Azzurri vicini alla semifinale

Azzurri vicini alla semifinale EUROPEO UNDER 21 Con un gol di Monelli superata l'Albania a Tirana Azzurri vicini alla semifinale Il gol-partita a tempo scaduto - Colpita una traversa per parte - Vittoria preziosa ma gioco non brillantissimo della formazione di Vicini - Qualche facile occasione sprecata nel 1° tempo - Ritorno il 4 aprile a Brescia Albania Italia O 1 ALBANIA: Durimi 6,5; Zmjanl 6, Targai 5,5; Ocelli 5,5, Jera 6, Canaj 6; Vlla Cfi, Josa 6, Topciu Sfi, Demolari 6, Braho Sfi (78> Kushta s.v.). ITALIA: Rampulla 6; Galla 6,5, Bonetti Si leardi 6,5, Galli 6, Renlea 5,5; Mauro ì, Battistlni 5,5, Mancini Sfi, Vlgnola 5,5, Monelli 5,5. Arbitro: Ktschen (Germania Est) 6. Bete: 90' Monelli. DAL NOSTRO INVIATO TIRANA — Un gol di Monelli al 90' passato, quando tutto pareva chiuso e finito con buone prospettive ma scarsa gloria, ha dato all'Under 21 azzurra una vittoria storica in una storica partita; abbiamo giocato per la prima volta contro l'Albania, le abbiamo tolto un record di imbattibilità in casa che durava da tredici anni e slamo in pratica in semifinale nel campionato europeo, un traguardo mai raggiunto finora. Sembrerebbe un trionfo, e cosi in un certo senso è, perché il risultato ritocca inevitabilmente 1 giudizi, ma la partita sul piano del gioco non è stata esaltante anche se non sono mancate emozioni e occasioni da gol. Una strana partita, difficile da decifrare e persino da raccontare, tanto è stata a parer nostro condizionata da fattori ambientali e psicologici. C'era un gran pubblico, ieri nello stadio Qemal Stala di Tirana, oltre 30 mila persone. Grappoli di spettatori ondeggiavano sugli spalti per mancanza di spazio, ma c'era più curiosità che tifo, più voglia di spettacolo che ostilità verso gli stranieri. Fischi e non applausi valevano come incitamento alla squadra di casa. Nessuna bandiera, nessuno striscione, situazione strana anche questa, siamo certi che i ragazzi di Vicini prima d'ora non si erano mal esibiti davanti ad una simile platea. Tutto ciò è importante per capire la partita e le sue vi cende, è per apprezzare la vittoria al di fuori del gioco, talora sconcertante e povero di contenuti tecnici. L'Italia è scesa In campo molto tesa, timorosa, attenta più a cogliere i segreti dell'avversarlo che non a sviluppare in tranquillità la sua manovra collettiva. L'Albania, a sua volta, ha affrontato la gara con blando ritmo, l'esatto contrarlo di quanto si aspettavano gli azzurri, consapevoli certo della loro superiorità tecnicotattica, ma anche sicuri di dover subire almeno all'inizio il calcio aggressivo degli sconosciuti rivali. I quali, dopo un quarto d'ora, avevano già mostrato tutti i loro limiti, tattici e persino agonistici; in condizioni normali siamo certi che gli azzurri non avrebbero avuto alcuna difficoltà a chiudere la partita con almeno tre gol di vantaggio. Per la verità le occasioni ci sono state, in un primo tempo combattuto e vivace per 1 frequenti ribaltamenti di fronte, però Mancini e Monelli hanno clamorosamente sbagliato al 9' e 27' e lo stesso Mancini ha colpito la traversa al 30'. Sfortuna ma anche sbadataggine del nostri attaccanti, apparsi ieri in forma non certo smagliante. Mancini ha calciato alto dall'altezza del rigore su tocco smarcante di Mauro, Monelli ha fatto anche peggio mettendo a lato di testa ad un metro dalla porta, roba da mangiarsi i gomiti, e cosi gli albanesi l'hanno fatta franca anche se possono contare al loro attivo la traversa di Josa al 40' ed un sospetto rigore non concesso al 19' per fallo in area di Battistlni su Demoilari. Le emozioni, come si vede, nel corso dei primi 45', non sono certo mancate ma 11 gioco degli azzurri non ha molto convinto. Solo Mauro (il migliore in campo), leardi e Galla hanno mostrato di essere in buona giornata, mentre Battistlni e Vignola non hanno saputo imporsi con autorità a centrocampo e Bonetti, in difesa, ha commesso qualche errore di troppo. Nella ripresa, invece, della battaglia che tutti si attendevano, è stato firmato un vero e proprio armistizio. Le due squadre hanno evitato accuratamente di offendersi, l'Albania per mancanza di forze, l'Italia per calcolo mentale, e la partita si è prima calmata e poi spenta fra gli sbadigli di noia del deluslssimo pubblico di Tirana. Mancini ha trovato 11 modo di sbagliare un altro gol all'84', sinistro a lato dopo dribbling e rimpallo favorevoli, e già l'arbitro stava per fischiare la fine liberatoria quando Galla è stato messo a terra poco fuori dell'area di rigore azzurra. Renlea ha calciato lunghissimo tagliando il campo e prendendo di sorpresa l'intera squadra albanese. Al limite dell'altra area sono saltati di testa Mancini e Jera, il pallone è arrivato chissà come a Monelli che ha stoppato di petto e di destro ha infilato il portiere in uscita. Il tabellone elettronico segnava 45'13", nessuno voleva crederci, neppure gli azzurri. Carlo Coscia