Riparte da zero la corsa Mondale-Hart L'ex astronauta Glena getta la spugna di Ennio Caretto
Riparte da zero la tona Mondale-Hart L'ex astronauta Glena getta la spagna Domani voto nel Michigan, primo grande Stato industriale che si pronuncia sui due Riparte da zero la tona Mondale-Hart L'ex astronauta Glena getta la spagna Alle urne anche i democratici di Arkansas, South Carolina e Mississippi - Le previsioni danno vincente l'ex vice di Carter nel «profondo Sud» - Mondale cerca di smontare il carisma del rivale - Incognita dei sindacati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK—John Olenn ha deciso in linea di principiodi ritirare la propria candidatura alla Casa Bianca, e lasciare che se la contendano Hart e Mondale. L'ex astronauta ha convocato due conferente stampa per oggi, una a Washington, e una nella sua città natale di Columbus nell'Ohio. La notizia del suo abbandono non è ufficiale: l'hanno data la massima agenzia di stampa americana A.P. e la radiotelevisione Cbs, attribuendola un'entourage dei senatore. Ma tutto indica che Olenn, fino a qualche ine- se fa considerato l'unico capace di battere il presidente Reagan, ha gettato la spugna. L'ex astronauta non ha vinto uno solo dei caucuses o delle Primarie finora svoltesi. La gara democratica alla presidenza fa cosi punto e daccapo. A cavallo tra il supennartedì e il supersabato — domani si svolgeranno i caucuses, o assemblee distrettuali, dell'Arkansas, della Carolina del Sud, del Michigan e del Mississipt — i giudizi concordano: Hart e Mondale ricominciano praticamente da zero la loro scalata alla Casa Bianca. Nelle cinque primarie di tre giorni fa, il giovane senatore del Colorado ha ottenuto la maggioranza dei voti popolari, 996 mila contro 915 mila, ma l'ex vicepresidente ha preso più delegati. Con la vittoria nei caucuses del Delaware dell'altro ieri (i risultati del caucuses di ieri in Alaska non sono ancora noti), Mondale si ritrova a quota 341 contro 212. Sul voto di domani vi sono alcune certezze (ma quante smentite ci sono state in questa incredibile campagna elettorale). Mondale e dato vincente nell'Arkansas e nel Mis-sissipi: il profondo Sud è suo terreno di caccia, e lo ha dimostrato il •supermartedl». Hart è considerato favorito nella Carolina del Sud: il senatore Hollings, uno degli otto candidati originari ritiratosi le scórse settimane, gli ha messo a disposizione i propri seguaci. Aperto è invece il responso del Michigan, il primo grande Stato industriale dell'Unione a pronunciarsi su Hart e Mondale, con 194 delegati in palio. In teoria, dovrebbe prevalere l'ex vicepresidente: soprattutto nelle città come Detroit, i democratici sono controllati dai sindacati, i suoi elettori naturali. Ma Mondale ha un grave ostacolo sul proprio cammino: il leader negro Jackson che gli sottrae la gente di colore. tè* Ripartendo da zero, il confronto Mondale-Hart ha cam¬ biato volto. Non è tanto il fatto che le posizioni si siano rovesciate, con Hart in testa almeno per quanto riguarda la psicologia dell'elettore americano, e Mondale lanciato al¬ l'inseguimento. E' che l'ex vicepresidente, che prima si concentrava sul proprio programma, ha incominciato a smantellare il carisma dell'avversario. Egli imposta ora la propria campagna sulla denuncia del presunti punti deboli di Hart: l'insistenza sulla forma e l'elusività sulla sostanza, il distinguere tra generazioni, Ennio Caretto
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