L'impresa chiede allo Stato una domanda più qualificata

L'impresa chiede allo Stato una domanda più qualificata Visita alla Fiat della commissione Industria della Camera L'impresa chiede allo Stato una domanda più qualificata Romiti: «Il 1984 è uno spartiacque per l'Europa e l'Occidente economico. Fa intravedere i mutamenti strutturali che renderanno diversi gli anni che ci sono davanti» TORINO — 'La politica della domanda pubblica In Italia è un classico esemplo di occasioni perdute. Clà è particolarmente grave almeno per due motivi. In primo luogo, perché la domanda pubblica, per dimensione e per varietà di campi toccati ha, anche in Italia, tutte le caratteristiche per essere uno del principali strumenti di politica industriate. In secondo luogo perché alcune attività sulle quali la sua azione pub influire decisamente, sono proprio quelle maggiormente interessate alla vera e propria rivoluzione tecnologica in corso, o comunque sono attività per le quali si registra un altissimo potenziale di cambiamento tecnologico". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti ad una delegazione di deputati della commissione Industria della Camera In visita a Torino agli stabilimenti della Fiat, prima tappa di una serie di visite di studio e aggiornamento nell'ambito di una Indagine conoscitiva sulla Innovazione tecnologica e sull'apporto specifico della domanda pubblica per l'Industria, Osservando che la dipendenza della Fiat dalla domanda pubblica è quantitativamente modesta (circa 750 miliardi di lire nel 1983, circa 11 tre per cento del fatturato del gruppo), Romiti ha affermato che ciononostante essa dev'essere chiaramente impostata e definita per consentire un'adeguata programmazione delle attività. «La domanda pubblica — ha soggiunto — deve costituire un fondamentale Incentivo reale per l'innovazione. Non è tanto determinante la quantità di risorse ad essa destinata, quanto le scelte del beni e del servizi acquistati e le modalità di spesa improntate alla ra- pfdf tà di esecuzione: In serata Romiti, parlando all'Unione Industriale di Torino sulla «Terza rivoluzione Industriale», ha sottolineato che «it 19S4 rappresenta uno spartiacque: per l'Europa e per l'Occidente economico. Non tanto e non solo perché mancati passaggio dal cuore della recessione al rimbalzo della ripresa; quanto perché fa intravedere i mutamenti strutturali che renderanno diversi gli anni che et sono davanti-. Questi anni saranno caratterizzati da un'«anomala combinazione di circostanze di mercato e circostanze dimpresa- e da una 'necessità di rinnovamento tecnologico'. Di fronte a questa sfida la Fiat, ha detto Romiti, è pronta a -offrirsi come uno dei centri di stimolo e di Irradiamento-, ma «/o sforzo di sviluppare tecnologie di tipo |_ nuovo — ha ammonito — non può essere spensieratamente caricato sull'industria'. L'apparato pubblico della ricerca scientifica in Italia è insufficiente, mentre, ha precisato Romiti, 'abbiamo ereditato dagli Anni 70 una costante opposizione Ideologica al legami operativi fra le università e il mondo imprenditoriale'. E il rischio che già si profila è quello di trovare un 'Collo di bottiglia- proprio |_nelle capacità umane a comprendere e gestire l'innovazione. Durante l'incontro con i parlamentari l'amministratore delegato della Fiat Auto, Vittorio Ohidella, ha ricordato le tappe del rinnovamento attuato dall'azienda nell'ultimo triennio, sottolineando in particolare le caratteristiche della nuova gamma di modelli, e la ristrutturazione del si¬ stema produttivo a cui ha dato un rilevante contributo l'Introduzione delle piti avanzate tecnologie. Ohidella ha anche sottollnato 11 notevole sforzo finanziarlo profuso a tal fine dall'azienda e la necessità di renderlo perdurante per salvaguardare e Incrementare la capacità competitiva dell'azienda. Successivamente 1 responsabili delle società del gruppo più direttamente Interessate alle commesse pubbliche hanno offerto al deputati della commissione Industria un'ampia panoramica sugli specifici problemi del rispettivi settori. L'amministratore delegato della Telettra, Raffaele Palleri, ha sottolineato la necessità di programmazione e pianificazione a medio-lungo termine «per una migliore valorizzazione della rete di telecomunicazioni'. Renato Piccoli, amministratore delegato della Fiat Ferroviaria, ha lamentato la discontinuità degli stanziamenti annuali per acquisti in conto capitale da parte delle Ferrovie dello Stato, chiedendo per contro un •piano-ponte» Innovativo. L'amministratore delegato dell'Iveco, Olorglo Manina, infine, ha dichiarato che lo sforzo di 2 mila miliardi di lire sostenuto dallo Stato (con la legge 151 dell'81) per 11 trasporto collettivo su gomma non ha prodotto 1 benefici che l'industria si aspettava. Sarebbe necessario rinnovare annualmente — secondo Manina — almeno 1110 per cento del veicoli; 11 che significa acquistare almeno seimila nuovi autobus (corrispondenti circa alla capacità produttiva nazionale), mentre gli investimenti teoricamente attivabili con la legge 151 corrispondono a circa 3500 autobus all'anno. ■ Cestire Romiti parla all'Unione Industriale di Torino pfdf tà di esecuzionenuovo ha ammonito non

Persone citate: Cesare Romiti, Raffaele Palleri, Renato Piccoli, Romiti

Luoghi citati: Europa, Italia, Torino