Francesca Mambro ammette in aula «Sapevo che volevano colpire Amato» di Vincenzo Tessandori
Francesca Mambro ammette in aula «Sapevo che volevano colpire Amato» La terrorista dei Nar segue la linea di Cavallini e Fioravanti Francesca Mambro ammette in aula «Sapevo che volevano colpire Amato» " DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — «Ammazzo,1 dunque sono». La filosofia dei Nar pare riassumersi in questo pensiero, 11 resto sembra culturame raccogliticcio. Per questo, forse, l'altro giorno, Gilberto Cavallini e Valerio Fioravanti hanno confessato con enfasi ai giudici della corte d'assise di Bologna l'omicidio del giudice Mario Amato, avvenuto a Roma 11 23 giugno 1980; per questo, ieri, Francesca Mambro ha reclamato una parte di rilievo in quell'«azlone». Vestita con un maglione di segni geometrici, jeans blu e Clark, capelli sciolti sulle spalle, ha detto, la voce fredda: «.Rivendico il mio ruolo attivo alllnterno del movimento per la lotta armata. Ero a conoscenza dell'obiettivo principale e polìtico, ma comunque non ho partecipato direttamente all'inchiesta e all'operazione militare». Quando il presidente Mario Anton acci le ha fatto presente che essere a conoscenza poteva significare connivenza, ha avuto un moto di delusione, poi ha aggiunto: -Intendo anclie conoscenza dell'ambiente. Ma non voglio entrare nello specifico, parlo soltanto della posizione politica». Ha tenuto quindi a sottolineare come sia stata lei, sia pure con il contributo del camerati Cavallini e Fioravanti, a stilare il volantino di rivendicazione intitolato «Nar chiarimento». Venticinque anni a maggio, media statura, un volto non brutto, ma dai tratti spigolosi, Francesca Mambro era forse l'unica donna del gruppo, certo la sola che contasse qualcosa. -Francesca è un uomo», ha dichiarato un giorno Cristiano Fioravanti, fratello più o meno pentito di «Giusva». Ed era sicuro di farle un complimento. E' sospettata di sette omicidi. Ora, davanti al giudici bolognesi, parla dell'omicidio come di una fastidiosa pratica finalmente evasa. -Non c'è stata programmazione, o piano preciso. Esisteva un obiettivo politico, come ce n'erano altri. Il giudice Amato rappresentava qualcosa di contrario alla nostra logica». Senza staccarsi troppo dalla linee tenuta dai complici, ha anche escluso la responsabilità di altri nell'omicidio: ha sparato Cavallini;.la moto dei. killer era guidata da Giorgio Vale, che è morto, e non, come sostiene l'accusa, da Luigi Clavardlni; «Giusva» aveva spiato i movimenti del magistrato; lei, comunque, era nel giro stretto. Gli altri non contano. Non conta il prof. Paolo Signorelll che pure, per l'accusa, è la mente perversa non soltanto di questo delitto, non contano gli avvocati coinvolti con l'accusa di favoreggiamento. La deposizione è andata avanti rapida, fra le 9,55 e le 10. Quindi è stato ascoltato l'avv. Francesco Caroleo Grimaldi, il solo, fra i legali coinvolti, che si è presentato in aula. Ha spiegato 11 suo ruolo di «primo difensore» di Paolo Signoroni e in quella prospettiva, ha aggiunto, dev'essere osservata ogni sua iniziativa, compresa quella visita In carcere al neofascista Marco Massimi che, con la sua confessione poi ritrattata, aveva dato impulso allultima Inchiesta di Amato, quella sull'omicido Leandri. - Questo processo — hanno ricordato gli avvocati Achille Melchlonda e Umberto Guerini, di parte civile — potrebbe essere l'occasione per gettare uno sguardo non superficiale sulle attività criminali della destra eversiva. Cosi hanno chiesto l'acquisizione dell'ordinanza della seconda inchiesta per l'omicidio Occorsio, per «chiarire il quadro di eventuali legami fra i vari livelli dell'organizzazione nera». Melchlonda ha pure lamentato come, per il mo¬ nto, non sia stato possibile approfondire il capitolo sulle «stragi di Stato» che pure Valerlo Fioravanti, davanti at giudici, aveva Indicato. All'acquisizione degli atti si è opposto 11 p.m. Riccardo Rossi, lo stesso che alcuni mesi or sono aveva chiesto l'assoluzione per gl'imputati per la strage sull'Italicus. Ha detto: «Pier il momento non affiorano connessioni fra il delitto Occorsio e il delitto Amato. L'occasionale presenza di Signorellt nelle due istruttorie non significa nulla». Vincenzo Tessandori Bologna. Un bacio nella gabbia degli imputati tra Giusva Fioravanti e Francesca Mambro (Tel. Ap) l i I
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