Simac per un soffio niente Europa di Gianni Menichelli

Siimic per un soffio niente Europa BASKET Ieri sera a Ostenda contro il Real Madrid la finale di Coppa delle Coppe Siimic per un soffio niente Europa Finale emozionante, con i milanesi abili a raddrizzare una partita ormai persa e poi battuti per un punto a 3 secondi dalla fine DAL NOSTRO INVIATO OSTENDA — Disco rosso per un Simac commovente, esaltante, incredibile come non mai. La Coppa delle Coppe del basket tocca però alla Spagna, finisce nella teca già ricchissima del Real Madrid. Escluso per una stagione dalla luccicante vetrina della Coppa Campioni a vantaggio degli eterni rivali del Barcellona, 11 Real ha saputo prendersi questo premio di consolazione, dimostrando nella finalissima di Ostenda di essere certamente al momento la squadra piti solida e potente del basket europeo, ma soffrendo l'inimmaginabile contro un Simac che ha davvero superato anche la propria leggenda. Senza un uomo come Carr, con un uomo come Meneghin rimesso in sesto alla meglio 72 ore dopo una distorsione, 11 miracolo è stato quasi realizzato dal guerrieri di Dan Peterson. Il Simac ha saputo battersi, non ha accettato lezioni, non si è arreso mal, anche in condizioni di inferiorità evidenti sul piano fisico. Il risultato finale (62-81 per il Real) avrebbe potuto essere ribaltato con un pizzico di fortuna in più che i milanesi avrebbero meritato in questa partita sembrata per lunghi tratti qualcosa di slmile a un match pugilistico fra un peso massimo dal grande pugno e un peso piuma di eccezionale bravura. Un volonteroso coretto •Dino, Dino» saluta le prodezze Iniziali con cui Dino Meneghin porta subito avanti 11 Simac, dimostrando che la caviglia «tiene». E' davvero incoraggiante l'avvio dei milanesi, che incatenano 11 poderoso attacco madrileno con un'attenta e aggressiva difesa individuale, corroborata dai rapidi scambi di marcata ra fra Oalllnarl e Barlvlera sui due americani del Real, Robinson (ex «triestino») e Jackson (ex «veneziano»). . Davanti, il Simac controlla •V .'.^^grti.ì'i ft iff-u^rjirJe' £#»«.i ricerca paziente di un buon tiro dai cinque metri: lo trova ripetutamente con Premier, poi con con una gran serie di Lampertl e ancora con Boselll e di nuovo Premier. Non combina invece gran che proprio Mike D'Antoni. il Simac però gioca veramente alla grande, neppure un drago come Corbalan riesce ad evitare di lasciare qualche pallone nella trappola della zona 1-3-1, che scatta puntuale a metà tempo. Il . Real va sotto anche di 8 punti, al 15' (22-30), benché Ro¬ coiì"saggezza irpaUòne, ànd binson e Martin dominino 1 rimbalzi, stringendo Meneghin nella morsa. Roberto Premier, il n. 1 di questo Simac per quasi tutta questa stagione,-è inarrestabile per Iturriaga, che fatica a replicare ai 18 punti del trevigiano nel solo primo tempo e si copre di falli, arrivando a quattro prima del riposo. Il Real cala un tantino fisicamente, ma gioca con molta concentrazione, accorgendosi che 11 suo compito non è poi cosi facile, chiudendo il tempo ancora sotto (34-38). Nella ripresa Loto Sainz alza ancora il quintetto madridlsta immettendo 11 vecchio Rullali al posto di Iturriaga. E' proprio il barbuto Rullan a firmare il pareggio al 23' sul 40, mentre tocca al suo erede Martin siglare 11 primo vantaggio del Real al 25' (46-44). La difesa a zona del Simac balla la sua frenetica rumba. ma 6 una coperta sempre più corta. In attacco, Meneghin non trova assolutamente varchi sotto canestro, s'Innervosisce, prova anche lui a concludere da lontano, sbaglia e il danno per 11 Simac è doppio, perché a rimbalzo non' c'è nessuno. Nemmeno i suol compagni, del resto, trovano più 11 canestro da fuori con la precisione del primo tempo, com'era fatale. Lentamente, inesorabilmente, la potenza del Real sembra affermarsi: 66-67 al 34*. quando U Simac comincia a pagare con i falli la lunga battaglia ad handicap. Nel giro di pochi istanti, quinto di Barlvlera, poi di Meneghin, infine di Oalllnarl. Con un solo lungo in campo, 11 «bimbo» De Piccoli, il Simac sembra doversi arrendere. Partita finita? Neppure per sogna L'incredibile banda bassotti di Peterson trova chissà dove ancora la forza, 11 coraggio, la disperata volontà di far tremare 11 Real, di portarlo alle soglie di una clamorosa sconfitta (81-80 per 1 milanesi a tre secondi dal termine), aggredisce 1 giganti avversari con un fantastico pressing a tuttocampo. soccombe, infine, soltanto ad un pizzico di sfortuna sugli ultimi palloni e ai decisivi tiri liberi dell'americano Jackson. Gianni Menichelli D'Antoni (senza Carr e con mezzo Meneghin) un po' in ombra

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