Goria: la copertura del decreto con il bilancio di fine giugno di Emilio Pucci

Goria: la copertura del decreto con il bilancio di fine giugno Chiuso al Senato il dibattito sul provvedimento antinflazione Goria: la copertura del decreto con il bilancio di fine giugno L'eventuale cifra necessaria sarà prevista nella fase di aggiustamento delle previsioni sui conti pubblici '84 - De Michelis accusa il pei di «sterile opposizione» ROMA — La copertura finanziarla del decreto antinflazione è un problema che si risolverà al momento della definizione del bilancio di assestamento del conti '84, cioè alla fine di giugno. Cosi 11 ministro del Tesoro, il democristiano Gianni Goria, ha replicato alle riserve di un nuovo «buco» di 600 miliardi avanzate dal senatori comunisti e della slnlsta Indipendente. Il ministro ha replicato Ieri a Palazzo Madama in chiusura, della discussione generale del contestato provvedimento. Prima di Goria aveva preso la parola il ministro del Lavoro, il socialista De Michelis, il quale ha nuovamente accusato 11 pel di non avere modifiche costruttive e di voler soltanto fare una sterile opposizione di principio. Un intervento che ha scatenato le prime dure polemiche poi sfociate nella clamorosa rissa In aula tra comunisti e socialisti. Goria ha comunque potuto fare le sue precisazioni in un clima apparentemente disteso. La questione della copertura finanziarla, ha spiegato, «é assai complessa non soltanto per un'oggettiva difficoltà di quantificazione ma soprattutto percìié si tratterebbe di individuare preliminarmente, a livello legislativo, gli estremi di copertura di atti che si esplicano a livello amministrativo». E il ministro ha portato l'esemplo della recentissima diminuzione del prezzo della, benzina: «Accettando le tesi dell'opposizione, si sarebbe dovuta preventivamente ricercare una copertura a livello legislativo, dato il prevedibile effetto di diminuzione delle entrate fiscali che essa genererà». Analogamente, quindi, «non è realistico pretendere una preliminare copertura finanziaria di quegli interventi die il governo ha soltanto annunciato di voler realizzare»:.-;^-" -—>'• >«»«i Cosi, ha aggiunto il ministro del Teso,»,jSUrrive£ebbe al paradosso che la stessa opposizione -dovrebbe dichiarare preventivamente la specifica copertura finanziaria per ogni emendamento migliorativo presentato a qualsiasi provvedimento». L'unica strada praticabile è di consegue^ za quella di riportare l'eventuale «buco» sul bilancio di assestamento che riconsidera appunto tutti gli aggravi di spesa intervenuti nel primo semestre dell'anno rispetto alle previsioni. Le precisazioni di Goria non hanno soddisfatto le opposizioni. Il comunista Bollini ha rinnovato la richiesta del suo gruppo di rldlscutere in sede di commissione Bilancio la copertura finanziarla del provvedimento. A questa proposta si è associato il missino Mttrottl. L'indipendente di sinistra Massimo Riva, ha sottolineato come Goria nel suo intervento abbia alla fine im plicitamente ammesso l'esistenza di un «buco» finanziarlo di 600 miliardi. Più politico e più polemico il discorso di" De Michelis. Il partito comunista, ha esordito, deve decidere se «intende veramente apportare miglioramenti alla politica economica del governo o se vuole continuare a percorrere la strada impraticabile della opposizione di principio». Il governo, al contrarlo, consapevole che l'Indecisione «é un danno per tutti», ha 11 dovere «di governare e di vedere le sue decisioni discusse correttamente secondo le regole democratiche in Parlamento». De Michelis, tra le crescenti contestazioni dei comunisti, ha poi smentito che l'esecutivo stia svolgendo una politica simile a quella del governo conservatore inglese e ha ricordato, in proposito, che già con l'Intesa raggiunta 11 22 gennaio 1983 con le parti so¬ ciali si era accettato il principio di un Intervento sul costo del lavoro anche per r84. L'obiettivo finale è 11 riaggancio delivazlenda Italia» alla ripresa Internazionale, ed è questo impegno, ha concluso il ministro del Lavoro, che spinge 11 governo ad un atteggiamento «programmatico». De Michelis ha quindi annunciato che, se 11 disegno di legge sul blocco dell'equo canone non dovesse essere approvato dal Parlamento In tempo utile, il governo potrebbe trasformarlo In decreto. Emilio Pucci Roma. L'intervento del ministro del Lavoro Gianni De Michelis al Senato, prima dei lalTeruRÌi in aula (Telcfoto Ansa)

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