Reagan: io, Cernenko e il mondo di Bernard Guetta

Reagan: io, Cernenko e il mondo Intervista con il presidente degli Stati Uniti - Che cosa risponde sul Medio Oriente, i rapporti con TUrss, il Centro America Reagan: io, Cernenko e il mondo «Vogliamo la pace tra Israele e gli arabi, scoraggiare le minacce sovietiche nella regione, mantenere il Libano unito e sovrano: finora sul tavolo c'è solo un piano, il mio» - «Non c'è ragione perché i negoziatori non debbano tornare a Ginevra; posso incontrare Cernenko se il vertice è ben preparato» - L'impegno dell'America per la difesa dell'Europa «resta immutato» - Salvador: «Rispetteremo i risultati elettorali» - Cautela su Gary Hart NOSTRO SERVIZIO WÀSHINGTON — In occasione della visita ufficiale negli Stati Uniti del presidente francese Francois Mitterrand, che s'inizlera domani, 11 presidente americano Ronald Reagan ha concesso a Le Monde una lunga Intervista (ha risposto per iscritto .alle domande), della quale pubbltphlamo 1 passi più significarvi. Lei ha spesso denunciato, Insieme con le principali personalità del governo americano. 1 gravi rischi che un ritiro del marine» da Beirut, sotto la pressione siriana, farebbe correre alla pace, all'Influenza e agli interessi «vitali» dell'Occidente In Medio Oriente. Ora che 1 marines si sono ritirati sulle navi, come valuta la situazione nella regione? «Lo spargimento di sangue e l'Impasse del processo di pace tra Israele e gli arabi restano una minaccia alla pace e alla stabilita del Medio Oriente e del mondo. E' nell'Interesse delle nazioni arabe, di Israele, degli Stati Uniti e. dell'Europa proseguire in questo processo di pace. Oli Stati Uniti e gli altri Paesi che hanno Inviato truppe nella Forza multinazionale, In Libano, - non hanno abbandonato il ■campo, nonostante antichi odi ci abbiano Impedito di raggiungere il nostro scopo immediato. «Gli Stati Uniti hanno tre obiettivi, In Medio Oriente. In primo luogo dobbiamo contribuire alla pace tra Israele e 1 suoi vicini arabi. Inoltre, dobbiamo Impedire che 11 conflitto del Golfo si amplll. Infine, dobbiamo scoraggiare le minacce sovietiche in questa regione vitale, di importanza strategica (...). Per quanto riguarda il Libano, gli Stati Uniti mantengono 11 loro obiettivo a lungo termine: la ricostituzione di una nazione sovrana, Indipendente e unificata, e la sicurezza della frontiera settentrionale di Israele. La pace va ristabilita In questa terra sconvolta, e il Libano deve restare un Paese unito, La sua spartizione non risolverebbe nulla e provocherebbe, a lunga scadenza, un'instabilità- ■ ancora più grave. «I nostri Paesi possono essere fieri degli sforzi che facciamo per ristabilire la pace in Libano. Si tratta di un'Impresa umanitaria, tentata nonostante 1 gravi rischi che comportava». Crede ohe 11 plano di pace da lei presentato nel settembre del 1982 abbia oggi qualche possibilità di essere accettato? In caso affermativo, su quali forze pensa di appoggiarsi per promuoverlo? «La mia iniziativa di pace costituisce l'approccio più realista e più promettente a una pace giusta e stabile tra Israele e 1 suol vicini. Inoltre, la mia proposta è l'unica, finora. Se c'è un plano migliore, bene, esaminiamolo! «La prima tappa consiste in negoziati diretti tra le parti, in base alle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Questa dipende da loro. Non possiamo compiere questa parte di strada al loro posto. Non esiste possibilità di progresso nel molti, complessi problemi del Medio Oriente senza aprire la discussione. Con nuovi combattimenti non si realizzerà nulla. Cinque guerre In trent'annt' lo hanno dimostrato. «Gli Stati Uniti restano pronti a offrire appoggio e aluto, a percorrere questa strada a fianco di coloro che sono impegnati nel conflitto. Tuttavia, solo lo sforzo e l'impegno di coloro che vi sono direttamente implicati provocherà un reale progresso». Il relativo ottimismo con 11 quale gli Stati Uniti hanno salutato le prime dichiarazioni di Cernenko è sempre valido? Sotto prevedibili, prima delle «presidenziali» di novembre, una ripresa del negoziati di Ginevra e un Incontro tra lei e Cernenko? «E' chiaro che semplici dichiarazioni non bastano a permettere un sensibile miglioramento delle relazioni tra i nostri due Paesi. Accoglieremmo con calore queste possibilità. Slamo disposti a fare la metà del cammino che ci divide dal sovietici, se loro sono disposti a fare altrettanto. Come per 11 Medio Oriente, non sarà facile. Parte della retorica che arriva da Mosca è tutt'altro che incoraggiante. «Tuttavia, mi resta la speranza. Relazioni migliori sono nell'Interesse dei nostri due popoli, e Cernenko dovrà riconoscere che non sono gli Stati Uniti a essere intransigenti. Noi vogliamo parlare; siamo pronti a farlo e ad agire, se è possibile trovare un accordo. Non c'è ragione, per esemplo. perché I nostri negoziatori mon possano tornare immediatamente a Ginevra per continuare le discussioni sulla riduzione degli armamenti nucleari, nei due negoziati Start e sugli euromosslli. Continuiamo a far pressioni sui sovietici, In questo senso. «Per quanto riguarda 11 vertice con Cernenko, continuo a volerlo incontrare per discutere con lui dell'Insieme del problemi che ci riguardano. Ma credo anche — e mi pare che cosi pensino anche 1 sovietici — che un incontro del genere dovrebbe essere pre¬ parato con grande cura per poter essere utile e far sperare in risultati significativi». Sarebbe disposto a unificare 1 due negoziati ginevrini, per facilitare una ripresa dei colloqui? E In questo caso, l'Europa potrebbe aspettarsi dagli Stati Uniti uguale fermezza nel campo degli euromissili e In quello degli armamenti strategici? «Penso che 11 modo migliore per realizzare progressi nella riduzione degli armamenti nucleari sia che l'Urss torni a sedersi al tavolo del due negoziati. In entrambi abbiamo fatto delle proposte Interessanti, di grande flessibilità, che i sovietici dovrebbero studiare. Se loro hanno idee serie per riprendere le conversazioni In altri modi, li ascolteremo. Marion hanno mal manifestato interesse per una fusione dei due negoziati {,.% «Noi (lo e i partner occidentali) slamo d'accordo sulla assoluta necessità di mantenére una effettiva dissuasione nucleare e di ristabilire l'equilibrio delle forze. La nostra posizione è la stessa sul fatto che la ricerca di accordi equi e verificabili è della massima Importanza. Ogni accordo del genere deve rispondere a due esigenze: salvaguardare la sicurezza europea e ridurre 1 rischi di guerra. Slamo tutti d'accordo, su questo». Varie personalità americane hanno di recente Invitato L'Europa ad assumersi maggiori responsabilità nella di fesa occidentale. Qua! è la sua posizione? «L'Alleanza Atlantica gode di buona salute, le sue strutture sono solide, la sua strategia valida e vitale. La sua forza e la sua capacità di resistenza sono state dimostrate di recente con l'inizio dello spiegamento del missili a media gittata destinati a ristabilire l'equilibrio nucleare In Europa. Gli alleati hanno proceduto nonostante le minacce e le intimidazioni senza precedenti esercitate dal sovietici (...). Spero che tutti gli alleati occidentali faranno di più per rafforzare la loro difesa. «Per quanto riguarda gli Stati Uniti, 11 loro Impegno per la difesa dell'Europa resta Immutato. Abbiamo fatto e continueremo, a fare 1 passi necessari per rafforzarla». Il Dipartimento di Stato finora ha trattato 11 maggiore D'Aubulsson come «persona non grata» agli Stati Uniti: a causa, In apparenza, del forti sospetti di complicità con gli «squadroni della morte» ohe pesano su di Ini. Che conseguenze avrebbe, secondo lei, una sua elezione alla presidenza del Salvador? «Non dovrei rispondere a una domanda ipotètica come questa. Ma lasci che le spieghi la posizione del mio governo. Quel che ci Importa, In queste elezioni, è li processo elettorale Ih se stesso. La nostra preoccupazione fondamentale è la libertà del popolo salvadoregno di scegliere 1 propri dirigenti. Per quanto riguarda 1 candidati, siamo neutrali «La nostra posizione risponde a questa scelta. Preferiamo che, negli ultimi giorni della campagna elettorale In Salvador, nessun, candidato alla presidenza venga negli Stati Uniti e vi esporti la cam< pagna salvadoregna. La violenza politica in quel Paese ci preoccupa molto, qualunque ne sia la fonte. E' tragico dover constatare che la sinistra violenta (che si oppone alla democrazia. In quel Paese) ha accresciutolo spargimento di sangue, apparentemente allo scopo di turbare le elezioni del 25 marzo, mentre 1 suol dirigenti avevano dichiarato che non ne avrebbero provocato. A dar retta al sondaggi, Gary Hart sarebbe per lei un avversarlo più difficile che Mondale alle elezioni di novembre. Che ne pensa? «Credo di capire l'Interesse suscitato da una personalità nuova. Ma è troppo presto per designare un vincitore, nelle primarie. Anch'Io ho partecipato a molte elezioni del genere, e so bene che la via è lunga. In ogni caso, ho sempre pensato che si debba discutere sulle proprie realizzazioni piuttosto che fondare la propria campagna sulla personalità dell'avversarlo e sulle sue dichiarazioni. Credo che gli americani coglieranno le differenze». Mitterrand 6 uno del dirigenti occidentali di cui lei, signor Presidente, sembra apprezzare di più le posizioni sul rapporti Est-Ovest. L'araminteti-azione americana ha tuttavia dimostrato una certa apprensione quando I socialisti sono arrivati al potere nel 1981 e hanno fatto entrare del comunisti nel governo. I timori di allora continuano anche adesso? Vorrei dire prima di tutto che lei ha ragione: 11 presidente Mitterrand è davvero uno dei dirigenti occidentali di cut lo apprezzo di più le posizioni per quanto riguarda 1 rapporti Est-Ovest. Esistono delle differenze tra le nostre due filosofie politiche, ma 1 punti che abbiamo In comune sono più numerosi. In particolare, siamo d'accordo su molti principi che seguiamo in materia di sicurezza nazionale. C'è armonia nei nostri obiettivi perché siamo decisi a raggiungere una riduzione del livello degli armamenti e ad avere con l'Unione Sovietica dei negoziati reali per risolvere i problemi Est-Ovest. Per quanto riguarda la composizione del governo francese, è un problema interno francese e lo non credo di dover fare commenti. Bernard Guetta ' Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» Washington. Reagan, alla vigìlia della visita di Mitterrand in Uso, parla di Libano, negoziati Start ed euromissili, Salvador