Schiarita al porto di Genova un accordo diventa possibile
Schiarita al porlo di Genova un accordo diventa possibile Sulle tariffe del sindacato prevalgono le colombe Schiarita al porlo di Genova un accordo diventa possibile GENOVA — Nel porto di Genova si guarda già al programma di rilancio dello scalo, all'assemblea dei soci che dovrà essere convocata tra aprile c maggio: la vertenza sulle tariffe, fissate per decreto dal presidente del consorzio Roberto D'Alessandro, si sta stemperando in un clima di «discussione costruttiva». Nello scalo si respira un'atmosfera di moderato ottimismo, dopo anni di lotte sorde. La scorsa notte, dopo 11 lungo; incontro «Informale» tra 1 vertici del Consorzio del porto e 1 responsabili dei tre sindacati confederali e della Culmv (Compagnia unica lavoratori merci varie), il «console» Bottini, capo dei portuali e massima carica della Culmv ha teso la mano a Roberto D'Alessandro dicendo; «La vertenza in corso la chiuderemo all'insegna del buonsenso, ma comunque, nel frattempo, Genova non deve perdere un solo chilo di merce». Sia pure con la proclama¬ zione formale dello sciopero per quel che concerne le prestazioni straordinarie, in porto si lavora e si scaricano e caricano le navi alla fonda. Nel frattempo, fuori di palazzo San Giorgio, si è cominciato a lavorare in sede di commissioni tecniche commerciali per stabilire squadra per squadra, merce per merce, 1 tagli, le riduzioni e gli aggiustamenti pratici. Sino a che non si sarà conclusa la verifica tecnica — che è il frutto dell'incontro di lunedì sera — permarrà lo stato di agitazione ; ma si ha la sensazione che verso la metà della settimana, senza vinti nè vincitori (secondo la formula di D'Alessandro) si arriverà alla pace o meglio all'alleanza «per rilanciare Genova», All'interno della Culmv, soppratutto su insistenza dei sindacati (Cisl e Uil favorevoli al presidente del Cap e Cgil disposta a un dialogo costruttivo) e di alcuni dirigenti quali lo stesso console Battini, le «colombe» stanno prevalendo sugli ultimi «falchi», arroccati sulla difesa dei privilegi corporativi della compagnia. E' una fase delicata della nuova gestione del porto. D'Alessandro ha cosi commentato gli ultimi risultati ottenuti: «Il Cap, lo ripeto, non è controparte della Culmv. Piuttosto tutte e due le componenti debbono concorrere e sviluppare le potenzialità dello scalo di Genova, che è V t, unico porto italiano che ha la., possibilità di-reggere al con- < franto con i porti europei em mondiali, se svilupperà le sue s risorse umane e tecnologiche potrà riprendere il suo ruolo storico nazionale e internazionale. Il problema più. grosso, superato lo scoglio delle tariffe è appunto mettere a fuoco Il programma in assemblea. L'unità interna sarà il miglior biglietto da visita per i possibili utenti: l'Italia settentrionale, ma in particolare il mondo industriale piemontese». Pi.
Persone citate: Battini, D'alessandro, Roberto D'alessandro
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