Alla ricerca di una strategia unica per fermare la piaga dei sequestri

Alla ricerca di una strategia unica per fermare la piaga dei sequestri Como, prevenzione e pene in un convegno di magistrati e uomini politici Alla ricerca di una strategia unica per fermare la piaga dei sequestri DAL NOSTRO INVIATO COMO — Sequestro di persona, Il grande inquisito al convegno che si è tenuto nella villa Gernetto a Lesmo. Un'analisi promossa da alcuni magistrati lombardi con 11 patrocinio del presidente della Regione e del ministro di Grazia e Giustizia. Non a caso la Brianza è stata scelta come luogo di discussione. In dieci anni, dal '74 ad oggi, sono state rapite 19 persone, tre non hanno piti fatto ritorno a casa (uccise), una è ancora in mano al banditi (l'industriale Elli), sei sono state liberate dalle forze dell'ordine, nove perché i familiari hanno pagato il riscatto. Un giro di affari, per l'organizzazione delinquenziale, di oltre sei miliardi e mezzo. Una tabelllna agghiacciante quella distribuita agli invitati (magistrati, studiósi del fenomeno, sindaci, uomini politici) che mette in risalto come la categoria più colpita dal triste fenomeno sia quella del mobilieri (7 rapimenti). Conclude con l'Inquietante considerazione che il 13 per cento dei rapimenti in Lombardia si siano verificati appunto in Brianza, polo densamente industrializzato. L'elenco fornisce altre cifre: nelle zone limitrofe ci sono stati, sempre nel decennio, una dozzina di altri sequestri e nel sólo Comasco ben 19. I lavori sono stati aperti dall'ori. Scalfaro sùbito con una brutta notizia: il sequestro a Roma di un'Intera famiglia per vuotare di 35 miliardi 11 caveau di una società di portavaloii. Ancora qualche parola per sottolineare come la sua presenza abbia significato la particolare attenzione del mini¬ stero a tutti i suggerimenti che potrebbero scaturire dal convegno al fine di imbastire una più efficace strategia di lotta e 11 congedo dalla sala. La parola è toccata al prof. Vittorio Grevi, ordinario di procedura penale all'Università di Pavia, 11 quale ha fatto una lunga e approfondita analisi del fenomeno sequestro. Ha ricordato come la strategia per la lotta al terrorismo ha trovato piena applicazione, mentre quella contro 1 sequestri di persona è ancora molto confusa. «La gente vuole die lo Stato si impegni con qualcosa di deciso», e ha fatto notare come l'esasperazione abbia spinto il 41 per cento della popolazione italiana a chiedere la pena di morte per questo reato. Personalmente il dott. Grevi è per la linea Cosiddetta du| ra, ma ha anche osservato »che l'inasprimento della pena non ha ridotto il fenomeno sequestro e die il pagamento del riscatto in certi casi non è servito a salvare la vita dell'ostaggio». Il prefetto Renato Nlca.st.ro, direttore della polizia criminale, ha elogiato l'opera delle forze dell'ordine per contrastare l'avanzata di questo reato, informando che dal '74 allo scorso anno in Italia ci sono stati 493 sequestri con la punta massima di 75 nel '77, di 39 nell'83 e di sei nei primi mesi dell'anno in corso. La concentrazione massima è stata in Lombardia (140) e la strategia di lotta che ha suggerito è quella della prevenzione che dovrebbe essere di competenza della polizia, l'adozione di particolari cautele da parte del cittadini In «odore» di sequestro e Inevitabilmente l'opera di repressione portata avanti dalla polizia che deve trovare tutte le porte aperte per consentirle facili e rapidi indagini. Infine il prefetto ha sollecitato la massima collaborazione, del familiari delle Vittime con le forze Inquirenti. Breve, ma concisa l'esposizione del dott. Lucio Di Pietro, sostituto procuratore a Napoli. Ha detto che il sequestro di'persona nella realtà odièrna e legato a vere e pròprie centrali del crimine con ramificazioni internazionali che rendono difficili le indagini per le loro varie suddivisioni del compiti. Ha aggiunto che l'istituto del soggiorno Obbligato non fa altro che allargare la macchia della delinquenza, cioè favorisce la creazione di nuòve cellule criminali in posti Incontaminati. Il magistrato non vede di buon occhio là proliferazióne degli sportelli bancari nelle zone di alta concentrazione mafiosa e sollecita Indagini. Il dott. Di Pietro è per la linea morbida, facendo notare che il più delle Volte il buon esito delle Indagini è risultato favorito dalla stretta collaborazione del familiari degli ostaggi. In sintonia con Di Pietro anche 11 dott. Ferdinando Imposlmato, giudice di Roma, 11 quale, rivolto al collega, ha fatto notare: «Hai detto quello die avrei voluto dire io». »Ti avrò copiato», è stata la risposta secca del napoletano. Imposhnato non ha preso posizione né per la linea morbida, né per quella dura. Piuttosto è favorevole a un'iniziativa costante della polizia, quindi la sua tesi è quella di mettere le forze dell'ordine in condizione di conoscere tutti i momenti e 1 particolari delle trattative. La voce di Raffaele Bertoni, del Consiglio supcriore della magistratura, ha riempito la sala. Ha sollecitato che la legge sia applicata con maggiore rigore, pene fisse non inferiori at 30 anni, niente attenuanti e ha lanciato 11 sospetto che le banche «certe banche» alano le maggiori centrali per 11 riciclaggio del denaro sporco. Aldo Popaiz

Persone citate: Aldo Popaiz, Di Pietro, Ferdinando Imposlmato, Grevi, Lucio Di Pietro, Raffaele Bertoni, Renato Nlca, Scalfaro, Vittorio Grevi

Luoghi citati: Como, Italia, Lesmo, Lombardia, Napoli, Roma