Per l'Olivetti un utile di 140 miliardi De Benedetti spiega l'accordo con Att di Paolo Giovanetti

Per l'Olivetti un utile di 140 miliardi De Benedetti spiega l'accordo con Att L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA L'AUMENTO PI CAPITALE Per l'Olivetti un utile di 140 miliardi De Benedetti spiega l'accordo con Att IVREA — Utile record nell'83, partenza brillante delle vendite nell'84, l'accordò con l'americana AT&T: sono questi tre punti attorno a cui è ruotata ieri l'assemblea ordinaria e straordinaria dell'Ollvettl. Carlo De Benedetti, presidente e amministratore delegato della società, ha colto l'occasione dell'aumento di capitale riservato alla American Telephone and Telegraph (cento milioni di azioni del valore nominale di 1000 lire l'una con un sovrapprezzo di 3300 lire, per un totale di, 430 miliardi) per fare il punto' sull'andamento dell'esercizio scorso: l'utile netto è stato di 140,3 miliardi contro 1 94,1 dcll'82, 11 fatturato della società capogruppo è stato di 1873,9 miliardi con un aumento di 325,3 rispetto all'anno precedente (+21%), l'indebitamento finanziarlo è sceso dai 211,1 miliardi di fine '82 al 186,5 miliardi di fine '83. L'autofinanziamento infine è stato di 309,8 miliardi, con un aumento di 57,3 rispetto all'esercizio precedente. L'84 si è aperto all'insegna di un andamento ancora migliore: il fatturato della capo¬ gruppo per i primi due mesi dell'anno è stato di 293 miliardi con un incremento del 61% sullo stesso periodo dell'83, quello dell'intero gruppo è salito a 624 miliardi (+35,3%). Ma l'Interesse degli azionisti presenti è andato soprattutto all'accordo con l'AT&T: De Benedetti ha cosi spiegato nei dettagli l'intesa. Sul lato della compagine azionarla ha ribadito che l'AT&T non entrerà nel sindacato di controllo e che a operazione conclusa la per¬ centuale della società americana nel capitale sarà pari al 24,95%, in linea cioè con l'accordo che prevede che non venga superata la soglia del 25% nel prossimi quattro anni e del 40% fino allo scadere del nove anni. 'Nell'82, con un'offerta pubblica di acquisto — ha spiegato De Benedetti — sarebbero bastati 350 milioni di dollari per comprarsi l'Olivetti. Oggi, e per i prossimi nove anni, né l'AT&T, né alcuna altra società potrà tentare un'Opa sull'Oliveta. Abbia¬ mo cosi garantito la nostra indipendenea per i prossimi nove anni». In caso di offerta di acquisto le clausole del contratto consentono all'AT&T di superare il 25% del capitale anche prima del 4 anni. Oli americani avranno sei posti in consiglio di amministrazione (quelli lasciati vacanti dalla Saint Oobaln), ma non potranno nominare loro managers nel gruppo di Ivrea, salvo esplicita richiesta dello stesso De Bendettl, che ha smentito di essere Interessa- to a farla. Il presidente del l'Olivetti ha poi spiegato la «filosofia» dell'Intesa: «Noi avevamo bisogno dell'AT&T per entrare sul mercato americano, loro avevano bisogno di noi per quello europeo — ha detto — inoltre cosi ci viene aperto il campo dell'office automation, in cui si giocherà la battaglia del prossimi anni. Nell'ottobre '82 ho incontrato il presidente dell'AT&T che stava trattando con la Philips per un accordo globale: quell'accordo lo abbiamo fatto noi». Con la AT&T la Olivetti potrà competere nella durissima selezione che avverrà tra 1 produttori di computer nel prossimi due anni («sui ZOO presenti oggi sul mercato ne rimarrano ben pochi» ha detto), non solo, ma ha trovalo un partner che la mette in condizione di affrontare ad armi pari la Ibm. Infine la quotazione a Wall Street: se si farà, si dovrebbe concludere entro 11 primo semestre di quest'anno, verranno emesse tra 1 30 e 150 milioni di azioni di risparmio non convertibili ad un prezzo stabilito nel giorni dell'emissione Paolo Giovanetti

Persone citate: Carlo De Benedetti, De Benedetti