Gli itinerari alternativi per pedoni e biciclette

Gli itinerari alternativi per pedoni e biciclette Gli itinerari alternativi per pedoni e biciclette Parlando di arredo urbano uno dei temi più attuali e dibattuti è quello dell'Introduzione di percorsi attrezzati, cioè piste ciclabili e pedonali: praticamente inesistenti in Italia, ma già una grossa realtà nella maggioranza del Paesi europei e nel Nord America, essi sono entrati nella vita quotidiana del cittadini, contribuendo positivamente allo standard qualitativo di vita e offrendo una alternativa per muoversi sia per lavoro sia nel tempo Ubero. In Italia 11 ritorno alla bicicletta si scontra con problemi di «inserimento del veicolo a pedale non indifferenti, sia per quanto riguarda la possibilità di movimento del ciclista nel traffico sia per la sua sicurezza. La realizzazione di piste ciclabili impegna attualmente urbanisti, Ingegneri e sociologi: 11 ritorno a un uso più consistente della bicicletta presuppone infatti comportamenti diversi nei rapporti con gli altri e una più approfondita conoscenza dei luoghi quasi anonimi che di solito si percorrono In automobile e con mezzi pubblici Non bisogna peraltro sottovalutare che la costruzione di corsie ciclabili preferenziali comporta modifiche di non poco conto alla rete viaria, che dopotutto prevedono consistenti investimenti pubblici. Come s'è detto in Italia la «rete» è ancora minima rispetto a quelle di altri Paesi europei (Olanda, Germania Federale, Francia): poche decine di km a Parma, Milano, Torino, S. Giorgio di Plano e Castelmagglore. Ovviamente, dove essa è stata sviluppata con impegno e convinzione, ha richiesto studi e normative di sicurezza particolari; la segnaletica stradale 6 stata potenziata; ci si è preoccupati del parcheggi e di definire piste comode e rapide per raggiungere centri di attività culturale e sportiva. Germania, Olanda, Svezia, Usa, Australia dispongono di leggi e codici specifici per la viabilità minore. Nel nostro Paese soltanto l'articolo 128 del codice stradale detta norme di comportamento ad hoc. Sull'esempio degli altri Paesi, ci si sta tuttavia orientando verso programmi e realizzazioni che necessitano di supporti tecnici e operativi di grande rilievo. Puntare sui percorsi attrezzati significa dopotutto rldlscutere l'intera struttura della viabilità attuale, considerata soltanto in funzione del traffico automobilistico, e scontrarsi con le morfologie compatte delle aree edificate. Saranno questi i temi di cui si discuterà al SAIEDUE nel convegno > Uno spoeto per vivere la città. Percorsi attreeeatl sul territorio: esperienea di programmazione e realieeaeione*. Verranno messi a confronto progetti e realizzazioni di percorsi ciclabili e pedonali di cita come Torino, Firenze, Ancona, Parma, Verona, Vicenza, Castelmagglore e San Giorgio di Piano. Sono previsti Interventi del Coni e dello Iasm (Istituto per l'assistenza e lo sviluppo del Mezzogiorno). Affiancherà il convegno una mostra sullo stesso tema.

Persone citate: Ingegneri, Plano