El Salvador, il terrore prima del voto di Igor Man

El Salvador, il terrore prima del voto Domenica il dilanialo Jfc&e&e eentroamericanQ eleggerai! presidente fp*> "-rr-S* El Salvador, il terrore prima del voto Squadroni della morte in azione - Ribelli ed esercito combattono - Russi e americani si fronteggiano nel Caribe DAL NOSTRO INVIATO SAN SALVADOR — Il 25 marzo, domenica prossima si vota. A mano a mano che si approssima 11 giorno delle elezioni presidenziali, il tono dei comizi si fa più acceso; dagli insulti si è passati alle minacce e, di notte, gli «squadroni della morte» seminano il terrore. I cadaveri vengono trovati al mattino, sparsi per le strade. Nelle ultime 48 ore le vittime delle squadracce sono dodici, tra di esse un ragazzo di 13 anni. E' quella che nella sua ultima omelia il vescovo ausiliare, Gregorio Rosa Chavez, definisce -violenza pre-elettorale-. Ha ragione monsignor Chavez quando dice ancora che nei prossimi giorni il Salvador «sarà un minuscolo e doloroso punto sul quale si concentreranno gli occhi del mondo». La posta In giuoco è Invero alta: l'elezione, appunto, del presidente di una Repubblica che è il «ventre molle» dell'istmo del Caribe. Le forze in campo: la democrazia cristiana che candida Napoleòn Duarte; 11 partito Arena (Alleanza repubblicana nazionalista) che presenta l'ambiguo maggiore Roberto d' Aubulsson; il pcn (Partito di conciliazione nazionale), candidato l'ex ministro degli Esteri Francisco Ouerrero. I due grandi rivali sono Duarte e d' Aubulsson, ma è difficile che il primo, di cui si pronostica la vittoria, centri 11 51 per cento del suffragi. Sicché è previsto un secondo turno elettorale che nominerà a maggioranza semplice il nuovo presidente. C'è Immenso odio tra Duarte e d'Aubulsson, 1 due finiscono con l'elidersi a vicenda: non è improbabile che al secondo turno 1 voti di Arena confluiscano su Ouerrero, al quale, fra 1' altro, vanno le simpatie degli americani. Duarte è il leader di una de atipica, un partito, qui In Salvador, contadino e operaio, un partito di gente povera che ha molti congiunti in montagna. Duarte è avversato dall' alta finanza e dal latifondisti perché è l'uomo della nazionalizzazione delle banche e della riforma agraria. I gradi anziani dell'esercito lo hannoIn sospetto perché Duarte postula, in linea con l'arcivescovo Rivera y Damas, il dialogo con l'opposizione. Una vittoria di Duarte potrebbe portare a un colpo di Stato. D'Aubuisson è capo di un partito di estrema destra finanziato da ricchi salvadoregni residenti a Miami. Raccoglie quella che in Italia si chiama la «mezza calzetta» e la piccola borghesia in qualche modo legata al medio e grande capitale. Lo slogan di Arena è -Patria si, comunismo no»; per quelli che 1 democristiani chiamano con disprezzo -arenazls», Duarte è come un cocomero: verde di fuori, rosso di dentro; insomma un criptocomunista D'Aubuisson ha sempre smentito di aver pianificato e ordinato l'assassinio di mons. Romero, di comandare gli squadroni della morte; ma sembra compiacersi di una slmile sinistra nomea che, è un fatto, fa presa su certi strati sociali salvadoregni. Se vincesse d'Aubulsson, la guerra civile si inasprirebbe fino alle più estreme conseguenze. Ouerrero è addirittura il fondatore del suo partito, 11 pcn, uno schieramento di destra vicino al mondo degli affari. Accusa Duarte di aver legami con la guerrìglia, e d'Aubulsson di oltranzismo. Ouerrero si presenta come un moderato e, appunto, conciliatore. Se vincesse, gli Stati Uniti sarebbero disposti ad alutarlo massicciamente. A far da cornice alla contesa elettorale, oltre alle nefande, quotidiane scorrerle degli squadroni della morte, la tragica routine degli scontri fra guerriglieri ed esercito. Nelle ultime ore si segnalano combattimenti nella provincia di San Miguel; nella zona di El Triunfo, dieci villaggi sono stati occupati dal miliziani del Fronte Farabundo Marti. I guerri¬ glieri, come già durante le elezioni dell'82, hanno preso a far puntate sulle vie di comunicazione nazionali e provinciali. Bloccano autobus, trasporti privati, facendosi consegnare dal passeggeri le carte di Identità per impedir loro di votare. ' Sullo sfondo, 11 confronto a distanza ravvicinata fra Stati Uniti e Urss che, giustappunto, attira l'attenzione del mondo sul piccolo Salvador. Truppe americane stanno svolgendo manovre congiunte in Honduras per «impermeabilizzare» la frontiera col Salvador. Le manovre «allerta-emergenza», cominciate martedì, dureranno dieci giorni. Al largo delle coste atlantiche dell'Honduras e del Nicaragua Incrociano quattro navi da guerra americane, guidate dalla portaerei America con 85 aerei e 2800 uomini. Presto, nel Mar del Caribe, 1' Urss effettuerà le sue «più ampie manovre navali». La portaelicotteri Leningrado, un supercaccla e una nave appoggio navigano In direzione del porto cubano di Clenfuegos, base sottomarina assai importante. Lo prossime elezioni in Salvador saranno, dunque, «vegliate» dalle due superpotenze. Col risultato di aumentare, fatalmente, la tensione interna e quella Internazionale. Igor Man