corta è felina. Ed appare in tweed pei» e sale la sua donna dandy in lunghi spolverini o in tailleur a righe larghe con pantaloni chiné. Ma il fucsia, il violetto, il verde, 11 blu francia regnano nei vestiti di seta stampata o unita, tubolari e sciolti, le lettere del nome Scherrer in verticale e in nero dalla spalla all'orlo, nelle gonne plissé e nelle giacche n sacchetto. E quanti rosa, verdi anice, arancio e albicocca, scozzesi vivi e tricot rossi, banana e principe di Galles lavanda e oro, da Chloè per il suo autunno-Inverno da diva in lunghi mantelli dai grandi colli di pelliccia, lunghe gonne plissé, abili alla Ava Gardner attillatisslmi e con la scollatura a cuore. Disegnata da Guy Paulin la collezione di Chloè firmata per anni da Karl Lagerfcld, che non solo è oggi divenuto lo stilista di Chanci, ma nel prossimi giorni presenterà in proprio la sua prima collezione. Di vivacità, colore, femminilità Parigi aveva bisogno perché, come è ormai consuetudine la settimana del pret-à-porter si apre in Francia (con l'aggressiva presenza dei {giapponesi. Vengono conside¬ rati i responsabili sia della mania del lungo lungo come delle asimmetrie, che rivedute e corrette, sono arrivate ad interessare i grossi sarti e gli stilisti, vedi l'orlo degli abiti a due livelli, un risvolto si e l'altro volato via, l'informe ampiezza di mantelli, come quelli a garitta di Anne Marie Beretta. La starnila francese parla a proposito di cornine des garcons, un nome ormai celebre anche in Italia per l'alto costo dei suoi abili alla «miserabile», di moda dell'altro mondo. I giapponesi ameno il neroi i toni persi, 1 contrasti di tinte sono fra il grigio e il brugo, 1$ diversità del volumi si contemplano concentrati in ogni modello. Junko Koshtno sente l'abito a zone verticali opposte di colore e di tessuto, l'orlo più lungo a destra che a sinistra o viceversa, i suoi mantelli in pelliccia di lana arieggiano la scimmia per una donna «yeti», le gonne al polpaccio 1 film western, e i giacconi di cuoio intrecciato le armature del samurai. Non è che il colore manchi, il Giappone di Yuki Tori non è né drammatico né duro, come Kenzo ai suoi prlmt anni' a Parigi, egli sovrappone bianchi cretosi, azzurri lavanda e grigi torlora nei cardigan da portare uno sull'altro, nel fluidi pantaloni di lana con gonna mini e maxi pullover. Lucia Sollazzo l'arici. Giacca e pantalone in lami è I» proposta di Jean-Ix>nisSlierrer per le sfilale parigine della «moda proni»» (Tel. Upi)

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