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Sirio, sole la Cirio in rosso L'utile Sfa di 200 miliardi Ha perso però 80 miliardi neU'83 per oneri finanziari Sirio, sole la Cirio in rosso L'utile Sfa di 200 miliardi DAL NOSTRO INVIATO PARMA — « Ormai quasi tutte le grandi società operative della Sme sono in attivo: non solo quelle tradizionali come Alìvar, OS Supermercati, Autogrill e Star, ma anche l'Ital\ gel, che ha perso oltre SO miliardi nel triennio 1980-1982. Lo | scorso anno ha chiuso con un attivo di 364 milioni. L'unica ! società del gruppo che ancora chiude in rosso è la Cirio: ! Giuseppe Raserò, amministratore delegato e vicepresidente della finanziarla alimentare e della grande dlstrlbu[ zlone dell'in, è soddisfatto di questi dati. Raserò, che si trova a Parma per Inaugurare il nuovo Impianto déll'Italgel, Hnòn vuole però anticipare 1 risultati della Sme per 11 1983. v «£' un'impresa difficilissima. Troppe sono le varianti che ì vanno tenute in considerartene, comprese le politiche finan; starle dell'M che stanno maturando proprio In questi gior: ni». li Intorno alla Sme si è intrecciato da qualche tempo uno strano giallo borsistico: la società ha perso 62,5 miliardi nel 19B2; per il 1983, stando alle Indiscrezioni di Borsa che Raserò non vuole accreditare, dovrebbe aver perso altri 80 ml. liardi su un fatturalo di gruppo di 2425 miliardi: 20 miliardi . per oscillazioni sul cambi, 25 per la fidejusslone concessa a , Giovanni Fabbri, 10 per la Cirio e 25 per il peso del 200 miliardi di debiti. } Le perdite del 1982 e 1983, pari a oltre 140 miliardi, rende-. : rebbero pertanto inevitabile la svalutazione del capitale, : che è di 245,6 miliardi. ; Proprio per questo il consiglio di presidenza dell'Ir! ha ' stanziato a favore della finanziarla 146 miliardi, cioè l'en: tità delle perdite degli ultimi due esercizi, 11 che starebbe a .dimostrare la volontà di procedere ad una svalutazione del "capitale. Ciò nonostante In Borsa il titolo della Sme, che ha f un valore nominale di 660 lire, si mantiene stabile Intorno alle 600 lire e non mostra segni di debolezza. Gianfranco Modolo