Lo «stile Lucchini» entra in Confindustria

Lo «stile Lucchini» entra in Confindustria Consensi e qualche critica dopo la decisione della Giunta a favore dell'imprenditore bresciano Lo «stile Lucchini» entra in Confindustria ROMA — La Conflndustria «stile Lucchini» prenderà forma nel prossimi due mesi. Il presidente designalo è già al lavoro con i suoi più stretti collaboratori per la stesura del programma che illustrerà il 10 maggio, giorno dell'as-, semblea e della sua investitura ufficiale. La scelta di Lucchini, sostenuto dalle «grandi firme» dell'imprenditoria italiana, è stata più sofferta del previsto, e sul suo nome è con-, fluito il 60 per cento delle preferenze espresse dalla Giunta Confederale. Saranno proprio i contenuti e lo spessore del programma a dare a Lucchini la possibilità di allargare i consensi, soprattutto tra i piovani imprenditori e nell'area del Mezzogiorno. In questi 60 giorni l'industriale bresciano dovrà pure pensare ai nomi del nuovi vicepresidenti, da sottoporre all'esame della giunta (il 'parlamentino» degli imprenditori) l'8 maggio. Anche queste scelte avranno il loro peso nel far rientrare le riserve di quegli associali che l'altro ieri in Giunta hanno preferito votare scheda bianca. La designazione di Lucchini, quindi, continua a raccogliere numerosi consensi e qualche perplessità fra gli Industriali, mentre da parte sindacale ci si augura che il 'duro» Lucchini dia spazio, in presenza delle- ^accresciute 'tensioni sociali,'al dialogo e all'attenzione verso tutti. La conferma della stima che l'imprenditore bresciano gode presso i grandi gruppi è venutaierl da Umberto Agnelli. «Luigi Lucchini — lia dichiarato il vicepresidente della Fiat — è una persona che ha capacità Intellettuali e mo¬ rali e che ha dimostrato di possedere spirito di servizio nell'acccttare di presiedere la Conflndustria In un momento non facile come questo. Credo che abbia tutte le qualità per assolvere nel migliore del modi il compito assunto». Umberto Agnelli si è poi meravigliato che Lucchini venga Individuato come uomo di «area Fiat», in quanto «la sua candidatura è scaturita dalla grande impresa e a noi sta bene. Le astensioni registratesi sul suo nome sono dovute a questioni di forma e di metodo relative al modo in cui è stata presentata la candidatura. Spetta ora a lui fissare un programma di lavoro da portare avanti». Ali indomani -della «nomination» di Lucchini net sinda-, cati si raccolgono commenti ancora cauti; Di lui st parla come, uomo «deciso ma lineare-. Nessun sindacalista comunque si è voluto pronunciare sul significato di questa scelta. . Il segretario confederale della UH, Pietro Larizza, afferma die «è prematuro esprimere commenti. Ognuno di noi, infatti, può avere una sua opinione sull'uomo, può elinuulo oppure provare avver slonc. Ma questo per 11 slnda< calo non conta: noi dobbiamo giudicare dal comportamenti, dalle decisioni, dalle strategie.. CWicònoice berti) fitee7?fhf e il segretariwdella Cisl lombarda, il bresciano Melino'PiiUiIeri die più volle ha avuto come controparte diretta il .re» del tondino. «I rapporti sindacali con Lucchini — rivela Ptllitterl sono stati improntati nella provincia di Brescia ad estrema durezza. I margini di me dlazlone limitati hanno portato molle volte allo scontro. Il sindacalo si è trovalo di fronte a posizioni mai sfumale, mal annacquate da tatticismi. Rilcngo però che l'esperienza vissuta in provincia non possa valere a livello nazionale ». Negli ambienti Cgtl la designazione di Lucchini viene vista in termini più critici e da parte della componente comunista si arriva a parlare di •ulteriore sfida». e. p,

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