E' un reparto per bambini Sembra un accampamento

E- un reparto per bambini Sembra un accampamento Inchiesta sulla pediatria negli ospedali torinesi E- un reparto per bambini Sembra un accampamento Anche al Maria Vittoria il primario lamenta carenza di spazio - «La legge consente ai genitori di stare con i figli, ma dove metterli?» Seconda tappa dell'inchiesta sull'assistenza medica all'infanzia a Torino. Dopo la denuncia di inadeguatezza e invivibilità di un reparto di patologia al Regina Margehrita, slamo andati a vedere come funziona la pediatria al Maria Vittoria, primario prof. Nicola De Sarto. Il reparto comprende due plani: uno per gli ambulatori e l'altro per le degenze. I letti sono ventldue, distribuiti in stanze troppo strette per ospitare i bambini e lé relative madri, come permette la legge. DI notte, quando si allungano le sdraio per chi presta assistenza, l'ambiente diventa soffocante. Mancano le stanze dove riporre le attrezzature e 1 materiali. Una barella occlude il passaggio ad un ascensore. «Non sappiamo dove metterla* è la laconica risposta di un'infermiera. Un bambino, con baffi disegnati, reduce da una sfilata In maschera nel reparti attigui, scorrazza nel corridoio alla ricerca del suo amico Luca: è 'l'unico posto che ha per muoversi e giocare. Spiega 11 prof. De Sarto: «/I numero dei bambini, e di con- seguenza, quello dei degenti è diminuito, ma gli sparì vuoti che si tono creati non sono stati lasciati alla pediatria, come sarebbe stato auspicabile considerando anche le nuove esigerne portate dalla legge che permette alle madri di assistere i degenti 24 ore su 24. Ci sono stati tclti due piani. Ci avevano promesso l'ampliamento laterale della sona di degenza, ma poi nello spazio a noi destinato vi hanno sistemato le interrurìoni di gravidanza». Il primario conferma la situazione di estremo disagio in cui devono vivere madri, bambini e infermiere: -Nelle stanzette, di notte, le sedie e i lettini sono cosi assiepati che l'infermiera stenta a passare». Di fronte a questa precarietà, di spazi lascia perplessi l'Iniziativa annunciata in questi giorni dal Comune di allargare un progetto, già attuato lo scorso anno, di animazione nelle corsie. Il primario conclude 11 suo sfogo: «farei ben /elice che venissero anche qui, ma al Maria Vittoria questi animatori non si sono nemmeno fatti vedere, né gliene si può dar torto, e anei io rammento che alcuni anni or sono mi era stata proposta da un gruppo di giovani volonterosi una simile iniziativa. Purtroppo avevamo dovuto convenire che al Maria Vittoria non vi era spazio per tali iniziative, e infatti non se ne fece nulla: -k Forse riacquisterà l'uso del braccio destro il commerciai) te di Rlvarolo che venerdì sera aveva avuto l'arto impigliato e spezzato dall'impastatrice alla quals stava lavorando. Sfortunato protagonista dell'episodio è stato Francesco Caracciolo, 42 anni, che insieme alla moglie Luciana Donet, gestisce due rosticce rie a Rlvarolo e Cuorgnè. Verso le 20 era nel locale adiacente 11 negozio di Riva rolo. In via Merio 12, intento a preparare le sfoglie per le lasagne: nel tentativo di raschiare 11 fondo della macchi na, senza averla bloccata, ha avuta la camicia Impigliata degli ingranaggi, che ben presto gli hanno stritolato' l'avambraccio spezzandolo in due punti. Nel locale erano anche due dipendenti, Graziella Massa, 27 anni e Flora Truffa, L'impastatrice gli aveva anche reciso l'arteria omerale: malgrado il dolore 11 Caracciolo è riuscito a tamponare l'emorragia ed è stato quindi trasportato all'ospedale di Cuorgnè. Qui gli ortopedici Boux e Valenti hanno deciso di Intervenire chirurgicamente, tentando di ripristinare la circolazione sanguigna. L'operazione sembra riuscita tanto che ieri mattina le speranze di salvare l'arto offeso erano notevolmente aumentate.

Persone citate: Boux, Caracciolo, De Sarto, Flora Truffa, Francesco Caracciolo, Graziella Massa, Luciana Donet, Nicola De Sarto

Luoghi citati: Cuorgnè, Torino