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Equo canone sugli immobili d'uso agricolo Importante sentenza, Equo canone sugli immobili d'uso agricolo Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha risolto il problema dell'applicabilità delle disposizioni della legge sull'equo canone alla locazione degli immobili urbani per l'esercizio di attività agricolaLa Corte era stata Investita del problema dalle contrastanti sentenze di vari pretori sulla possibilità di non concedere il rinnovo del contratto di locazione (di locali, adibiti ad uso diverso da quello di abitazione) alla. prima scadenza, qualora il proprietario intenda adibire l'immobile all'esercizio della propria im-, presa agricola., Altre controversie avevano riguardato un tema più generale: le norme sull'equo canone sono, o no, applicabili all' attività agricola? L'articolo 2135 del Codice Civile definisce l'imprenditore agricolo come colui che «esercita un'attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame e attività connesse». Lo stesso articolo prosegue affermando che «si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all'alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell'esercizio normale dell' agricoltura». Secondo la Corte Costituzionale, l'agricoltura essendo un'attività di impresa, e non di puro godimento, ha «preponderante funzione produttiva diretta a soddisfare la necessità del mercato e, come tale, creativa di ricchezza». Inoltre tra l'attiviti agricola e le altre attività economiche sussistono «strette connessioni e reciproche integrazioni, le quali si sviluppano in misura sempre crescente, specie per quanto riguarda il settore agroallmentarè». Con queste premesse, la Corte Costituzionale ha ritenuto applicabili, per evitare disparità di trattamento, le norme sull'equo canone anche alle locazioni degli immobili urbani ad uso agricolo, in particolare se destinati all'alleparncnto di animali.,. s%, , ...Da tale affermazione consegue anche la liceità del diniego di rinnovazione dèi con} tratto di locazione alla prima scadenza, qualora il proprietario intenda adibire l'immobile all'esercizio in proprio (o da parte del coniuge o dei parenti entro il secondo grado in linea retta) di un'attività agricola. Naturalmente, poiché siamo in sede di interpretazione della legge sull'equo canone, la sentenza della Corte Costituzionale si riferisce ai soli immobili urbani. Gianfranco Gallo-Orsi